Capitolo n. 71 – gold
Chris sgranocchiava pop corn, gli occhi fissi sul grande schermo, un film di fantascienza, che a Tomo non interessava molto, ma era piacevole quel pomeriggio con quel conoscente, che poteva diventare un buon amico.
Quando uscirono era ormai ora di cena.
“Posso offrirti qualcosa Chris?”
“Sto morendo di fame…senti conosco un locale dove fanno cucina messicana, italiana…Suonano dal vivo dei gruppi nuovi, insomma è carino…” – camminava al suo fianco, le mani in tasca, la faccia pulita.
“Come vanno le cose con Kevin?” – gli chiese senza sapere il perché.
“In che senso?...” – replicó guardando altrove.
“Felice di averlo scelto come bassista?”
“Sí, sí certo, è bravo, poi piace alle fans… ha l’aria misteriosa, ma è sempre molto educato, anche se il contatto con le ragazze sembra infastidirlo… Io mi adatto di piú.” – rise, incrociando le braccia, fermandosi.
“Sei gay?” – gli domandó fissandolo.
“Sí…è Kevin che… io vorrei stare con lui, ma non me lo permette.”
“Ama il suo uomo, cosa ci trovi di tanto strano? A Kevin non importa se Glam Geffen è pazzo di Jared, il piccolo Leto tornerá sempre dal grande Farrell ed il mondo che un attimo prima andava alla rovescia, sará di nuovo a posto…” – disse con sarcasmo, aprendo lo sportello dell’auto dalla parte del passeggero – “Grazie, dove mi porti allora Tomo?”
Geffen aveva fatto piazzare un letto per Kevin, che dopo mezzanotte si intrufoló sotto alle lenzuola con lui, ridendo – “La tua infermiera preferita mi ucciderá daddy…”
“Lo sa che stiamo insieme, glielo ho detto.” – rispose, baciandolo tra i capelli, mentre lui si rannicchiava sotto al suo braccio.
“Posso toccarti Glam…?”
“Puoi fare ció che vuoi piccolo…”
“Oggi… oggi ho fatto piangere Chris…”
“È un ragazzo bellissimo e la tua devozione a me é…”
“Inverosimile?” – rise piano, baciandogli il petto.
Glam lo fissó, accarezzandogli il collo, dove poi lo bació, per poi finire nella sua bocca, gemendo per ció che Kevin stava facendo.
Jared guardava Colin dormire sereno.
Sorrise, spostandogli i capelli dalla fronte.
Era affascinante – “Il mio orso irlandese… Dio, ti ho amato dal primo momento… e siamo ancora qui Cole, nonostante il mio male di vivere…Non so se ne guariró mai, so soltanto che saró tuo per sempre ed è l’unica cosa che mi rende davvero felice… Questo buio passerá e noi… noi saremo quelli… quei due pazzi che hanno deciso di amarsi contro tutto e tutti…” – inizió a piangere sommessamente, credendo che Colin non avesse sentito nulla, invece era proprio il contrario.
Tomo raccolse i vestiti sparsi per la stanza.
Chris stava dormendo sul divano, lui tornó nella propria camera ed accese il pc, scaricando la posta.
Salí poi in mansarda nel suo studio, voleva finire una scultura prima di uscire.
Quando scorse Chris spuntare dalla scala a chiocciola ridacchió – “Era comodo?”
“Insomma… ma che ora abbiamo fatto Tomo?”
“Le tre… tu, peró, non dovresti bere la tequila se non la reggi ahahahh… C’è del caffè se vuoi.”
“Uh bello caldo, verso una tazza anche per te?”
“No grazie, sto bevendo un succo di frutta.”
“Cosa stai facendo…?”
“Lavoro… pensa, riesco anche a venderla questa roba, ma forse solo perché l’amante del mio uomo mi ha spianato la strada in questa cittá… di merda!” – e buttó a terra quell’intreccio di metallo e vetro.
Andó in pezzi.
“Ecco… quelli siamo noi Chris…” – disse amareggiato, ma senza altre lacrime.
Chris alle sue spalle lo cinse, dandogli un bacio sulla nuca.
Tomo strinse le sue braccia, poi le mani – “Sei troppo bello per me Chris ed io sono troppo stanco di stare male… che senso avrebbe?”
“Non… io non lo so Tomo… ma non ti sto prendendo in giro…” – mormoró imbarazzato e triste.
“Cos’è che vuoi? Scopare? Con me?” – lo spinse piano contro al muro, invadendolo con il suo sguardo severo.
“Forse… forse ci sentiremmo meglio…”
“Ho ancora rispetto della promessa che ho fatto, ho ancora tanto amore per quel bastardo di Shan, anche se a guardarti sei uno splendore e chiunque direbbe che sono un coglione, ma io non sono come loro, io non sono nato per sciupare le persone e le cose belle che mi sono state donate in questa esistenza, come Josh…Saró ingiusto in quello che sto per dire, perché non se lo merita, ma il nostro bambino ha giá un genitore di cui vergognarsi.” – si allontanó, asciugandosi gli occhi lucidi.
Chris lo rincorse – “Ehi campione, verresti in radio con me?...”
“Co…cosa?” balbettó ancora assorto nel proprio dolore.
Glam si rimise in piedi.
“Incredibile… non mi dá neppure fastidio… Guarda Kevin…” – rise, facendo pochi passi verso di lui, sotto la stretta osservazione del chirurgo.
“Bene signor Geffen, è libero di andare, ma sarebbe opportuno che si fermasse qualche giorno a Los Angeles, per una radiografia ed un ultimo controllo…”
“Potremmo stare nel nostro attico daddy… Resto con te, se vuoi.”
“Certo tesoro. Possiamo fare cosí, ma ora usciamo da qui, che ne dici di un bel frullato sulla spiaggia?”
“Da Barny?”
“Appunto, grazie dottore, ci vediamo venerdí allora.”
“Perfetto, mi raccomando cammini e se c’è qualcosa che non va mi avvisi subito, arrivederci.”
Lo salutarono, raggiungendo in pochi minuti l’aria aperta ed il sole californiano.
“Ce l’abbiamo una macchina Kevin?”
“Sí, ne avevo noleggiata una e… guarda, ci sono Jared e Colin…”
Scesero dal loro suv, scambiandosi poche parole, prima di avvicinarsi – “L’hanno dimesso… e chi lo ammazza Geffen.” – Colin rise piano, sentendosi strano, nell’incontrarlo.
“Forse è un cyborg…” – mormoró Jared, provando il forte desiderio di riabbracciarlo, nel vederlo in forma.
“Ciao ragazzi…” – disse Kevin.
Colin lo abbracció – “Ciao piccolo… Ciao Glam, come ti senti?”
“Un po’ intontito dall’anestesia e mi dá noia la luce… Ciao Jared…”
“Ciao Glam, Kevin…ci siamo tutti…” – lo abbracció anche lui – “Jared posso parlarti un attimo?”
“Sí Kevin… scusateci.” – e si appartarono a pochi metri da loro.
Geffen andó a sedersi su di una panchina, seguito da Colin, che faceva finta di mandare un sms.
Guardavano le auto passare, la gente che non si accorgeva di loro, la vita che andava avanti.
“Bella giornata…” – sospiró Geffen.
“Giá… ripartite subito?”
“No… no, mi trattengo per delle verifiche, non mi hanno ancora dato il foglio di via. Con Kevin andremo al nostro alloggio, penso lo stia dicendo anche a Jared.”
“Volete venire alla End House?”
Glam scrutó gli occhi scuri di Colin – “Sei molto gentile, ma temo sia meglio di no.”
“Avreste pasti pronti e… intanto è tutto un casino ormai, che differenza farebbe?” – domandó deciso.
Furono interrotti da Kevin – “Allora daddy andiamo?”
“Sí, ci aggiorniamo...”- disse rivolgendosi a Jared, che annuí, distratto dall’arrivo di una motocicletta, che sembrava quella del fratello.
“Shannon… ehi!” – corse da lui, mentre un fuoristrada accostó davanti alla panchina.
“Chris…?” – Kevin lo riconobbe, poi vide Tomo, entrambi scesero, senza accorgersi di Shannon, ma per poco.
Tutti salutarono Colin, che stava osservando Shan parlare con una certa agitazione a Jared, che si voltó bruscamente, tornando da loro insieme a lui.
“Ciao Jared…” – “Tomo… ciao come stai?”
“Kevin vado alla Rc24 con Tomo, faremo una jam session se tu hai da fare.”
“D’accordo...”
Shannon fissó Chris, poi Tomo, che non gli rivolse la parola.
“Cosa sta succedendo?” – domandó Colin.
Jared lo prese per un braccio, spostandosi poco piú in lá – “Amore te lo spiego tra un istante, noi ora abbiamo quell’appuntamento.”
“Sí, ma dimmi cos’hanno Tomo e Shan per favore.”
“Hanno litigato, ma non ci ho capito molto.” – disse mestamente.
“È evidente. Per colpa di quel Chris?”
“Non penso proprio. Noi lo conosciamo per via del lavoro…”
“Sí questo lo so. Aspettami qui.”
“Dove vai Cole?”
“Dammi un minuto…” – e tornó verso il gruppo, raggelato dalla tensione che trapelava dalle occhiate tra Shan e Tomo.
“Sentite, volete venire tutti a cena da noi stasera? Violet ha la sua prima recita, ci sará anche nonno Antonio… L’invito vale anche per te Chris.”
Geffen si giró verso Jared, interrogativo e piuttosto perplesso – “Per me va bene!” – esclamó Tomo.
“Ok… a che ora?” – “Alle sei e mezza Shan. Glam, voi ci sarete?”
“Per la nostra nipotina… Kevin…”
“Ok daddy…non mancheremo, ti ringrazio Colin.”
“E tu Chris?” – “Ehm… volentieri.” – sorrise.
“Grandioso, a dopo.” – ribatté Farrell soddisfatto, mentre Jared aveva alzato gli occhi al cielo, visto solo da Glam, che si dileguó con Kevin in pochi secondi.
“Ora lo dico anche a Jude e Robert… non ti dispiace, vero Jay?” – chiese provando un senso di euforia.
“Mi fa solo piacere…” – e gli diede un bacio, che Colin contraccambió con molta inaspettata gioia.
CHRIS
SHAN
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