Capitolo n. 25 - zen
“Miss Wong ha visto
Colin?”
“Buonasera Jared …
sì, per un soffio, saliva al piano di sopra … I bimbi dormono già”
“Sì … sì certo, ok,
lo raggiungo subito. Buonanotte” – disse trafelato, ringraziandola al volo per
gli auguri di compleanno.
Farrell aveva fatto
una lunga doccia, provando a rilassarsi, senza successo.
Continuava a
rimuginare su quel bacio, immaginandosi la scena tra il marito e Christopher,
che in effetti durante il concerto era stato di una bellezza e sensualità
notevoli.
Colin si era abituato
all’avvenenza del front man dei Red Close, così come non dava peso alla
confidenza tra lui e Jared, peraltro superficiale, da colleghi.
Quel mestiere li
rendeva complici, accadeva anche nel cinema, quindi lui non provava gelosia, ma
unicamente possesso: ci aveva riflettuto e, con tutti i momenti intimi, che spesso
aveva condiviso proprio insieme a Jude, Colin iniziò a pentirsi per quell’assurda
sfuriata al resort.
Certo la
mortificazione istantanea, aveva compromesso la serata, per cui quella notte
sarebbe trascorsa con dei bronci tra le lenzuola, magari stemperati dalla
capacità di Leto di farsi perdonare.
Tutto sommato, pensò
Colin, il suo Jared non aveva nulla da rimproverarsi, se non una lieve
debolezza, per quel giovane così carismatico ed innocente, per cui Colin doveva
sistemare le cose.
Quando sentì i suoi
passi, sorrise.
Jared era rientrato,
quindi l’occasione era propizia e non andava sprecata.
Robert e Jude erano
passati da Sadie, lasciandole per qualche ora Camilla, in quel pomeriggio di
festa.
La ex di Law aveva
organizzato uno spettacolo di marionette, per intrattenere gli alunni di una
scuola elementare dove svolgeva del volontariato, per cui anche la figlia della
coppia si sarebbe divertita, senza avvertire la loro mancanza.
Jude guidava con
calma verso la periferia della città.
“Dove stiamo andando?”
– domandò sereno l’americano.
“Facciamo un giro …
cerchiamo qualche locale per bere un ottimo tè, con la tua torta preferita” – e
gli prese la mano, posandola sulla propria gamba sinistra.
“Un piano azzardato
per la nostra glicemia” – rise.
Si guardarono.
Law accostò e si
baciarono, intensi.
“Ne avevo bisogno Rob
…” – gli sospirò nel collo, stringendolo con accortezza: non voleva turbarlo in
alcun modo, misurando i gesti ed i tempi di ogni approccio, dal più casto al
più audace, anche se non avevano ancora fatto l’amore da quando si erano
ritrovati.
Downey appoggiò il
capo sulla spalla dell’uomo che più lo aveva deluso, ma che altresì aveva amato
maggiormente.
“Jude, forse prima io
mi riferivo alla destinazione del nostro legame …” – mormorò assorto.
“Dritti verso il sole
Robert” – replicò convinto, ma con estrema dolcezza.
“Jared ciao …”
Colin sgranò gli
occhi, avvicinandosi a lui, che non sembrò ricambiare il suo impeto.
“Hai sbollito vedo” –
esordì aspro, togliendosi la camicia, restando a dorso nudo e jeans, scalciando
via le scarpe, facendo un paio di saltelli, per togliersi le calze a scacchi
rossi, dono di Shannon.
Farrell quasi rise,
nel vedere quanto erano buffe, ma il cantante non sembrava disposto ad alcuna
ironia.
Appoggiandosi alla
parete, Jared lo puntò, iniziando a slacciarsi i jeans.
“Se proprio vuoi
saperlo a me quello che tu hai combinato con Jude ha fatto un male da morire,
ma quando è stato il momento credo di averti confermato il mio amore, difendendoti
contro ogni buon senso!”
“Jared …”
“E secondo te per
quale cazzo di motivo lo avrei fatto?! Per spirito umanitario, per falso
buonismo, per sano esibizionismo?! No, spiegamelo Colin, visto che io ero mosso
da il mio amore assoluto per te, ma credo di essere stato completamente
frainteso!”
Colin impallidì,
provando un imbarazzo palese.
“Come avrei dovuto
reagire Jared alla tua confessione? Eccitarmi forse? Perché il padre dei miei
figli si diverte a sedurre uno come Chris, ben più giovane di me, che non lo
sono più abbastanza per lui?!?”
“Già ecco, spesso me
ne sono dimenticato, sai Colin? Ho sgretolato le mie sicurezze, nel terrore di
perderti, perché c’era sempre qualcuno da cui difendersi, una concorrenza
spietata, dal ragazzino tipo Justin, al bellimbusto come Jude!” – sbraitò,
spingendo Farrell di colpo sul letto.
“Jared che cosa …?!”
Leto lo baciò irruente,
dopo avergli afferrato i polsi, bloccandogli le braccia oltre la testa,
oppressa sul materasso da quell’assalto umido e bollente.
“O devo ricordarti
tutte le puttane con cui mi hai tradito eh Colin??” – ringhiò, aprendogli l’accappatoio
e baciandolo nuovamente, tormentandogli ora i capelli, in una morsa alla nuca,
dolorosa ed insistente.
Jared aveva più
soltanto i boxer, ma se ne liberò in un istante, durante il quale i suoi ansiti
prevalsero su quelli di Colin, inerme e passivo verso quel vero e proprio
attacco dell’altro.
Quando si sentì
invadere dal suo sesso, Colin urlò nella gola di Jared, ma il suo corpo sembrò
schiudersi maggiormente a lui, per riceverlo il più possibile e con tutto il
vigore, che Leto poteva scaricargli dentro.
Due lacrime sgorgarono
dalle palpebre dell’irlandese, ormai rifugiatosi nell’incavo del collo di
Jared, come se si vergognasse di provare tanto piacere, nell’essere sottomesso
in quella maniera brusca, come se per ogni colpo di reni del consorte, lui
volesse reprimere un’esplicita richiesta di farlo ancora più suo, senza alcuna
precauzione.
Sentì un rivolo caldo
scendergli sulla pelle madida e straziata, forse stava sanguinando o forse
Jared iniziava a svuotarsi in lui, come i singulti lussuriosi dell’americano
sembravano rivelare.
Leto gli impose il
proprio sguardo, brandendo i suoi zigomi, in una movenza identica a quella
avuta con Chris, ma in un’atmosfera completamente diversa, talmente torbida da
renderlo irriconoscibile.
“Guardami Cole” –
gemette a corto di ossigeno.
Farrell annuì,
inarcandosi per un vibrante orgasmo, ormai prossimo e dilagante.
“Jay …”
“Tu sei un bastardo,
ma sei il MIO bastardo, solo MIO, da quando ci siamo scelti!” – e la sua ultima
parola sembrò polverizzarsi, mentre Jared veniva senza più alcun controllo.
Gli divaricò le gambe,
alzandosi in ginocchio e lasciando liberi i suoi fianchi di sbatterlo con foga ed
amore ormai indistinguibili, per quanto si erano contaminati a vicenda in quell’amplesso
senza precedenti per entrambi.
Il piacere sgorgò
spontaneo da Colin , mentre la sua prostata sembrava implodere, stimolata e
martoriata da un piacere totalizzante.
Jared gli crollò
addosso, stringendolo a sé, mentre Colin non solo glielo permise, ma si avvinghiò
lui, trepidante di avere ancora un bacio.
Leto non lo fece
aspettare; poi, provando una gioia incontenibile, ne distribuì in rapida
successione sulle tempie, sul naso, la bocca ed il petto di Colin, che non
aveva smesso di tremare.
“… sono così felice
di essere tuo, Jay …”
Si baciarono con
tenerezza.
Leto spense la luce.
“Grazie per avermi
perdonato Cole.”
Nessun commento:
Posta un commento