Capitolo n. 129 - zen
Louis spense
velocemente lo spinello, sentendolo arrivare.
Ivo sorrise, appena
varcata la soglia, che sigillò maliziosamente.
“Ti ho visto”
Il ragazzo arrossì,
con l’innocenza dei suoi venti anni appena compiuti, quindici in meno del suo
professore di paleontologia.
Ed amante.
“Scusa”
“Figurati, quando
vedi Harry non sapete fare altro: masturbarvi e fumare canne” – disse aspro,
accomodandosi al suo fianco.
Sulla scrivania
diversi libri, su cui Louis stava impazzendo.
“Niente telefonate da
Los Angeles, oggi Ivo?” – scherzò, pungente.
“No”
“Se proprio ci tieni
a lui …”
“Che novità è questa
eh? Ragazzino …”
“Pensi a Tim ventitre
ore al giorno, in quella che resta mi scopi, non sono mica scemo, sai?” – bissò
diretto.
“Pensa a studiare, se
no a settembre col cavolo che lo passi questo esame”
“Potresti metterci
una buona parola, prof” – e gli accarezzò la gamba destra.
“Non ho mai fatto
queste cazzate Louis e non inizierò adesso, ok?”
“Nemmeno per Tim?
Allora non ho speranze …” – rise amaro.
“Appunto.”
Geffen squadrò i
presenti, riuniti intorno a quella tavola imbandita e ricca di colori.
Lula stava
raccontando un aneddoto buffo, seduto accanto al padre, che lo guardava
innamorato, distraendosi da quel miscuglio di cuori, occhiate particolari,
anche dirette a lui, piuttosto noncurante del disagio provato da Jared, del
velato astio da parte di Laurie e dell’amorevole attenzione riservatagli da
Kevin.
Farrell ricevette una
telefonata di Claudine, che lo reclamava sul set di Derado.
“Ci vediamo domani
sorellina, non insistere, siamo a Palm Springs e voglio prendermi la giornata
per stare insieme a Jared … Sì che sta bene, che domande!” – brontolò aspro.
Leto si raccolse i
capelli, aiutato da Tim, che gli stava vicino.
“Grazie …” – mormorò,
turbato dalla sua gentilezza.
Le dita del ragazzo erano
delicate e premurose, replicando la medesima cura che il compagno di Kevin,
destinava a soldino di cacio.
“Hai caldo Jared?”
“Sì Tim … Vado in
casa …”
Glam si alzò – “Ti
accompagno” – e lo prese ai lati del busto, coinvolgendo anche l’irlandese in
quella breve passeggiata, dal nuovo gazebo allestito nella caletta, alla
veranda fresca della villa.
Kevin si grattò la
nuca – “Mio fratello ricomincia a fare la principessa Sissi” – sbottò acre.
A Hugh quasi andò di
traverso il vino bianco, che stava gustando sull’ottimo dolce ai mirtilli e
gelato di vaniglia.
“Il tuo cosa??”
“Ma sì, è il nonno
che ci vede così, da sempre … Non per altro ci ha nominati suoi eredi, come se
fossimo dei figli, ma ora ha Antony jr e poi è in arrivo una cucciola, per cui
dovrebbe rivedere le sue disposizioni testamentarie … Devo parlargliene” –
spiegò assorto.
Laurie scrollò la
testa, mugugnando nell’orecchio di Jim – “No, non ce la posso fare”
Louis lo stava
cavalcando, in preda ad una tempesta ormonale e libido, che solo Ivo era
riuscito a soddisfare sino a quel momento.
Harry era un collega
di università, un flirt tra una lezione e l’altra, diciannovenne e piuttosto
imbranato o almeno così voleva fare credere a Louis.
Insieme erano la tenerezza
fatta persona: avvampavano ad ogni carezza, ad ogni bacio rubato.
Di sesso autentico
non se ne parlava affatto: Harry era terrorizzato al pensiero di avere qualcuno
dentro di sé e Louis rispettava i suoi tempi, nascondendogli però la sua
relazione con un insegnante, molto ammirato e temuto, vergognandosi a morte per
il piacere, che sapeva procurargli, senza risparmio.
Farlo in una radura,
tra i prati ed i boschi scozzesi, con la scusa di un pic nic, sembrò ad
entrambi un’ottima idea per arrivare a sera.
Erano distanti dalla
strada, dove avevano lasciato l’auto di Ivo, percorrendo poi alcuni sentieri,
sino al culmine di una collina, dalla vegetazione rigogliosa.
Avevano dispiegato la
coperta a quadri rossi e blu, con nessuna voglia di mangiare le provviste,
preparate dalla proprietaria del bad and breakfast, dove alloggiavano da una settimana.
Il sole del tramonto
filtrava tra i rami, agitati da una brezza tiepida.
Le schegge dorate, lambivano
il profilo di Louis, gocciolante a tratti, nel suo rimbalzare sul membro di
Ivo, che lo impalava esperto, aiutandolo con le mani robuste, avvinghiate ai
suoi fianchi stretti, ma sodi.
Era uno spettacolo
meraviglioso, vederlo sorridere, mentre veniva e poi quasi piangere, perché il
dolore si mischiava al piacere assurdo, di quel secondo orgasmo, dentro e fuori
di lui.
Così acerbo, così
sensuale: Ivo non voleva innamorarsene.
Assolutamente.
Leto tolse l’elastico
dalle chiome fluenti, ridistribuendole sulle spalle asciutte.
Colin sorrise,
ammirando la sua bellezza.
Gli porse una tonica,
congedandosi da Glam, che tornò in spiaggia.
Erano saliti alle
camere, coricandosi abbracciati, nudi sotto ad un lenzuolo di seta arancio.
“Vuoi dormire, Jay?”
“No, sto riposando
gli occhi”
“Ah ecco” – rise solare,
baciandolo sul naso.
“Come va il film?”
“Siamo arrivati alla
scena di sesso, ma Taylor tergiversa, così giriamo il contorno”
“Tu invece sei
pronto, irish buddy?” – chiese alzando gli zaffiri, con aria furba e simpatica.
Colin vi ci perse
ogni battito del cuore, baciandolo con una foga, che quasi soffocò il cantante.
Anche di pura gioia.
Glam li vide
discutere in lontananza.
Vassily portò via
Lula, coinvolgendo insieme a Peter in una gara di ping pong nel solarium,
adiacente al quale c’era una fornita sala giochi.
Soldino li assecondò,
con l’aria di chi aveva capito tutto, come al solito.
“Inizio a rompermi i
coglioni, sai Kevin??!”
“Non gridare, non
qui, accidenti!”
“So che ti preoccupi
per Glam e non ce l’ho con lui, ma con te, OK??!”
“Ho solo fatto una
battuta su Jared …” – sembrò scusarsi in pieno affanno.
“Cosa?? Appena daddy
si distrae dal tuo sbavare perpetuo, vai in crisi di ossigeno al cervello e
spari stronzate come un adolescente!” – ribatté con veemenza.
“Anche tu non
scherzi, in proposito, sai? Io voglio bene al padre del nostro bambino, CHE E’
ANCHE TUO VORREI SOTTOLINEARLO PER L’ENNESIMA VOLTA TIM, NON SONO UN CANE OK??!”
“Se non fosse per
Lula …” – sibilò sconvolto.
“Stai con me per
lui??”
“Tu lo farai
soffrire, Kevin, maltrattando me”
“Io non ho fatto
nulla di quello che dici, cazzo Tim!!” – urlò esasperato.
“Ora smettetela!”
Geffen intervenne,
prendendo per le spalle Kevin, frapponendosi tra loro, non senza dare come una
carezza al braccio di Tim, che stava tremando.
“Non so più come
dirtelo: sai quanto io tenga alla tua felicità, con Tim, anche attraverso Lula,
Kevin!”
Il bassista si scostò
malamente.
“L’hai convinto a
tornare da me, hai manipolato la situazione, usando Lula, per spingerlo nel mio
letto nuovamente, tu credi che io non lo sappia, Glam??!” – sbraitò furente.
“E’ questo che pensi …
di me, di noi??” – ribatté stranito l’avvocato.
“Io … io volevo solo
un briciolo del tuo amore daddy …” – balbettò indietreggiando, sfigurato da una
delusione evidente.
Tim andò a stringerlo
a sé – “Calmati Kevin … Nessuno voleva strumentalizzare i tuoi sentimenti … E
tanto meno i miei, io ti amo più di ogni cosa al mondo” – disse sincero.
“Ti amo da morire
anch’io Tim” – replicò emozionato, custodendolo come il bene più prezioso.
Louis Tomlinson entra nel cast per un cameo o ... qualcosina di più e non mancherà la sua dolce metà XD
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