Capitolo n. 136 - zen
Harry guardò oltre la
spalla sinistra di Louis, mentre abbracciati se ne restavano a mollo in
piscina.
“Non girarti … c’è
Iron Man” – gli bisbigliò divertito.
“Eh?”
“Ciao! Sapete se Glam
è in casa?”
Downey glielo chiese
accovacciandosi sul bordo e tastando l’acqua.
Louis si avvicinò
veloce, sotto lo sguardo un po’ geloso del compagno.
Tutti i presenti,
tranne il nonno, che aveva accolto anche Harry in maniera molto simpatica e
persino affettuosa, scrutavano Louis come una perla rara.
Avevano ragione,
pensò il giovane, rassegnandosi.
“Salve io sono Louis”
“Ciao Louis … Sei il
nipote di …?”
“No, Harry ed io
siamo amici di … Del signor Geffen, appunto”
“Di Glam?”
“Sì, lui studia legge”
“Ah siete gli
studenti che si collegavano con lui ogni tanto” – trasse la conclusione con
serenità, ricordando quanto quelle lezioni on line piacessero all’avvocato.
“No io sono iscritto
alla facoltà di Paleontologia veramente … Comunque c’è, lo vede, è sulla
terrazza” – e lo indicò, ricambiando il saluto, all’unisono con Downey, che si
dimenticò in fretta di loro.
I due si abbracciarono,
con un rinnovato, quanto tacito, equilibrio.
“Ho letto la tua
e-mail Glam … Mi scrivi sempre, come un secolo fa, grazie …” – gli sorrise,
dandogli una carezza sulla guancia destra.
“Tu sei sempre stato
quello più saggio tra noi … Vero?” – e gli offrì una bibita.
“Sicuro? Chissà … Mi
parlavi di Kevin … E Tim”
“Sì, bel casino …”
“Come posso aiutarvi?”
– chiese serio, accomodandosi sopra i cuscini bianchi, del divano in rattan colore moka, dov’erano sparsi
i disegni di Lula, ormai in giardino a giocare con Violet.
“Più che altro cosa
ne pensi?”
“Potrei essere l’elemento
a sorpresa, andando a parlare di questo Ivo a Tim” – propose.
“L’uomo che non ti
aspetti, Rob?” – sorrise complice e concentrato sui suoi pozzi di pece.
“Infatti”
“Stai bene … Ne sono
così felice, te lo leggo negli occhi e lo sento dalla tua voce, tesoro …” – e gli
diede un bacio casto tra i capelli.
“Glam … Sì, con Jude
sembra che il nostro rapporto si rinnovi ogni giorno ed ho … abbiamo deciso di
viverlo così, senza angosce, senza timori verso il futuro e nella massima
sincerità” – replicò limpido.
“Sa che sei qui”
“Ovviamente” – annuì
dolce – “Così come sa che mi manchi e che ti voglio bene … che ti amo Glam,
però una soluzione andava trovata, dopo questi voli da fare girare la testa, da
perderci il cuore … Ed io non voglio perdervi, ok?” – mormorò profondo.
“Non avverrà Robert …
Te lo prometto”
“Le hai sempre
mantenute, con me, le tue promesse”
“Sì, posso dirlo,
riesco … persino a crederci …” – rise mesto, pensando a come, invece, aveva
deluso Kevin.
“Tu proprio non ci
riesci, eh Glam?”
“A fare cosa?”
“A tornare con il
padre di tuo figlio … Kevin si starà struggendo per Tim, ma se solo gli dessi
una possibilità”
“No. No Robert, non
ho fatto altro che procurargli sofferenze e non è il caso di accontentarsi: non
voglio farlo io e tanto meno deve farlo lui, che è così giovane e … innamorato
di Tim” – sigillò con un sorriso, quella che a Downey apparve alla stregua di
una sentenza.
La cena era pronta:
Ivo aveva improvvisato.
“Insalata greca e …
cosa abbiamo qui? Alette di pollo alla paprika … spero ti piacciano, sono unte
e bisunte” – rise, accomodandosi alla penisola, dove Tim stava ciondolando la
forchetta, sopra al piatto ancora vuoto.
Lo stesso in cui era
perso il suo sguardo di diamante.
“Che c’è Tim?” –
domandò calmo il professore.
“Kevin è stato qui” –
lo puntò – “Dobbiamo parlare di Louis, non credi?”
Ivo fece un mezzo
sorriso, servendo il futuro consorte e stappando una bottiglia di vino
italiano.
“Ok, parliamo di
Louis, cosa vuoi sapere?” – proseguì imperturbabile.
“Era con te in
Scozia, giusto?”
“Esattamente”
“E l’hai lasciato
prima di”
“No, no, aspetta,
aspetta …” – ridacchiò – “Di solito ci si lascia tra fidanzati, mentre lui era
ed è NIENTE.” – sottolineò l’ultima parola, senza alzare i toni.
Tim deglutì – “Sicuro?”
“Se io ti dico una
cosa, è quella, credo di non averti mentito mai o sbaglio?” – divenne velatamente
più duro, ma era palese il suo autocontrollo mirato a non fare degenerare la
conversazione, come se seguisse un modulo comportamentale ben preciso.
Tim abbozzò un
sorriso, ma aveva il cuore in gola, notando piccoli dettagli: Ivo stritolava il
manico del coltello, e beveva a sorsate sempre più sostanziose, come a placare
un incendio interiore.
Aveva toccato il
tasto sbagliato, oltre ad avergli detto che Kevin era passato dal suo loft.
“Altri quesiti o per
stasera abbiamo finito?” – ironizzò, infilzando il primo cubetto di feta.
“No figurati … E’ che
tu sei sempre stato sincero con me Ivo e non penso proprio che cambieresti
adesso, dopo avermi chiesto di sposarti e di avere un figlio” – ribatté, con
aria smarrita.
“Ecco, vedi, dobbiamo
concentrarci unicamente su questo: ora si ragiona” – sorrise, afferrandogli i
polsi.
“Sarà un matrimonio
perfetto Tim, te lo garantisco.”
“Ok … sì ok …
mangiamo, vuoi?”
“Certo, assaggia, è
decente, mi sono superato” – scherzò, mutando espressione quando sentì il
cellulare di Tim vibrare.
“Chi ti rompe le
palle a quest’ora?” – chiese brusco.
“Non saprei … E’ un
numero che non conosco …”
“Su, rispondi”
“Sì … pronto?”
Dal capo opposto,
Downey esitò, poi si fece forza, sotto lo sguardo amorevole e riconoscente di
Glam.
“Ciao Tim … Sono Robert”
Tim restò zitto.
“Puoi parlare Tim?”
“Non mi interessa l’enciclopedia
multimediale, vada a rompere le scatole altrove e la smetta anche di mandarmi
gli sms pubblicitari, ok?” – e chiuse.
“Cazzo stressano
anche te amore? E’ spuntato un tizio in Università, me l’ha propinata persino
lì!” – sbottò Ivo, con grande sollievo di Tim.
Gli aveva creduto.
“Penso mi abbia dato
una traccia, come un codice: devo mandargli un messaggio, non chiamarlo, ok
Glam?”
“D’accordo, ma fallo
tra una mezz’ora, tanto lo vedresti domani mattina, vero?”
“Sì, ma non da solo …
Mi porterò Louis”
“Un piano eccellente”
– Geffen arrise alla prospettiva, ma l’entrata di Kevin sembrò mandare ogni
iniziativa in fumo.
“Lasciate stare, è
una causa persa!” – sbottò, oltrepassando entrambi, per andarsi ad appoggiare
alla balaustra.
Incrociò le braccia
sul petto e li fissò, prima Robert, poi Glam.
“So che è andata male
tesoro, ma lasciaci fare un tentativo”
“Mi spiace
ammetterlo, ma Tim mi ha deluso, come mai prima!”
“E tu potresti avere
fatto altrettanto, in compenso ti ha perdonato, in più di una occasione, vero?”
– intervenne pacato Robert.
“Tu dovevi vederlo
come lo difendeva, quel bastardo!”
Geffen si avvicinò,
dandogli una carezza sul braccio sinistro – “Tu sei arrabbiato e geloso, questo
conferma quanto ami Tim, quindi non arrenderti”
“Ho stabilito un
contatto, sai? Temo che abbia dei timori”
“Cosa Rob?? E’
successo qualcosa?” – domandò inquietandosi all’istante.
Downey sorrise – “Gli
ho telefonato prima, ma con uno stratagemma, Tim non ha fatto intendere chi
fossi ad Ivo, di certo presente, facendomi capire che gli devo inviare un sms,
giusto Glam?”
“Infatti e domani
Robert lo affronterà con Louis e la sua verità”
Kevin sbuffò,
svuotato – “Potrebbe essere un massacro … di insulti, di contraddizioni …”
“Correrò il rischio:
Tim vale ogni nostro sforzo, non trovi?”
Pamela tagliò la
pizza in sei fette: Lula si impadronì dell’intero piatto, scappando via, verso
le scuderie, dove Violet lo stava aspettando.
La donna rise,
sprofondando su di una seggiola, sotto al naso di Harry e Louis, che iniziavano
ad avere appetito.
Uno sconosciuto si
tuffò alle loro spalle; era Taylor.
I due giovani erano
già asciutti ed aspettavano il secondo giro, che Phil rimandò di pochi secondi.
“Ecco qui, buon
appetito!” – esclamò allegro il regista – “Avete visto Xavy? Taylor tu ne sai
niente??”
“No, stava creando!” –
rispose tra una bracciata e l’altra, mentre Harry lo notava, rimediando una
pedata da Louis, che strizzò le palpebre, minacciandolo con un grugnito
grottesco.
Risero in compagnia
dei loro nuovi amici – “E le patatine fritte?!” – reclamò Pamela.
“Un po’ di pazienza
nina! Carmela le sta preparando …”
“Ah bene, qui i
guapiti hanno fame, sia quelli al tavolo, che quelli nella mia pancia!”
Jude sopraggiunse,
portando con sé Camilla e Colin, recuperato agli Studios, dopo una sessione di
doppiaggio.
“E Jared?”
“Arriva tra poco … E’
in seduta da Tom, per lo shiatsu …”
“Beato lui, ho la
schiena a pezzi … Devo provarlo anch’io questo terapista, ne sembrate così
entusiasti”
“Se Rob te lo
permetterà” – ridacchiò l’irlandese.
“E figurati … E’
assodato! … Ehm credo …”
Tom insistette sulla
cervicale di Jared, finché non la sentì sciolta, anche da un sussurro lieve del
cantante, che sorrise.
“Ehi tutto bene?”
“Sì Tom …”
“Sai volevo chiederti
un consiglio … Ora girati e siediti senza correre …”
“Se no mi gira la
testa, lo so” – rise.
“Ok …”
“Sentiamo, sono tutto
orecchi” – bisbigliò simpatico.
Tom prese un respiro –
“E’ … Ecco”
“Mio Dio ora mi
preoccupi” – scherzò leggero.
“No, no … è per il
bambino”
“Quello che volevate
adottare tu e Chris?” – domandò delicato.
“Esatto … Sai Jared,
noi ci siamo affidati a Laurie, come hai fatto tu …” – disse impacciato.
“Non è un segreto”
“Lui ci ha
consigliati di aspettare, di risolvere i nostri dissidi …”
“E Chris c’è rimasto
male?”
“Ha incassato bene il
colpo … Lo fa sempre, per non ferirmi”
“Per questo ti ama ed
è un ottimo inizio, dal quale partire per un progetto così determinante: le
vostre esistenze subiranno mille cambiamenti … I bambini hanno bisogno di
presenza, rispetto, amore e non litigi o discussioni, te lo dice uno che si è
spesso scannato con il proprio uomo, ma che poi, è riuscito a trovare la giusta
via … O almeno ci stiamo provando e Colin è straordinario, credimi”
“Vedo che sei rinato
Jared”
“E’ anche merito tuo,
sappilo” – affermò sincero.
“Insomma … Quindi tu
pensi che”
Jared gli diede un
buffetto, poi lo abbracciò – “Quel momento arriverà ed io potrei descrivertelo,
ma ti racconterei di noi e dei dieci angeli, che abbiamo desiderato ed amato:
ti assicuro, Tom, che il vostro sogno avrà una forma diversa ed unica, sarà
unicamente tuo e di Chris …” – rivelò ispirato.
Tom annuì – “Grazie
Jay … Non vedo l’ora di viverlo …”
“E non lo scorderete
mai.”
“Daddy, con Robert
sembrate nuovamente in armonia …”
“E’ … un’evoluzione,
come nel nostro caso, tuo e mio Kevin” – disse dandogli le spalle, mentre gli
preparava un aperitivo.
Il bassista appoggiò
i palmi sulle sue scapole, dopo essersi avvicinato con circospezione.
“Glam …”
Geffen roteò senza
scomporsi – “Tesoro io spero tu rivoglia Tim e che non ci siano più … equivoci”
“Forse sono troppo
debole per assicurargli un futuro, forse Ivo è la scelta più adatta a lui”
“Non lo pensi, sii
onesto”
Kevin rise amaro – “Onesto?
… Non mi ha portato da nessuna parte”
“Sei in errore,
madornale per giunta: ti eri rifatto una famiglia, ammettilo Kevin, con un
ragazzo in gamba, che ha saputo conquistare anche il cuore di Lula”
“Ma è il mio amore
quello che è stato calpestato! So che con il mio attaccamento a te, ho rovinato
un legame speciale, però non meritavo un trattamento simile, NON con uno come
Ivo, cazzo!!” – ruggì esasperato.
“A volte capita che
si veda nella persona più imprevedibile, quella giusta e capace di realizzare
le nostre aspettative … Tim ambiva a non dividere il proprio compagno con
nessuno, a sposarlo ed adottarci anche un bimbo: puoi biasimarlo?”
“No … come potrei …?”
“Il particolare è che
… voleva avvenisse insieme a te, Kevin, ne sono convinto e quindi mi auguro non
abbia cambiato idea. Anche per il suo bene.”
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