martedì 15 gennaio 2013

ZEN - CAPITOLO N. 35



Capitolo n. 35  -  zen


“Sai spesso penso a Colin e Jared, al loro modo di farsi del male di continuo e poi … poi traggo la triste conclusione, che tu ed io, Robert, non siamo stati da meno”
Jude fissava il soffitto, ma sulle proprie constatazioni ebbe l’impulso di raccogliersi in posizione fetale e lo fece, permettendo a Downey di stringerlo a sé, finalmente.
La loro casa era vuota dei sorrisi e del casino, tipici ad ogni rientro dei due attori, da ogni parte del pianeta.
Era da tempo che non ricevevano un copione decente e questo logorava un po’ una quotidianità senza più equilibri, neppure lavorativi.
Certo il denaro non era un problema: ne avevano entrambi parecchio e redditizio, ma preferivano le scelte semplici, il sapere apprezzare le piccole gioie, come spesso avevano dichiarato durante interviste movimentate ed allegre, senza peraltro essere creduti sino in fondo.
Invece era vero ed ora, purtroppo, non esisteva più niente di quel loro legame pulito e schietto, solare ed inattaccabile.
Troppe ombre.
Troppi fantasmi.


A tutti parve strana la presenza di Matt, tranne che a Kevin.
Quest’ultimo chiese a Colin e Jared di estraniarsi dal contesto centrale del jet, per potere parlare nell’intimità della camera da letto del nonno.

Flo dormiva tranquilla, molto distante dal clima creatosi dal decollo.
“E’ stata una pugnalata … proprio qui” – ed indicando lo sterno, il giovane sembrò piegarsi in un dispiacere straziante.
Jared guardò Colin, che, paterno, diede una carezza alla nuca di Kevin, provando a confortarlo.
“Glam ci ha abituati ai suoi … colpi di testa”
“Questo va oltre … Certo capisco che non potevo pretendere nulla da lui, per giunta ho fatto soffrire Tim!” – sbottò.
“Volevi ricomporre la vostra famiglia, vero?” – domandò timido Leto.
Kevin annuì, per poi scrollare le spalle – “Che se lo goda, quel tizio sbucato dal nulla, sterile e saccente!”
“Matt non è una cattiva persona” .- puntualizzò convinto Farrell, ma senza eccedere in una severità fuori luogo.
La verità, comunque, per quanto ne sapesse lui, era indubbiamente quella.
Kevin fissò Jared.
“Tu … tu cosa ne pensi Jay? No, cioè io credevo che Robert fosse il suo amore da mesi e …”
“Robert ha scelto Jude. E forse ne ha avuto abbastanza dell’instabilità di Glam.”
“In fondo, però, cosa gli ha fatto? Rob l’ha scartato o mi sono perso qualcosa?” – ribatté con durezza.
“No … no Kevin, in effetti le cose sono andate così …” – mormorò il cantante, pensando a quando avesse sofferto per come Geffen sembrava averlo dimenticato, per fare posto a Downey nella propria vita.
“L’hai fatto anche tu …” – nel dirlo Kevin si alzò dalla poltrona – “… l’avete fatto tutti, TRANNE IL SOTTOSCRITTO!”


La traversata sembrava non finire mai.
Lula giocava con Matt, che premuroso accontentava ogni sua richiesta.
Geffen si sentiva ribollire, ma al tempo stesso notava una gentilezza innata nel giovane, la stessa che ricordava da quando l’aveva ritrovato in Francia.
Il bimbo, dal canto suo, sembrava adorarlo.
Qualcosa non tornava, ma lui in quel momento aveva solo bisogno d’aria.
“Vado a rinfrescarmi … torno tra un minuto”
“Non tardare” – sembrò imporgli Matt, ma poi tornò al suo gioco con Lula, quasi con aria commossa.

Colin lo intercettò nel corridoio, che portava ai bagni.
“Devo parlarti, puoi seguirmi Glam?”
“Sì … sì certo …”

Quando Kevin si congedò, Jared parlò al marito, a cuore aperto.
Spiegò a Farrell di quello strano incontro avuto con Geffen, a quella malinconica sensazione, che lui percepì nelle parole dell’uomo, così amato un tempo e che gli appariva come fiducioso in un loro ritorno insieme.
“Tu poi, amore, sei arrivato con Florelay, la nostra bambina ed il mio giorno si è colmato di gioia … Ovviamente mi ha scosso quel discorso di Glam, non voglio nascondertelo Colin, io non voglio più farlo”
Jared era stato sincero, cristallino e Colin lo aveva avvolto e baciato, con un ardore nuovo, come se lo stesse riscoprendo ancora migliore, dopo quel pauroso attentato.
Quando poi tornarono a riflettere su quella sequenza di eventi, però, apparve ad entrambi poco credibile la relazione tra Glam e Matt, nonostante qualche buon motivo, in base al quale si poteva riconoscere nel secondo una solida attrazione ed attaccamento al primo, che mai lo aveva assecondato.
“Non l’ha mai voluto, capisci Colin? Non solo per Robert, secondo me … Quindi come è possibile?”


Colin prese due tazze e la brocca di caffè già pronto.
“Ne vuoi Glam?” – domandò lieve, senza guardarlo.
“Sì grazie …” – replicò sorridendo a metà, mentre si sedeva su di una seggiola, che già avvertiva scomoda.
“Zucchero?”
“No, va bene così … Come sta Flo?”
“A nanna, da quando abbiamo lasciato il tuo centro … A proposito, non mi ero accorto di Matt, l’hai chiamato tu?”
“No … E’ stata una sorpresa.”
“Capisco”
“Davvero Colin? Andiamo avanti ancora per qualche minuto con questa altalena oppure mi dici cosa pensi e la facciamo finita?” – ribatté stranito e deluso.
“Che ti succede Glam? Non sarò l’unico a volerlo sapere, quindi prepara una risposta decente.”
“E quando sarete tutti soddisfatti dalle mie delucidazioni, cosa vi resterà?”
“Un mare di interrogativi, ovvio. Ti sembriamo così sprovveduti? Tu che stai con Matt, quando a mala pena sembravi sopportarlo, anche se non me ne capacito, sai? E’ un tipo splendido, posizionato, fresco e prestante, quindi solo un pazzo potrebbe respingerlo, ma con te è successo e non dirmi per l’età”
“Hai davanti un pazzo, ecco … contento? Io Colin devo andare avanti, senza più trascinarmi nel cuore persone fantastiche come Jared e Kevin, citando i presenti su questo dannato volo”
“Oh sì, perché è l’assente che non ti dà pace … Robert non può lasciare Jude per via di Camilla, ma ora tu stai pensando che non voglia più farlo a prescindere e questa cosa ti logora, quindi tiri in ballo Matt e speri in una sua reazione o sbaglio?”
Geffen rise come rassegnato: “Ok beccato … lo ammetto”
Forse era la via d’uscita migliore.
Farrell aggrottò la fronte.
“Quindi Matt sarà il prossimo cuore spezzato, ma ti sembra giusto?” – quasi protestò l’irlandese.
Glam batté un pugno sul tavolo, che fece sussultare Colin.
“Tu hai fiducia in me?!” – quasi ringhiò.
“Fiducia in te Glam …? Che significa …?!”
“Ce l’hai o no, Colin?!”
“Sì … sì ce l’ho Glam …” – disse turbato dal suo atteggiamento inaspettato.
“Allora non torturarmi più, lascia che il tempo scorra e che le cose accadano, ma, soprattutto, che si risolvano, in un modo o nell’altro. Ok?”




Nessun commento:

Posta un commento