venerdì 27 giugno 2014

ZEN - CAPITOLO N. 319

Capitolo n. 319 – zen



Robert gettò lo sguardo per un attimo, a quella panchina, mentre Glam si allacciava la cintura di sicurezza, accanto a lui, al posto di guida.

L’attore immaginò loro, stagliati contro quell’azzurro, seduti sopra al bianco accecante di quel posto così speciale: due teste, quattro spalle e poi, di colpo, una testa, due spalle, Robert insomma, da solo, in un giorno, che presto o tardi sarebbe arrivato.

Solo a guardare l’oceano, ricordando le risate, le confidenze, l’intimità, condivisa con Geffen, in tre metri quadri appena, come se fosse un mondo a parte.

Inforcò veloce i Ray-Ban scuri, per nascondere la sua commozione; in compenso non riusciva a parlare.

“Ehi tutto bene Rob?” – gli chiese dolce, il suo passeggero.

Glam era lì, non era un fantasma: non ancora, almeno.



Louis lo incrociò mentre Lux se ne andava via dal campo base.

Quasi inciampò, per evitare il passaggio brusco della jeep e, forse, Vincent neppure si era accorto di Boo.

Pochi passi e si scontrò con Malik, che guardava oltre lui, ma non il francese in fuga o ritirata, bensì Liam, alle spalle di Tomlinson.

“Si può sapere che succede Zayn?” – lo investì acre.

“Niente che ti riguardi, levati di mezzo!” – inveii il paleontologo, mentre un altro mezzo stava transitando.

“Cazzo mio padre …” – mormorò, notando che a bordo c’era effettivamente George Malik: l’uomo fece un cenno a quel gruppetto, dall’aria per nulla serena.

“Tuo che? Ma insomma, dove sta andando Vincent?!” – insistette Louis.

“In paese, a sbollire! I suoi gesti teatrali sono immaturi ed inconcludenti, se proprio ci tieni a saperlo Tomlinson!”

Payne se ne stava in disparte, palesemente imbarazzato.

“Lui ti ama …” – disse fievole Louis, quasi esterrefatto per quell’atteggiamento così duro – “Vincent ci tiene a te, mentre tu”

“Io cosa?? Accidenti, ma come ragionate??! Devo tatuarmi in fronte che sto con lui, che lo amo??”

“Ci sono altri modi per dimostrarlo Zayn … Gesti più semplici, anche una sola parola, quando è il momento opportuno”

“Ma sì, a sputare sentenze tu ci sei nato oppure credi di conoscerlo meglio di me, però il fatto è che questo casino l’hai innescato per farci litigare e ci sei riuscito, complimenti!” – e se ne andò, per raggiungere il genitore, impegnato a salutare i suoi colleghi, che lo accolsero con gioia.



“Sono preoccupato per Jared …”

Erano quasi arrivati a villa Meliti, quando Geffen se ne uscì con questo discorso.

“Ti capisco, ora è un periodo tremendo per lui, i suoi punti di forza sono in difficoltà”

“Shan ce la farà”

“Sì Glam, ne sono sicuro e vorrei che anche tu”

“Lo vorrei anch’io amore … Il fatto è che parlavo di Colin …” – esitò.

“Colin?”

“Jay mi ha confidato i suoi sospetti, forse Colin ha un altro, un amante”

“Non ci credo, non ora, come potrebbe?” – ed accostò, fissandolo perplesso.

“A volte ci si difende così dal dolore, si cade in una sorta di impotenza e si cerca di anestetizzarla distraendosi in un letto, magari con qualche sconosciuto …”

“Tu pensi che anche Jude lo stia facendo? A dire il vero, credo si fosse preso una sbandata per il tuo pupillo Harry Styles …” – ed inspirò, aprendo la portiera.

Quel discorso lo infastidiva.

“Harry ha dei progetti, te l’ho raccontato e rivuole Louis, la loro famiglia con Petra, è determinato”

“Non ha tempo per mio marito, dunque?” – e sorrise amaro.

“Assolutamente … Comunque l’altra sera ho provato ad intavolare l’argomento con Farrell, ma mi è sfuggito come un’anguilla” – sorrise mesto.

“A volte sia lui che Jay fanno le cose senza pensare alle conseguenze … Forse non cresceranno mai e, probabilmente, a loro va bene così.”



La berlina si infilò in un parcheggio sotterraneo, come una lama nel burro.

Colin non li aveva persi di vista, ma ci voleva un badge per oltrepassare la sbarra ed un tipo della sorveglianza di quel locale, ben camuffato, tra vegetazione e cartelli pubblicitari.

C’era anche un ingresso sulla strada, piantonato da due buttafuori massicci.

L’irlandese prese un lungo respiro e provò a farsi un giro intorno all’edificio, per vedere se arrivavano altri avventori e come si comportavano.

In effetti si palesarono un paio di ragazze molto avvenenti, che sorrisero ai bodyguard, varcando poi la soglia senza problemi.

Di sicuro ci lavoravano in quel club.

Colin prese coraggio e dopo circa venti minuti di appostamento, fece un tentativo.

“Lei è un socio? Potrebbe mostrarmi la tessera, io qui non l’ho mai vista” – disse il più massiccio.

“No, ho un amico, che mi ha segnalato il vostro locale, il dottor Sven Somerhalder”

“Sì, lo conosco” – si intromise il secondo gorilla.

“Dovrebbe venirci con lui, è la regola …”

“So che è qui, volevo fargli una sorpresa” – ed allungò cento dollari.

Gli energumeni si guardarono, poi annuirono – “Lei è famoso, sarà meglio che entri in fretta, ma stia tranquillo, non sono ammesse telecamere e cellulari all’interno, dovrà lasciare anche il suo alla cassa, ok?”

“Ok perfetto, ma non ho nulla” – e gli mostrò le tasche vuote della sua giacca, mentre era evidente non portasse con sé null’altro che il portafogli, dal suo abbigliamento aderente.

“Bene, vada pure e buon divertimento.”



Jared provò a fare un quinto tentativo o forse era già il sesto, con furia.

“Dove diavolo è andato a finire, cazzo!!”

Shan sospirò, allungato sul divano – “Jay calmati”

“Ma come faccio a calmarmi, tu devi prendere quelle medicine, Colin le ha ritirate da Scott e dove è andato??!! Tu nei hai bisogno!” – esclamò disperato.

Tomo tamponò il sudore del compagno, sorridendogli – “Hai caldo, vero?”

“In effetti sono arrosto …”

“Provo a sentire Glam!”

Geffen rispose subito.

“Tesoro, ma di Fixvin ce ne sono una dozzina di fiale nel bagno al terzo piano” – gli disse gentile, sperando si calmasse, dopo averlo ascoltato sfogarsi, mentre lo informava di quell’imprevisto.

“Io … io non lo sapevo” – quasi singhiozzò il cantante, ormai fuori controllo.

“Chiedile a Pana, lui sa dove cercarle … Io torno presto” – sorrise, con un nodo in gola.

“Glam scu scusami” – balbettò, piegandosi seduto contro la parete della stanza, dove il fratello stava già seguendo Daniel, coadiuvato dal maori, nel preparare l’iniezione provvidenziale, recuperata dal giovane insieme a Tomo.

“Vedrai che Shan si sentirà subito meglio, ma dico a Mason di passare a controllarlo ok?”

“Ok … sì” – e tirò su dal naso.

Geffen sorrise – “Se Pam non mi fa fuori, il programma è questo: tu vai a dormire un paio d’ore, poi una bella doccia e ti porto fuori a cena, ok? Solito posto, sulla scogliera … Rammenti?”

“Ma … Ok Glam … Certo, come potrei dimenticare quel posto …” – e deglutì a vuoto, sentendosi però sollevato da quella novità.



George Malik era un bell’uomo, completamente diverso nelle fattezze, dal figlio prediletto.

Zayn era l’immagine della madre, infatti.

“Mum è in Egitto, senza di te?”

“La raggiungo lunedì e poi c’è zio Dwain con lei” – lo rassicurò, cullandolo, appoggiati a delle rocce, imbacuccati in coperte polverose, davanti ad un fuoco quasi spento.

George amava dargli le coccole e, trovarlo senza Lux, che pensava di conoscere in quell’occasione, non gli diede poi così fastidio.

“Ho litigato con Vincent … E’ possessivo, solo perché non ho detto a Liam che lui ed io siamo fidanzati, sì insomma Payne ha visto la mia fede, stavamo facendo delle battute …”

“Battute?”

“No, cioè, Liam credeva che io fossi già sposato”

“Liam l’avrà trovato anomalo, del resto sei un ragazzino Zayn e, temo, anche il legarsi così ufficialmente sia stato precipitoso, per di più con una persona matura”

“Ma perché tutti giudicate le mie scelte?!” – si lamentò, cercando con lo sguardo Liam, intento a chiacchierare con alcune ricercatrici.

“E’ per proteggerti e poi io non ti sto giudicando, sto facendo delle valutazioni, penso di averne il diritto o no?” – e rise, guardandolo con tenerezza.

“Forse ho cercato un secondo padre, visto che ti adoro dad …”

“Forse Zayn, ma non credo, sai? E di quel Louis, di cui mi hai scritto nella e-mail, cosa mi racconti?”

“Tomlinson ha scatenato questo subbuglio, ora di certo è andato a cercare Vincent al villaggio”

“Vuoi andarci anche tu? Ti accompagno, magari ti chiarirai e”

“No, no, lascia stare, domattina Vincent tornerà e gli sarà passato tutto”

“Come vuoi …”










GEORGE CLOONEY SPECIAL GUEST IS GEORGE MALIK



LIAM AND ZAYN

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