Capitolo n. 99 - sunrise
Robert rimboccò le coperte a Camilla, sorridendo dinanzi la sua quiete.
Tornò da Jude, che stava disfacendo ancora i bagagli, incontrando il suo sorriso.
“Dorme?”
“Come un angelo Judsie …” – ed avvicinandosi a lui lo baciò, per poi sussurrare un profondo – “Grazie amore.”
“Per cosa Rob?”
“Per ogni cosa … stamani mi hai … destabilizzato, con gioia ovvio, perché la tua serenità era un traguardo insperato.”
Law fece aderire le loro fronti – “Devo farmi perdonare un mare di sbagli Robert.”
“Ci siamo perdonati a vicenda, anch’io ho delle responsabilità.” – replicò Downey serio, ma senza distaccarsi.
“E’ il troppo amore …” – e risero.
“E’ il nostro amore Jude.”
“Hai ragione bell’uomo, sai? E … se non hai da fare, avrei da mostrarti la mia collezione di perizoma leopardati!”
“Oddio … regali natalizi?”
“Inizio ad avere il sospetto, che i nostri amici mi conoscano davvero bene Rob.” – e con un briosa leggerezza, passarono in camera da letto, senza ulteriori indugi.
“Buon Natale Glam.”
Jared lo abbracciò, sedendosi accanto a Geffen su di un comodo divano, nel giardino d’inverno a villa Meliti.
“Buon Natale Jared, oggi hai mangiato finalmente.”
“Anche tu!” – e gli pungolò lo stomaco.
“No ti prego, potrebbe uscirne uno dei peperoni di Carmela!”
“Sei un esagerato, erano buonissimi!”
“Succede sempre”
“Cosa Glam?”
“Che io faccia una scorpacciata delle cose che più adoro.”
“Anche quando sono indigeste?” – chiese con aria simpatica.
“Temo di sì … dov’è Colin?”
“Credo sia svenuto in camera nostra, con i gemelli sul petto e quattro piatti di risotto ai frutti di mare in circolo … E Kevin?”
“Stava suonando con Tomo ed il nonno … Xavier ballava ubriaco sul biliardo e Philip corteggiava Pamela, con un mazzo di carciofi … Una scena … assurda ahahahah!”
“Il pranzo di Antonio ci ha stesi … Owen, Shan e July sono già tornati a casa e dovremmo farlo anche noi, devo organizzare i dettagli per la festa di domani, specialmente per Violet.”
“Doppio compleanno … sarà un giorno fantastico Jay.”
“Lo spero … E’ domani che volevo chiedere perdono a Colin e Kevin, te ne ho accennato …”
“Sì tesoro, l’hai fatto.” – disse senza inflessioni nella voce.
“Mi sentirò meglio …”
“Non devi giustificarti Jared, è un bel gesto.” – e sorrise.
“Ho come l’impressione, però, che a te non vada questa mia iniziativa.”
“Il punto è un altro Jared, avrei voluto parlartene, ma accadrà … da dopo domani in poi.”
“Riguarda … noi?”
“No.” – e gli arruffò i capelli.
Kevin posò due sacchi in iuta nell’ingresso della Joy’s House, mentre Lula dormiva sulla spalla di Geffen.
“Questi li sistemiamo domani” – mormorò il giovane.
“Puoi dire a Vassily di spostarli nella sala giochi.”
“Ottima idea daddy, ti preparo un bagno dopo, vuoi?”
“Sì … va bene Kevin, ti ringrazio.” – replicò con una sottile esitazione.
Il bassista continuava a sentirsi come sospeso, in quei silenzi tra loro, nella mancanza di spontaneità.
Glam misurava le parole, forse per non ferirlo.
Kevin non sapeva più che pensare.
Colin verificò la perfezione degli addobbi e del catering, che miss Wong aveva predisposto per il party del 26 dicembre.
“Qui ci sono le torte gelato e qui gli antipasti di pesce.”
“Fantastico, lei e suo marito siete una garanzia.” – disse raggiante Farrell.
“I fiori li disporranno entro le sette invece, per un risultato soddisfacente.” – precisò la donna, con la sua tipica formalità elegante.
Jared era nella nursery ad occuparsi di Isotta ed Amèlie.
Colin si colmava il cuore con quell’immagine di loro.
“Farei qualunque cosa, purché nulla mutasse in questo mondo Jay … il nostro mondo.”
Leto si girò di scatto – “Shhh … si sono appena addormentate.”
“Ops …” – l’attore rise appena, annullando la distanza ed avvolgendo il compagno, per poi posare baci lievi su ogni centimetro del suo volto stupendo.
L’alba di quel giorno aveva un sapore di caffè e panna a colazione.
I viali intorno alla End House si animarono di risate, colori, battute sui festeggiati, una leggiadra principessa ed un essere misterioso, che sembrava non volere invecchiare mai.
Jared mieteva i saluti e gli auguri dei presenti, accogliendogli con euforica allegria.
Tornò in casa per inviare via Twitter la propria riconoscenza verso un pubblico, che mai l’aveva abbandonato ed un breve messaggio video in diretta, su di un canale satellitare, predisposto in occasione dell’evento.
Geffen sfiorò con l’indice destro il vetro di una cornice, all’interno della quale un Jared di profilo fissava l’orizzonte di Haiti.
“E’ una delle mie preferite”
“Ehi Jared … buon compleanno.”
“Non sento dire altro in giro, quasi quasi mi convinco che un anno è passato dall’ultima volta che” – si interruppe, il suo tono scherzoso sembrò svanire.
“Che c’è?” – domandò Glam, andandogli accanto.
“Solo un brutto ricordo.”
“Che hai superato ottimamente, vero Jay?”
“Sì, vero” – e finalmente tornò a sorridere, stringendosi a lui.
Geffen lo cullò per poco, dopo di che estrasse qualcosa dalla tasca interna della giacca sportiva, che aveva scelto apposta perché capiente nel contenere anche i documenti del divorzio.
“Questo è per te Jared, aprilo prima di dormire, ok?”
Una scatola rettangolare, all’apparenza ermetica, in un materiale lucido.
“Di che si tratta? Dimmelo, dimmelo, dimmelo!” – esclamò saltellando, in maniera grottesca.
“Sembri Lula, ma lo scoprirai al momento giusto, giura!”
“Ok Glam … quanti misteri …” – e sorridendo a metà, sparì nel corridoio.
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