giovedì 20 giugno 2013

ZEN - CAPITOLO N. 136

Capitolo n. 136  -  zen


Harry guardò oltre la spalla sinistra di Louis, mentre abbracciati se ne restavano a mollo in piscina.
“Non girarti … c’è Iron Man” – gli bisbigliò divertito.
“Eh?”
“Ciao! Sapete se Glam è in casa?”
Downey glielo chiese accovacciandosi sul bordo e tastando l’acqua.
Louis si avvicinò veloce, sotto lo sguardo un po’ geloso del compagno.
Tutti i presenti, tranne il nonno, che aveva accolto anche Harry in maniera molto simpatica e persino affettuosa, scrutavano Louis come una perla rara.

Avevano ragione, pensò il giovane, rassegnandosi.

“Salve io sono Louis”
“Ciao Louis … Sei il nipote di …?”
“No, Harry ed io siamo amici di … Del signor Geffen, appunto”
“Di Glam?”
“Sì, lui studia legge”
“Ah siete gli studenti che si collegavano con lui ogni tanto” – trasse la conclusione con serenità, ricordando quanto quelle lezioni on line piacessero all’avvocato.
“No io sono iscritto alla facoltà di Paleontologia veramente … Comunque c’è, lo vede, è sulla terrazza” – e lo indicò, ricambiando il saluto, all’unisono con Downey, che si dimenticò in fretta di loro.


I due si abbracciarono, con un rinnovato, quanto tacito, equilibrio.
“Ho letto la tua e-mail Glam … Mi scrivi sempre, come un secolo fa, grazie …” – gli sorrise, dandogli una carezza sulla guancia destra.
“Tu sei sempre stato quello più saggio tra noi … Vero?” – e gli offrì una bibita.
“Sicuro? Chissà … Mi parlavi di Kevin … E Tim”
“Sì, bel casino …”
“Come posso aiutarvi?” – chiese serio, accomodandosi sopra i cuscini bianchi, del  divano in rattan colore moka, dov’erano sparsi i disegni di Lula, ormai in giardino a giocare con Violet.

“Più che altro cosa ne pensi?”
“Potrei essere l’elemento a sorpresa, andando a parlare di questo Ivo a Tim” – propose.
“L’uomo che non ti aspetti, Rob?” – sorrise complice e concentrato sui suoi pozzi di pece.
“Infatti”
“Stai bene … Ne sono così felice, te lo leggo negli occhi e lo sento dalla tua voce, tesoro …” – e gli diede un bacio casto tra i capelli.
“Glam … Sì, con Jude sembra che il nostro rapporto si rinnovi ogni giorno ed ho … abbiamo deciso di viverlo così, senza angosce, senza timori verso il futuro e nella massima sincerità” – replicò limpido.
“Sa che sei qui”
“Ovviamente” – annuì dolce – “Così come sa che mi manchi e che ti voglio bene … che ti amo Glam, però una soluzione andava trovata, dopo questi voli da fare girare la testa, da perderci il cuore … Ed io non voglio perdervi, ok?” – mormorò profondo.
“Non avverrà Robert … Te lo prometto”
“Le hai sempre mantenute, con me, le tue promesse”
“Sì, posso dirlo, riesco … persino a crederci …” – rise mesto, pensando a come, invece, aveva deluso Kevin.
“Tu proprio non ci riesci, eh Glam?”
“A fare cosa?”
“A tornare con il padre di tuo figlio … Kevin si starà struggendo per Tim, ma se solo gli dessi una possibilità”
“No. No Robert, non ho fatto altro che procurargli sofferenze e non è il caso di accontentarsi: non voglio farlo io e tanto meno deve farlo lui, che è così giovane e … innamorato di Tim” – sigillò con un sorriso, quella che a Downey apparve alla stregua di una sentenza.


La cena era pronta: Ivo aveva improvvisato.
“Insalata greca e … cosa abbiamo qui? Alette di pollo alla paprika … spero ti piacciano, sono unte e bisunte” – rise, accomodandosi alla penisola, dove Tim stava ciondolando la forchetta, sopra al piatto ancora vuoto.
Lo stesso in cui era perso il suo sguardo di diamante.

“Che c’è Tim?” – domandò calmo il professore.
“Kevin è stato qui” – lo puntò – “Dobbiamo parlare di Louis, non credi?”
Ivo fece un mezzo sorriso, servendo il futuro consorte e stappando una bottiglia di vino italiano.
“Ok, parliamo di Louis, cosa vuoi sapere?” – proseguì imperturbabile.
“Era con te in Scozia, giusto?”
“Esattamente”
“E l’hai lasciato prima di”
“No, no, aspetta, aspetta …” – ridacchiò – “Di solito ci si lascia tra fidanzati, mentre lui era ed è NIENTE.” – sottolineò l’ultima parola, senza alzare i toni.
Tim deglutì – “Sicuro?”
“Se io ti dico una cosa, è quella, credo di non averti mentito mai o sbaglio?” – divenne velatamente più duro, ma era palese il suo autocontrollo mirato a non fare degenerare la conversazione, come se seguisse un modulo comportamentale ben preciso.
Tim abbozzò un sorriso, ma aveva il cuore in gola, notando piccoli dettagli: Ivo stritolava il manico del coltello, e beveva a sorsate sempre più sostanziose, come a placare un incendio interiore.
Aveva toccato il tasto sbagliato, oltre ad avergli detto che Kevin era passato dal suo loft.
“Altri quesiti o per stasera abbiamo finito?” – ironizzò, infilzando il primo cubetto di feta.
“No figurati … E’ che tu sei sempre stato sincero con me Ivo e non penso proprio che cambieresti adesso, dopo avermi chiesto di sposarti e di avere un figlio” – ribatté, con aria smarrita.
“Ecco, vedi, dobbiamo concentrarci unicamente su questo: ora si ragiona” – sorrise, afferrandogli i polsi.
“Sarà un matrimonio perfetto Tim, te lo garantisco.”
“Ok … sì ok … mangiamo, vuoi?”
“Certo, assaggia, è decente, mi sono superato” – scherzò, mutando espressione quando sentì il cellulare di Tim vibrare.
“Chi ti rompe le palle a quest’ora?” – chiese brusco.
“Non saprei … E’ un numero che non conosco …”
“Su, rispondi”
“Sì … pronto?”
Dal capo opposto, Downey esitò, poi si fece forza, sotto lo sguardo amorevole e riconoscente di Glam.
“Ciao Tim … Sono Robert”
Tim restò zitto.
“Puoi parlare Tim?”
“Non mi interessa l’enciclopedia multimediale, vada a rompere le scatole altrove e la smetta anche di mandarmi gli sms pubblicitari, ok?” – e chiuse.
“Cazzo stressano anche te amore? E’ spuntato un tizio in Università, me l’ha propinata persino lì!” – sbottò Ivo, con grande sollievo di Tim.
Gli aveva creduto.


“Penso mi abbia dato una traccia, come un codice: devo mandargli un messaggio, non chiamarlo, ok Glam?”
“D’accordo, ma fallo tra una mezz’ora, tanto lo vedresti domani mattina, vero?”
“Sì, ma non da solo … Mi porterò Louis”
“Un piano eccellente” – Geffen arrise alla prospettiva, ma l’entrata di Kevin sembrò mandare ogni iniziativa in fumo.

“Lasciate stare, è una causa persa!” – sbottò, oltrepassando entrambi, per andarsi ad appoggiare alla balaustra.
Incrociò le braccia sul petto e li fissò, prima Robert, poi Glam.
“So che è andata male tesoro, ma lasciaci fare un tentativo”
“Mi spiace ammetterlo, ma Tim mi ha deluso, come mai prima!”
“E tu potresti avere fatto altrettanto, in compenso ti ha perdonato, in più di una occasione, vero?” – intervenne pacato Robert.
“Tu dovevi vederlo come lo difendeva, quel bastardo!”
Geffen si avvicinò, dandogli una carezza sul braccio sinistro – “Tu sei arrabbiato e geloso, questo conferma quanto ami Tim, quindi non arrenderti”
“Ho stabilito un contatto, sai? Temo che abbia dei timori”
“Cosa Rob?? E’ successo qualcosa?” – domandò inquietandosi all’istante.
Downey sorrise – “Gli ho telefonato prima, ma con uno stratagemma, Tim non ha fatto intendere chi fossi ad Ivo, di certo presente, facendomi capire che gli devo inviare un sms, giusto Glam?”
“Infatti e domani Robert lo affronterà con Louis e la sua verità”
Kevin sbuffò, svuotato – “Potrebbe essere un massacro … di insulti, di contraddizioni …”
“Correrò il rischio: Tim vale ogni nostro sforzo, non trovi?”


Pamela tagliò la pizza in sei fette: Lula si impadronì dell’intero piatto, scappando via, verso le scuderie, dove Violet lo stava aspettando.
La donna rise, sprofondando su di una seggiola, sotto al naso di Harry e Louis, che iniziavano ad avere appetito.
Uno sconosciuto si tuffò alle loro spalle; era Taylor.
I due giovani erano già asciutti ed aspettavano il secondo giro, che Phil rimandò di pochi secondi.

“Ecco qui, buon appetito!” – esclamò allegro il regista – “Avete visto Xavy? Taylor tu ne sai niente??”
“No, stava creando!” – rispose tra una bracciata e l’altra, mentre Harry lo notava, rimediando una pedata da Louis, che strizzò le palpebre, minacciandolo con un grugnito grottesco.
Risero in compagnia dei loro nuovi amici – “E le patatine fritte?!” – reclamò Pamela.
“Un po’ di pazienza nina! Carmela le sta preparando …”
“Ah bene, qui i guapiti hanno fame, sia quelli al tavolo, che quelli nella mia pancia!”

Jude sopraggiunse, portando con sé Camilla e Colin, recuperato agli Studios, dopo una sessione di doppiaggio.
“E Jared?”
“Arriva tra poco … E’ in seduta da Tom, per lo shiatsu …”
“Beato lui, ho la schiena a pezzi … Devo provarlo anch’io questo terapista, ne sembrate così entusiasti”
“Se Rob te lo permetterà” – ridacchiò l’irlandese.
“E figurati … E’ assodato! … Ehm credo …”


Tom insistette sulla cervicale di Jared, finché non la sentì sciolta, anche da un sussurro lieve del cantante, che sorrise.
“Ehi tutto bene?”
“Sì Tom …”
“Sai volevo chiederti un consiglio … Ora girati e siediti senza correre …”
“Se no mi gira la testa, lo so” – rise.
“Ok …”
“Sentiamo, sono tutto orecchi” – bisbigliò simpatico.
Tom prese un respiro – “E’ … Ecco”
“Mio Dio ora mi preoccupi” – scherzò leggero.
“No, no … è per il bambino”
“Quello che volevate adottare tu e Chris?” – domandò delicato.
“Esatto … Sai Jared, noi ci siamo affidati a Laurie, come hai fatto tu …” – disse impacciato.
“Non è un segreto”
“Lui ci ha consigliati di aspettare, di risolvere i nostri dissidi …”
“E Chris c’è rimasto male?”
“Ha incassato bene il colpo … Lo fa sempre, per non ferirmi”
“Per questo ti ama ed è un ottimo inizio, dal quale partire per un progetto così determinante: le vostre esistenze subiranno mille cambiamenti … I bambini hanno bisogno di presenza, rispetto, amore e non litigi o discussioni, te lo dice uno che si è spesso scannato con il proprio uomo, ma che poi, è riuscito a trovare la giusta via … O almeno ci stiamo provando e Colin è straordinario, credimi”
“Vedo che sei rinato Jared”
“E’ anche merito tuo, sappilo” – affermò sincero.
“Insomma … Quindi tu pensi che”
Jared gli diede un buffetto, poi lo abbracciò – “Quel momento arriverà ed io potrei descrivertelo, ma ti racconterei di noi e dei dieci angeli, che abbiamo desiderato ed amato: ti assicuro, Tom, che il vostro sogno avrà una forma diversa ed unica, sarà unicamente tuo e di Chris …” – rivelò ispirato.
Tom annuì – “Grazie Jay … Non vedo l’ora di viverlo …”
“E non lo scorderete mai.”


“Daddy, con Robert sembrate nuovamente in armonia …”
“E’ … un’evoluzione, come nel nostro caso, tuo e mio Kevin” – disse dandogli le spalle, mentre gli preparava un aperitivo.
Il bassista appoggiò i palmi sulle sue scapole, dopo essersi avvicinato con circospezione.
“Glam …”
Geffen roteò senza scomporsi – “Tesoro io spero tu rivoglia Tim e che non ci siano più … equivoci”
“Forse sono troppo debole per assicurargli un futuro, forse Ivo è la scelta più adatta a lui”
“Non lo pensi, sii onesto”
Kevin rise amaro – “Onesto? … Non mi ha portato da nessuna parte”
“Sei in errore, madornale per giunta: ti eri rifatto una famiglia, ammettilo Kevin, con un ragazzo in gamba, che ha saputo conquistare anche il cuore di Lula”
“Ma è il mio amore quello che è stato calpestato! So che con il mio attaccamento a te, ho rovinato un legame speciale, però non meritavo un trattamento simile, NON con uno come Ivo, cazzo!!” – ruggì esasperato.
“A volte capita che si veda nella persona più imprevedibile, quella giusta e capace di realizzare le nostre aspettative … Tim ambiva a non dividere il proprio compagno con nessuno, a sposarlo ed adottarci anche un bimbo: puoi biasimarlo?”
“No … come potrei …?”

“Il particolare è che … voleva avvenisse insieme a te, Kevin, ne sono convinto e quindi mi auguro non abbia cambiato idea. Anche per il suo bene.”





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