Capitolo n. 35 - zen
“Sai spesso penso a
Colin e Jared, al loro modo di farsi del male di continuo e poi … poi traggo la
triste conclusione, che tu ed io, Robert, non siamo stati da meno”
Jude fissava il
soffitto, ma sulle proprie constatazioni ebbe l’impulso di raccogliersi in
posizione fetale e lo fece, permettendo a Downey di stringerlo a sé,
finalmente.
La loro casa era
vuota dei sorrisi e del casino, tipici ad ogni rientro dei due attori, da ogni
parte del pianeta.
Era da tempo che non
ricevevano un copione decente e questo logorava un po’ una quotidianità senza
più equilibri, neppure lavorativi.
Certo il denaro non
era un problema: ne avevano entrambi parecchio e redditizio, ma preferivano le
scelte semplici, il sapere apprezzare le piccole gioie, come spesso avevano
dichiarato durante interviste movimentate ed allegre, senza peraltro essere
creduti sino in fondo.
Invece era vero ed
ora, purtroppo, non esisteva più niente di quel loro legame pulito e schietto,
solare ed inattaccabile.
Troppe ombre.
Troppi fantasmi.
A tutti parve strana
la presenza di Matt, tranne che a Kevin.
Quest’ultimo chiese a
Colin e Jared di estraniarsi dal contesto centrale del jet, per potere parlare
nell’intimità della camera da letto del nonno.
Flo dormiva
tranquilla, molto distante dal clima creatosi dal decollo.
“E’ stata una
pugnalata … proprio qui” – ed indicando lo sterno, il giovane sembrò piegarsi
in un dispiacere straziante.
Jared guardò Colin,
che, paterno, diede una carezza alla nuca di Kevin, provando a confortarlo.
“Glam ci ha abituati
ai suoi … colpi di testa”
“Questo va oltre …
Certo capisco che non potevo pretendere nulla da lui, per giunta ho fatto
soffrire Tim!” – sbottò.
“Volevi ricomporre la
vostra famiglia, vero?” – domandò timido Leto.
Kevin annuì, per poi
scrollare le spalle – “Che se lo goda, quel tizio sbucato dal nulla, sterile e
saccente!”
“Matt non è una
cattiva persona” .- puntualizzò convinto Farrell, ma senza eccedere in una
severità fuori luogo.
La verità, comunque,
per quanto ne sapesse lui, era indubbiamente quella.
Kevin fissò Jared.
“Tu … tu cosa ne
pensi Jay? No, cioè io credevo che Robert fosse il suo amore da mesi e …”
“Robert ha scelto
Jude. E forse ne ha avuto abbastanza dell’instabilità di Glam.”
“In fondo, però, cosa
gli ha fatto? Rob l’ha scartato o mi sono perso qualcosa?” – ribatté con
durezza.
“No … no Kevin, in
effetti le cose sono andate così …” – mormorò il cantante, pensando a quando
avesse sofferto per come Geffen sembrava averlo dimenticato, per fare posto a
Downey nella propria vita.
“L’hai fatto anche tu
…” – nel dirlo Kevin si alzò dalla poltrona – “… l’avete fatto tutti, TRANNE IL
SOTTOSCRITTO!”
La traversata sembrava
non finire mai.
Lula giocava con
Matt, che premuroso accontentava ogni sua richiesta.
Geffen si sentiva
ribollire, ma al tempo stesso notava una gentilezza innata nel giovane, la
stessa che ricordava da quando l’aveva ritrovato in Francia.
Il bimbo, dal canto
suo, sembrava adorarlo.
Qualcosa non tornava,
ma lui in quel momento aveva solo bisogno d’aria.
“Vado a rinfrescarmi
… torno tra un minuto”
“Non tardare” –
sembrò imporgli Matt, ma poi tornò al suo gioco con Lula, quasi con aria
commossa.
Colin lo intercettò
nel corridoio, che portava ai bagni.
“Devo parlarti, puoi
seguirmi Glam?”
“Sì … sì certo …”
Quando Kevin si
congedò, Jared parlò al marito, a cuore aperto.
Spiegò a Farrell di
quello strano incontro avuto con Geffen, a quella malinconica sensazione, che
lui percepì nelle parole dell’uomo, così amato un tempo e che gli appariva come
fiducioso in un loro ritorno insieme.
“Tu
poi, amore, sei arrivato con Florelay, la nostra bambina ed il mio giorno si è
colmato di gioia … Ovviamente mi ha scosso quel discorso di Glam, non voglio
nascondertelo Colin, io non voglio più farlo”
Jared era stato
sincero, cristallino e Colin lo aveva avvolto e baciato, con un ardore nuovo,
come se lo stesse riscoprendo ancora migliore, dopo quel pauroso attentato.
Quando poi tornarono
a riflettere su quella sequenza di eventi, però, apparve ad entrambi poco credibile
la relazione tra Glam e Matt, nonostante qualche buon motivo, in base al quale
si poteva riconoscere nel secondo una solida attrazione ed attaccamento al
primo, che mai lo aveva assecondato.
“Non
l’ha mai voluto, capisci Colin? Non solo per Robert, secondo me … Quindi come è
possibile?”
Colin prese due tazze
e la brocca di caffè già pronto.
“Ne vuoi Glam?” –
domandò lieve, senza guardarlo.
“Sì grazie …” –
replicò sorridendo a metà, mentre si sedeva su di una seggiola, che già
avvertiva scomoda.
“Zucchero?”
“No, va bene così …
Come sta Flo?”
“A nanna, da quando
abbiamo lasciato il tuo centro … A proposito, non mi ero accorto di Matt, l’hai
chiamato tu?”
“No … E’ stata una
sorpresa.”
“Capisco”
“Davvero Colin?
Andiamo avanti ancora per qualche minuto con questa altalena oppure mi dici
cosa pensi e la facciamo finita?” – ribatté stranito e deluso.
“Che ti succede Glam?
Non sarò l’unico a volerlo sapere, quindi prepara una risposta decente.”
“E quando sarete
tutti soddisfatti dalle mie delucidazioni, cosa vi resterà?”
“Un mare di
interrogativi, ovvio. Ti sembriamo così sprovveduti? Tu che stai con Matt,
quando a mala pena sembravi sopportarlo, anche se non me ne capacito, sai? E’
un tipo splendido, posizionato, fresco e prestante, quindi solo un pazzo
potrebbe respingerlo, ma con te è successo e non dirmi per l’età”
“Hai davanti un
pazzo, ecco … contento? Io Colin devo andare avanti, senza più trascinarmi nel
cuore persone fantastiche come Jared e Kevin, citando i presenti su questo
dannato volo”
“Oh sì, perché è l’assente
che non ti dà pace … Robert non può lasciare Jude per via di Camilla, ma ora tu
stai pensando che non voglia più farlo a prescindere e questa cosa ti logora,
quindi tiri in ballo Matt e speri in una sua reazione o sbaglio?”
Geffen rise come
rassegnato: “Ok beccato … lo ammetto”
Forse era la via d’uscita
migliore.
Farrell aggrottò la
fronte.
“Quindi Matt sarà il
prossimo cuore spezzato, ma ti sembra giusto?” – quasi protestò l’irlandese.
Glam batté un pugno
sul tavolo, che fece sussultare Colin.
“Tu hai fiducia in
me?!” – quasi ringhiò.
“Fiducia in te Glam …?
Che significa …?!”
“Ce l’hai o no,
Colin?!”
“Sì … sì ce l’ho Glam
…” – disse turbato dal suo atteggiamento inaspettato.
“Allora non
torturarmi più, lascia che il tempo scorra e che le cose accadano, ma,
soprattutto, che si risolvano, in un modo o nell’altro. Ok?”
Nessun commento:
Posta un commento