mercoledì 23 febbraio 2011

GOLD - Capitolo n. 79

Capitolo n. 79 – gold



“È … è stato incredibile Glam…”
Jared era rimasto disteso, a pancia in giú, accarezzando la schiena di Geffen, rilassato nella stessa posizione – “Tu sei incredibile…” – lo bació sulla spalla destra – “Vieni piccolo… facciamo una doccia.”
Lo lavó con molta attenzione, riportandolo poi sul letto, dove aprí una cassetta del pronto soccorso.
“Cosa stai facendo…?” – domandó Jared sorridendo e restando seduto.
“Ssstt mi prendo cura di te…”
Indossó un paio di guanti sterili, poi disinfettó le escoriazioni all’altezza delle scapole, appose dei cerotti, poi un unguento sui lividi lasciati dai morsi di Colin.
Cambió poi il tubetto, un altro gel – “Allungati… stai tranquillo, ok?”
“Va bene… é… è fresco…” – strizzó le palpebre.
“Sicuro…?”
“Insomma…sei dolce Glam…”
Lui non disse nulla, scelse solo un paio di boxer nei cassetti del comodino, facendoglieli indossare con calma, poi una t-shirt a mezza manica.
Cambió le lenzuola – “Ecco, a posto… ora riposati amore…”
“Posso avere un bicchiere di latte?”
Geffen rise piano, andando verso il frigorifero.
“È di soia… al cioccolato.”
“Grazie… che buono…”
“Bevi piano che è freddo… Adesso dormi, io devo… devo guardare dei documenti.”
“Ah… ok… vieni presto?”
“Sono di lá, in salotto… spegni la luce, a fra poco.”
“D’accordo Glam.”

Dalle finestre arrivava una brezza fresca, insieme a tutti i suoni della notte di Haiti.
Una luna piena magnifica creava un riverbero particolare all’interno della stanza dove Geffen stava fissando dei fogli, rilegati in cartelline di cartoncino arancio.
“Ma sono documenti per un’adozione…”
Jared arrivó, notando quelle carte assai familiari, per via delle bimbe.
“Sí… erano… erano per Lula…”
Jared si piazzó all’altro lato dello scrittoio, davanti a lui, che aveva gli occhi pieni di lacrime.
“Glam… cosa succede?”
“Niente… il punto è proprio questo… io… io non posso prendermi questa responsabilitá…”
Jared gli prese le mani, stringendole forte – “Ma… ma Lula ti adora… e lo faresti cosí felice…”
“Sono troppo incasinato… e poi Kevin… mi sta odiando adesso…si è sfogato, su tutto… era cosí arrabbiato…”
Jared respiró profondamente, si sentiva altrettanto sconvolto.
“Glam… tu non puoi negare a Lula ed anche a te questa enorme gioia…”- liberó anche lui la tensione attraverso un pianto inarrestabile – “Tu sei… sei essenziale, anche con tutti i tuoi errori Glam… tu sei il mio migliore amico, il mio fratello maggiore, il compagno… tu sei anche il mio papá… lo so… ti sembrerá assurdo… ma sei fondamentale, abbiamo tutti bisogno di te, soprattutto Lula…”
“Jared… vieni qui…”
Si abbracciarono – “È colpa mia… Glam… solo mia… Kevin dovrebbe odiarmi…e non prendersela con te.”
Geffen sfioró i suoi zigomi – “Jared sono l’unico responsabile per come si sente Kevin…”
“Domani è il tuo compleanno… fatti il regalo piú bello… firma queste pratiche… Fallo Glam, vedrai che Kevin condividerá con te questo gesto d’amore.”

Simon guidava veloce verso il camping, al suo fianco Shannon, che sonnecchiava, dopo una notte trascorsa quasi in bianco, a parlare con Owen.
Nel suo animo erano rimasti impressi i suoi occhi tristi e le parole, che il nuovo compagno gli aveva detto, disperato.
“Sono quasi sicuro che non tornerai…”
“Owen… no, non dirlo nemmeno per scherzo…”
“A te non importerá se Tomo ci avrá fatto sesso, lo perdonerai, hai troppi sensi di colpa Shan… Poi vi ritroverete davanti vostro figlio e capirete che siete stati solo due incredibili stronzi… e vi amerete piú di prima…” – dicendolo si piegó, quasi in posizione fetale, come a raccogliersi nel proprio dolore.
Da qualche giorno lui e Shannon facevano l’amore con distacco, come un dovere, il che era paradossale all’inizio di una relazione, che aveva ben altre premesse.
Tutto era greve, i pensieri venivano soppesati, ragionati, era una tortura, quasi un matrimonio vetusto.
Era difficile cambiare registro, Shan non sarebbe mai dovuto arrivare in quello stato al confronto con Josh.
Era affranto e stanco.
Simon restava in silenzio, immaginando il suo disagio personale; non erano cosí in confidenza per parlarne, quindi preferí concentrarsi sul percorso, molto suggestivo tra i boschi di conifere, costellati da laghetti e case in legno e pietra.

Glam riuní tutti al centro, per condividere i suoi cinquantacinque anni con i bambini dell’orfanotrofio e la sua strana famiglia.
Pamela, le gemelle e Syria avevano preparato dolci per tutti.
Proiettarono il video assemblato con filmati girati ovunque, anche presi da You Tube sul profilo raccontato dalla cronaca di Los Angeles sul vecchio Geffen, avvocato di grido, su lui come padre, marito, le sue passioni materiali e poi la sua nuova vita.
Syria aveva trovato delle foto splendide di Jared e di Kevin, creando un simpatico intreccio tra loro e Glam, che apprezzó la delicatezza nel raccontare come fosse cambiato, diventando poi un vero benefattore, concludendo il tutto con un photo shop di centinaia di persone, di tutte le razze, i sessi, gli orientamenti sessuali e lui al centro, con una scritta simpatica e lampeggiante “daddy for ever and for alls”.
Il sottofondo musicale ovviamente dei Mars.
Jared ne fu molto onorato.
Lui aveva preparato invece una raccolta di scatti, dove tutti i protagonisti sorridevano.
Nell’ultima pagina, un posto vuoto:
“Qui ci mettiamo questa Glam…” – e gli passó un’istantanea di Lula – “Glielo dici adesso?”
“Ok… vieni cucciolo, devo farmi un dono speciale…”
“Davvero daddy?”
Andarono nell’ufficio di Geffen, con Jared, Pam, Syria e le gemelle.
Glam si mise sulla poltrona e Lula sopra la scrivania.
“Allora… dunque…” – sospiró commosso – “Lula da oggi puoi chiamarmi papá… Sei… sei contento?”
Lula era raggiante, fece un sorriso e voló al collo di Glam, che lo coccoló, mentre gli altri brindavano a quella fantastica novitá.
“Ascoltami… per qualche mese rimarrai qui, poi avremo una bella casa tu ed io, per Natale, te lo prometto.”
Pamela sembrava volergli dire qualcosa, ma Geffen le fece capire con un’occhiata gentile che ne avrebbero discusso dopo.
Era consapevole che lei e le figlie lo avrebbero accolto al meglio, ma non voleva che Lula si legasse troppo a quel contesto familiare, perché sperava di potergli dare una famiglia con Kevin.
Con Jared ci aveva riflettuto fino all’alba, prendendo poi una decisione definitiva.
Adorava quel bambino.
“Ora mi resta da fare una cosa...”
“Ok gente, torniamo di lá, vieni Lula, ne sará rimasta di torta Pam?”
“Sí Jared… andiamo.” – replicó lei, radiosa e comprensiva, ancora una volta.


CHRIS MELONI is GLAM GEFFEN

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