Capitolo n. 127 – gold
Ciao a tutti. Volevo approfittare dell’occasione per ringraziare tutti coloro che seguono e preferiscono su FB, sul Blog ed EFP, che commentano e recensiscono, dandomi molta gioia nel proseguire questa fanfiction.
Bene con questo capitolo vi propongo un piccolo esperimento, giocando a fare i registi per un giorno, almeno nella prima parte, vediamo cosa ne esce.
Protagonisti sono Jude Law e Jared Leto.
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Primo piano: volto di Jude.
Primissimo piano: occhi di Jude.
Particolare: iride azzurra di Jude.
I riverberi colorati dell’insegna di fronte rimbalzavano dalle pareti della stanza, immersa nel buio, alla sua retina, consumata ormai da ció che stava fissando, con stupore ed estasi.
I suoni del disco pub di fronte, sulla cui terrazza un centinaio di giovani si scatenavano in balli dance rock, bevendo tequila, cantando frasi senza senso, si rivelarono utili a coprire le loro voci.
La sua e quella di Jared, che non teneva gli occhi aperti come Jude, ma che esprimeva in modo devastante ció che stava provando.
Le lenzuola erano strappate in piú punti, tutti quelli dove erano arrivate le dita sudate, come il resto di lui, che non connetteva piú con chiarezza ció che stava accadendo in quella camera di albergo.
“Spingi… spingi piú forte… voglio sentirti… Jude…Jude…”
Era davvero lui che ripeteva il suo nome, no, non era davvero possibile, che lui viveva, mentre Jude moriva tra quelle membra cosí calde, accoglienti, esaustive di quello che Law non conosceva, che non aveva mai davvero compreso di Jared.
Bellissimo, la testa reclinata all’indietro, quel collo, sottile, avido di raccogliere i baci di Jude, che non si risparmió, accelerando il ritmo, affondando fino all’oblio, a quella carne, che si schiudeva maggiormente al suo sesso, quasi al limite, le sue braccia che sostenevano la schiena di Jared, sotto di lui, che adesso lo stava finalmente ammirando: le sue labbra, no, non poteva proprio resistere, altri baci, un mare di baci per quel piccolo Jared, che tutti amavano, per lui potevano buttare la loro vita, come Colin, ma anche Glam, che era stato pronto ad uccidere.
Era il meglio di loro od il peggio?
Jude Law si ripeteva frammenti di quesiti insolubili, non esisteva altro che Jared, che adesso godeva di lui, facendolo sentire invincibile e fragile.
Pianse, dapprima in solitudine, poi, crollato nell’abbraccio di Leto, insieme a lui, che lo cullava, appagato dall’orgasmo, mentre Jude lo stava ancora toccando, per raccogliere il seme caldo di chi aveva tanto detestato, criticato o amato… senza neppure saperlo.
Particolare: iride azzurra di Jude.
Primissimo piano: occhi di Jude.
Primo piano: viso di Jude.
Piano americano: Jude Law, che stringe a sé Jared Leto, che lentamente si stacca da lui, guardandolo.
“Promettimi una cosa Jude…”
“Sí… dimmi…”
“Non prendertela con Colin… non farlo, perché lui è legato a te da un’amicizia fondamentale, da un sentimento pulito… ne sono stato terribilmente geloso, ma se tu adesso gli voltassi le spalle per ció che mi ha fatto, ne… ne morirebbe…”
Jude si strofinó la faccia, poi sbuffó, le mani sui fianchi – “D’accordo…con fatica, ma … ma lo faró.” – sorrise, cosí come stava facendo Jared – “Grazie…Senti… dovrei portare Violet a fare un ecocardiogramma, mi accompagneresti?”
“Volentieri. Avviso solo Robert.”
Jude guidava concentrato sulla strada.
Per una frazione di secondo aveva desiderato Jared, tanto inerme ed impaurito da quella insulsa violenza.
Si erano detti tutto, anche dell’abuso subito in gioventú.
Rimasero reciprocamente interdetti, su quanto avevano in comune.
Un parente orco o studenti depravati, c’era poca differenza.
I loro corpi erano stati violati e Farrell, pur sapendo ogni dettaglio sulle esperienze di Jared, non si era risparmiato, non una, ma due volte: vergognoso, imperdonabile.
Jared, peró, lo aveva pregato di avere comprensione, di non abbandonare Colin, perché lui se ne sarebbe andato appena Farrell si fosse rimesso in piedi, anche se assicurava il proprio ritorno: “Non è solo per la fondazione o per Glam, che ora è arrabbiato con me… quando saró a casa capirete.”
“Va bene Jared, sono certo che sará cosí… eccoci, arrivati. Guarda, la bimba è in giardino con miss Wong.”
“Ci sta aspettando…la mia cucciola…Dio quanto la amo.”
Robert aveva inveito contro Colin, parlando con Jude, un paio di ore prima, mentre si dirigevano alla Sheppard, dove poi Law parló con Leto in terrazza.
“Tu… tu l’hai visto Jared, vero? Se gli dai una spinta, riesci a sopraffarlo in due minuti… Cazzo!” – sbottó, mentre Jude stava appoggiato con la fronte al finestrino.
Sospiró.
”Lo so Rob… è indifendibile… ed io mi sento inadeguato, affranto per averlo assecondato…”
“Non devi amore, tu eri e sei in buona fede.”
“Vado a cercare Jared, ti dispiace? Vorrei chiedergli scusa… e rimediare…”
“Ne sono felice, è la scelta migliore...”
“Tu… tu andrai da Colin?”
“Sí. Faró forza su me stesso, ma ci andró.”
Una luce deliziosa avvolgeva il sembiante di Jared, piegato su Violet, distesa sul lettino del medico.
Le stava sistemando il camice verdino, sorridendole con una dolcezza infinita, le sfiorava i capelli, emozionato ed attento.
“Papá ha ancora tanto male al pancino…?”
“Sí tesoro, non preoccuparti tornerá presto a casa…”
“Ma… ma cosa ha mangiato?”
“Troppo gelato direi…” – rise, baciandole il nasino.
Erano bellissimi.
“Per quanto io abbia fatto per lui, mentre ora lo guardo, comprendo che non sará mai abbastanza… E lo amo troppo per sopravvivere a momenti come questi…”
Jude ebbe come uno scossone.
Geffen alle sue spalle mormoró quelle frasi, come in trance di fronte alla scena di Jared e Violet a pochi metri da loro, oltre una vetrata azzurrina.
“Ciao Glam… non… non sapevo che eri a Los Angeles.” – disse Jude stupito.
“Non lo sa nessuno.”
Arrivó il dottore e congedó Jared, che solo allora si accorse di Geffen.
Uscí dall’ambulatorio e gli corse incontro.
Glam lo avvolse, come fosse un’onda, sotto allo sguardo di Jude, che in quel momento comprese ció che li legava.
“Dimmi solo che stai bene…”
“Glam… sei qui… sei qui davvero?” – ansimó, come spezzato da troppe sensazioni.
“Sí… ma solo di passaggio Jared… Allora come ti senti?” – gli sorrise.
“Confuso…Violet sta facendo il controllo…”
“Non pensavo di trovarti qui con Jude… cosa è successo?”
“Ci siamo finalmente capiti…vero Jude?”
“Sí…anche se non volevo che ci arrivassimo in questo modo.” – replicó triste.
Glam diede un bacio sulla tempia a Jared, che stava tremando sul suo petto; non lo aveva mai lasciato.
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