lunedì 10 giugno 2013

ZEN - CAPITOLO N. 129

Capitolo n. 129  -  zen


Louis spense velocemente lo spinello, sentendolo arrivare.
Ivo sorrise, appena varcata la soglia, che sigillò maliziosamente.

“Ti ho visto”
Il ragazzo arrossì, con l’innocenza dei suoi venti anni appena compiuti, quindici in meno del suo professore di paleontologia.
Ed amante.

“Scusa”
“Figurati, quando vedi Harry non sapete fare altro: masturbarvi e fumare canne” – disse aspro, accomodandosi al suo fianco.
Sulla scrivania diversi libri, su cui Louis stava impazzendo.

“Niente telefonate da Los Angeles, oggi Ivo?” – scherzò, pungente.
“No”
“Se proprio ci tieni a lui …”
“Che novità è questa eh? Ragazzino …”
“Pensi a Tim ventitre ore al giorno, in quella che resta mi scopi, non sono mica scemo, sai?” – bissò diretto.
“Pensa a studiare, se no a settembre col cavolo che lo passi questo esame”
“Potresti metterci una buona parola, prof” – e gli accarezzò la gamba destra.
“Non ho mai fatto queste cazzate Louis e non inizierò adesso, ok?”
“Nemmeno per Tim? Allora non ho speranze …” – rise amaro.
“Appunto.”


Geffen squadrò i presenti, riuniti intorno a quella tavola imbandita e ricca di colori.
Lula stava raccontando un aneddoto buffo, seduto accanto al padre, che lo guardava innamorato, distraendosi da quel miscuglio di cuori, occhiate particolari, anche dirette a lui, piuttosto noncurante del disagio provato da Jared, del velato astio da parte di Laurie e dell’amorevole attenzione riservatagli da Kevin.

Farrell ricevette una telefonata di Claudine, che lo reclamava sul set di Derado.
“Ci vediamo domani sorellina, non insistere, siamo a Palm Springs e voglio prendermi la giornata per stare insieme a Jared … Sì che sta bene, che domande!” – brontolò aspro.

Leto si raccolse i capelli, aiutato da Tim, che gli stava vicino.
“Grazie …” – mormorò, turbato dalla sua gentilezza.
Le dita del ragazzo erano delicate e premurose, replicando la medesima cura che il compagno di Kevin, destinava a soldino di cacio.
“Hai caldo Jared?”
“Sì Tim … Vado in casa …”
Glam si alzò – “Ti accompagno” – e lo prese ai lati del busto, coinvolgendo anche l’irlandese in quella breve passeggiata, dal nuovo gazebo allestito nella caletta, alla veranda fresca della villa.

Kevin si grattò la nuca – “Mio fratello ricomincia a fare la principessa Sissi” – sbottò acre.
A Hugh quasi andò di traverso il vino bianco, che stava gustando sull’ottimo dolce ai mirtilli e gelato di vaniglia.

“Il tuo cosa??”
“Ma sì, è il nonno che ci vede così, da sempre … Non per altro ci ha nominati suoi eredi, come se fossimo dei figli, ma ora ha Antony jr e poi è in arrivo una cucciola, per cui dovrebbe rivedere le sue disposizioni testamentarie … Devo parlargliene” – spiegò assorto.
Laurie scrollò la testa, mugugnando nell’orecchio di Jim – “No, non ce la posso fare”


Louis lo stava cavalcando, in preda ad una tempesta ormonale e libido, che solo Ivo era riuscito a soddisfare sino a quel momento.
Harry era un collega di università, un flirt tra una lezione e l’altra, diciannovenne e piuttosto imbranato o almeno così voleva fare credere a Louis.
Insieme erano la tenerezza fatta persona: avvampavano ad ogni carezza, ad ogni bacio rubato.
Di sesso autentico non se ne parlava affatto: Harry era terrorizzato al pensiero di avere qualcuno dentro di sé e Louis rispettava i suoi tempi, nascondendogli però la sua relazione con un insegnante, molto ammirato e temuto, vergognandosi a morte per il piacere, che sapeva procurargli, senza risparmio.

Farlo in una radura, tra i prati ed i boschi scozzesi, con la scusa di un pic nic, sembrò ad entrambi un’ottima idea per arrivare a sera.
Erano distanti dalla strada, dove avevano lasciato l’auto di Ivo, percorrendo poi alcuni sentieri, sino al culmine di una collina, dalla vegetazione rigogliosa.

Avevano dispiegato la coperta a quadri rossi e blu, con nessuna voglia di mangiare le provviste, preparate dalla proprietaria del bad and breakfast, dove alloggiavano da una settimana.

Il sole del tramonto filtrava tra i rami, agitati da una brezza tiepida.
Le schegge dorate, lambivano il profilo di Louis, gocciolante a tratti, nel suo rimbalzare sul membro di Ivo, che lo impalava esperto, aiutandolo con le mani robuste, avvinghiate ai suoi fianchi stretti, ma sodi.
Era uno spettacolo meraviglioso, vederlo sorridere, mentre veniva e poi quasi piangere, perché il dolore si mischiava al piacere assurdo, di quel secondo orgasmo, dentro e fuori di lui.
Così acerbo, così sensuale: Ivo non voleva innamorarsene.
Assolutamente.


Leto tolse l’elastico dalle chiome fluenti, ridistribuendole sulle spalle asciutte.
Colin sorrise, ammirando la sua bellezza.
Gli porse una tonica, congedandosi da Glam, che tornò in spiaggia.

Erano saliti alle camere, coricandosi abbracciati, nudi sotto ad un lenzuolo di seta arancio.

“Vuoi dormire, Jay?”
“No, sto riposando gli occhi”
“Ah ecco” – rise solare, baciandolo sul naso.
“Come va il film?”
“Siamo arrivati alla scena di sesso, ma Taylor tergiversa, così giriamo il contorno”
“Tu invece sei pronto, irish buddy?” – chiese alzando gli zaffiri, con aria furba e simpatica.
Colin vi ci perse ogni battito del cuore, baciandolo con una foga, che quasi soffocò il cantante.
Anche di pura gioia.


Glam li vide discutere in lontananza.
Vassily portò via Lula, coinvolgendo insieme a Peter in una gara di ping pong nel solarium, adiacente al quale c’era una fornita sala giochi.
Soldino li assecondò, con l’aria di chi aveva capito tutto, come al solito.

“Inizio a rompermi i coglioni, sai Kevin??!”
“Non gridare, non qui, accidenti!”
“So che ti preoccupi per Glam e non ce l’ho con lui, ma con te, OK??!”
“Ho solo fatto una battuta su Jared …” – sembrò scusarsi in pieno affanno.
“Cosa?? Appena daddy si distrae dal tuo sbavare perpetuo, vai in crisi di ossigeno al cervello e spari stronzate come un adolescente!” – ribatté con veemenza.
“Anche tu non scherzi, in proposito, sai? Io voglio bene al padre del nostro bambino, CHE E’ ANCHE TUO VORREI SOTTOLINEARLO PER L’ENNESIMA VOLTA TIM, NON SONO UN CANE OK??!”
“Se non fosse per Lula …” – sibilò sconvolto.
“Stai con me per lui??”
“Tu lo farai soffrire, Kevin, maltrattando me”
“Io non ho fatto nulla di quello che dici, cazzo Tim!!” – urlò esasperato.

“Ora smettetela!”
Geffen intervenne, prendendo per le spalle Kevin, frapponendosi tra loro, non senza dare come una carezza al braccio di Tim, che stava tremando.
“Non so più come dirtelo: sai quanto io tenga alla tua felicità, con Tim, anche attraverso Lula, Kevin!”
Il bassista si scostò malamente.
“L’hai convinto a tornare da me, hai manipolato la situazione, usando Lula, per spingerlo nel mio letto nuovamente, tu credi che io non lo sappia, Glam??!” – sbraitò furente.
“E’ questo che pensi … di me, di noi??” – ribatté stranito l’avvocato.
“Io … io volevo solo un briciolo del tuo amore daddy …” – balbettò indietreggiando, sfigurato da una delusione evidente.
Tim andò a stringerlo a sé – “Calmati Kevin … Nessuno voleva strumentalizzare i tuoi sentimenti … E tanto meno i miei, io ti amo più di ogni cosa al mondo” – disse sincero.
“Ti amo da morire anch’io Tim” – replicò emozionato, custodendolo come il bene più prezioso.




 Louis Tomlinson entra nel cast per un cameo o ... qualcosina di più e non mancherà la sua dolce metà XD





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