domenica 20 febbraio 2011

GOLD - Capitolo n. 75

Capitolo n. 75 – gold



Owen organizzó una cena molto curata per Shannon, che guardava il lusso intorno a loro con aria stranita.
“Tesoro non hai fame?” – gli chiese Rice dolcemente.
“No… ho avuto un pessimo incontro con Tomo e… sí insomma c’era Chris con lui.”
“Capisco… li hai trovati insieme?”
“Veramente quel tipo ha detto che stavo fraintendendo e che comunque non erano piú affari miei.”
“Pensi invece che lo siano…?” – replicó infastidito.
“Io penso che abbiamo un figlio che non dovrebbe trovarsi per casa un estraneo con addosso l’accappatoio del padre.” – disse accigliato.
“Ascoltami Shan… io vorrei condividere con te anche Josh, questo lo sai, per cui penso che anche Tomo abbia il diritto di rifarsi una vita, coinvolgendo il nuovo compagno…”
“Ma sí, la grande famiglia allargata!” – gettó le posate e si alzó.
“Dove stai andando Shan?!” – tuonó adirato.
Lui si voltó con uno scatto nervoso – “Datti una calmata Owen! Non sono il tuo cagnolino ammaestrato ok?!”
Rice gli andó vicino, spingendolo contro il muro, imponendogli una morsa intorno alle braccia – “Se permetti Shan io ti stavo parlando e tu mi fai il favore di ascoltare quello che ho da dire!”
“Se permetti Owen quando dici cazzate io mi sento autorizzato a mandarti a quel paese! Lasciami adesso!”

Colin e Jared andarono al cinema, era da molto che non accadeva.
Furono paparazzati ed intervistati al volo da un cronista locale.
Rilasciarono una breve dichiarazione sull’impegno di Leto ad Haiti e l’ultimo film di Farrell, liquidandolo con due bellissimi sorrisi.
In rete circolavano voci di ogni genere, su di una separazione, puntualmente disattesa da foto di loro in piena armonia.
Cercavano di proteggere la sfera privata nel modo migliore possibile, ma non era semplice.
Il film era ad episodi, in uno di essi recitava anche Jude, in un ruolo drammatico ed ambiguo.
“È bravo il tuo Jude…” – bisbiglió Jared al termine della proiezione, destando un certo fastidio in Colin, che non disse altro che un laconico – “Se la cava sempre …”
Mangiarono poi con le piccole, che avevano preparato molti disegni ed un video musicale, cantando un pezzo dei Mars, riprese da Colin.
“Sono state mitiche, vero papi?”
“Sí Cole… le amo…io vi amo tesoro…” – nella sua voce un misto di angoscia ed emozione sincere.
Farrell lo strinse forte – “Giá mi manchi… ti sono cosí grato per avermi sostenuto nel superare ancora una volta tutti i miei sbagli Jay…”
“Ognuno di noi reagisce in maniera diversa alle prove della vita…”
“Io voglio ancora dividere la mia vita con te Jared, non dubitarne mai… per noi, per i nostri figli…Ma vorrei solo che quando tornerai, la tua sia una rinascita…”
“Grazie Colin… grazie.” – mormoró baciandolo con intensitá.

Chris e Tomo andarono ad ascoltare musica e bere qualcosa in un nuovo locale di Los Angeles.
“Ma questi non sono quelli che hanno vinto lo show dove Shan era uno scrutatore?”
“Sí Chris… c’è scritto anche qui… cosa bevi?”
“Una birra grazie…”
Si erano sistemati in fondo alla sala, piuttosto appartati, su di un divanetto a ridosso di un tavolo troppo piccolo.
La prima bionda andó giú a meraviglia – “Me ne offri un’altra mio bel croato?”
“Chris tu non reggi neppure queste…”
“Non sono un poppante!” – protestó, per poi scoppiare a ridere.
Affondó il viso nel collo di Tomo, bisbigliandogli qualcosa.
“Scusa, ma non ho capito…” – disse spostandosi i capelli dall’orecchio destro.
Chris appoggió le labbra alla sua pelle calda, succhiandola piano.
Tomo si ritrasse piano, per non offenderlo, ma Chris lo fissó dolorosamente.
“Ho capito… proprio non mi vuoi… forse dovrei fare lo stronzo come certe persone, si ottiene di certo di piú…” – disse sconsolato e ferito, nell’essere respinto anche da Tomo, che provó un enorme imbarazzo.
Senza essere visto, Shannon era arrivato giá da mezz’ora, aveva salutato la band, poi aveva ordinato una tequila, scrutando i movimenti di Tomo, capendo che stava respingendo le attenzioni di quello splendido ragazzo.
“Ok, mi cerco un albergo, ti ringrazio per avermi ospitato, tolgo il disturbo.”
“Chris ascoltami…”
“No, non farti problemi, sono io il coglione che cerca sempre gli uomini impegnati, come te, come Kevin, forse credendo di essere meglio dei loro compagni, ma l’arroganza non paga mai… anche se io non sono cosí, non lo sono, altrimenti non prenderei solo calci sui denti da un pezzo!” – disse deciso, mettendosi in piedi con una lieve incertezza.
Tomo lo cinse per la vita, ma lui si divincoló – “Ne ho abbastanza di queste umiliazioni, non me le merito, stammi bene.”
La pioggia incontró le lacrime di Chris, appena uscito nel piazzale, alla ricerca di un taxi.
Tomo esitó un istante, durante il quale Shannon provó ad avvicinarsi inutilmente.
Lui sparí tra un gruppo di ragazze scatenate, per poi rincorrere Chris, che si stava allontanando, camminando veloce sul marciapiede.
“Fermati! Accidenti aspetta un attimo!!”
Lui aumentó l’andatura, ma Tomo lo bloccó all’altezza della pensilina dei bus.
“Perché non riusciamo ad essere semplici amici?! Io non volevo e non voglio farti del male, cazzo!”
Chris respirava a fatica, avrebbe voluto sparire, ma Tomo era sconvolto almeno quanto lui.
“Io… io volevo solo stare con te… io volevo provare a volerti bene Tomo… Sono tanto sbagliato?”
“Tu non sei sbagliato, tu sei un ragazzo splendido, che merita una relazione seria, non una scopata con un relitto come me!”
“Tu non sei un relitto… sei un uomo generoso e… e buono… che merita un riscatto, con o senza di me… e sei bellissimo…”
“Chris…”
“Muoio dalla voglia di baciarti Tomo…”
Le loro bocche erano cosí vicine, che sembrarono fondersi; non si accorsero minimamente dell’autista che aveva fermato il numero 404 per Beverly Hills, aprendo gli sportelli e fissandoli, nell’attesa che salissero.
Quando lo guardarono, abbracciati e sopraffatti da una trepidazione sconosciuta, lui sorrise, per poi andarsene, mentre un vecchio pezzo di Sinatra aleggiava dal lettore cd.´
Shan aveva assistito alla scena, come uno spettatore impotente e silenzioso, dal proprio suv, parcheggiato poco distante.
Chiuse gli occhi, pensando ad una serata sepolta dal tempo, sulla terrazza di un altro disco bar, quando Tomo gli disse che era lui che amava, nonostante Vicki, baciandolo con passione e trasporto, che gli toglievano ancora un battito.
Con Chris, invece, il suo ex sembrava impaurito, ma al tempo stesso traboccava tenerezza, nello sfiorare i lineamenti perfetti del cantante dei Red Close, mentre gli parlava piano, tornando a baciarlo ancora ed ancora, prima che lui se ne andasse, inghiottito da quella lunga notte.


CHRIS


TOMO

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