mercoledì 5 dicembre 2012

ZEN - CAPITOLO N. 21



Capitolo n. 21  -  zen




La festa a villa Meliti si animò delle esaltazioni da parte dei bambini all’arrivo di tre babbi Natale, recanti doni a dolciumi di ogni sorta.
Nonno Antonio teneva sulle ginocchia il suo minuscolo erede, che con una simpatia innata tendeva le manine a tutti i presenti.
Le bimbe se lo litigavano quasi, insieme a Casper, per cambiare pannolini e dare loro biberon di latte caldo, ma quando arrivò zio Glam, pretesero la consueta favola, ricoprendolo di attenzioni, almeno quanto la sua numerosa prole riunita  a Los Angeles, nonché i due nipotini, figli del primogenito Richard, sbarcato dall’Australia con la bella moglie, incinta del terzo Geffen junior.

Robert lo osservava, palesemente incantato per come Glam avesse una parola per ognuno di loro, ma, al tempo stesso, lo cercava con lo sguardo innamorato, in quella colorata confusione, dove Lula appariva sempre e comunque il punto di riferimento esclusivo dell’avvocato.

Jared si avvicinò a Downey porgendogli una cioccolata calda.
“Ciao Robert …”
“Ciao … tanti auguri Jay” – e lo abbracciò, con gli occhi lucidi.
Jared si emozionò al punto di tremare: voleva ritrovare il suo rapporto pulito e sincero con l’attore, così ricambiò quel gesto carico di affetto, provando anche a consolarlo.
“Hai … hai parlato con Camilla?”
“Sì …” – ed annuendo, per sottolineare quella circostanza, Robert tirò su dal naso, gesticolando imbarazzato – “Le ho … le ho telefonato, ma Jude mi aveva mandato alcuni messaggi … Voleva sapere come stavo … ecco”
Jared sorrise – “Lui ti ama così tanto Rob … e Glam non è da meno, sono il primo a riconoscerlo, perché tu lo sai, ne sono capace, di … di capire il suo amore … E per te ne prova uno immenso”
“Grazie Jared …”

Dean riprese Casper sul petto, con una sorta di ansietà negli occhi limpidi, che non sfuggì a Sam.
Lo strinse, dando un bacio alla testolina del loro cucciolo e Dean sembrò calmarsi.
Colin era in transito con una copertina e la porse al broker, sorridendo e dando un buffetto sia a lui, che a Casper, che rise contagioso.
Sam e Jared si scambiarono un’occhiata veloce, carpendo nel gesto dell’irlandese un trasporto, che turbò il primo ed incuriosì il secondo.
Lui e Colin non avevano più parlato di una decima adozione, ma Farrell sembrava nuovamente ben predisposto.
Jared provò ad affrontare l’argomento.


Kurt prese due croccanti dal vassoio, che Pamela porse a lui e Jamie, impegnati a farsi degli scherzi sopra al divano del salone centrale, dove troneggiava un albero autentico ed enorme, addobbato con migliaia di luci, colore dell’oro.
“Accidenti mai visti due così!” – e scoppiò a ridere, all’unisono con il ballerino, che rammentò la storica battuta del film Frankestein Junior.
“In effetti Pam, nonostante gli anni passino, non perde la sua forma minimamente” – osservò Jam, imbrattandosi di briciole.
“Che pasticcione che sei …” – gli mormorò l’amico, scrollandogli di dosso quel disastro, per poi abbracciarlo teneramente e baciarlo un po’ troppo vicino al collo.
“Buon Natale scimmietta …” – gli sussurrò complice.
“A te barbone” – replicò il consorte di Hopper, riferendosi alla sua folta peluria, piuttosto trascurata, ma pure sempre affascinante.

Marc e Brandon li tenevano sotto controllo da un pezzo, ma senza alcuna gelosia.
Ormai avevano metabolizzato quella loro intesa, che mai era degenerata, anche se talvolta Kurt si dimostrava eccessivamente espansivo con Jamie, più composto, ma all’apparenza galvanizzato dai complimenti del proprio BFF.


“Cos’è che non ti torna …?”
La voce roca di Shannon alle sue spalle, lo fece trasalire.
Tomo era concentrato sugli accordi del nuovo pezzo composto da Jared insieme a Chris e non sembrava convinto della melodia.
La mano destra di Shan, si appoggiò calda al suo petto, il suo sorriso lo accarezzò, prima ancora dei suoi baci sulla spalla.
“Levati questo cappello …” – mormorò il croato, girandosi con il viso, per cercare la sua bocca, in un bacio che sciolse il cuore di Shan.
C’era finalmente riuscito: aveva riportato l’ex nella propria fottuta vita, l’aveva persino scritto su Twitter, ricevendo molti consensi e qualche insulto omofobo.
Se ne infischiava alla grande, dichiarandosi innamoratissimo e felice a mille per affrontare le feste con la sua famiglia riunitasi senza più ombre.
Eppure, nella mente di Tomo, sembravano echeggiare le frasi dell’ultimo litigio scoppiato tra lui e Denny, quando questi andò a riprendersi parte della sua roba a casa del croato.
Il giovane gli aveva gettato in faccia la fede, strappato le lettere, che Tomo gli aveva scritto durante i brevi spostamenti di lavoro, un paio di cartoline, ricordo di viaggi intensi di emozioni ed intesa.

Denny era distrutto e passava da un bar all’altro quella notte, finché non rimorchiò un ex collega, che mai si sarebbe sognato di scoparci, per quanto il socio di Geffen era al di sopra delle sue più ardite possibilità di conquista.
Finirono in un motel mediocre, ma a quel tizio sarebbe andato bene anche lo scantinato di una catapecchia, per come era preso dai baci e dalla furia di Denny, che voleva solo annullarsi.

Tomo non immaginava un simile sviluppo degli eventi, anche se le reazioni di Denny potevano anche essere preventivate, per quanto si dimostrò sconvolto durante quello scontro verbale.
Il chitarrista evitò di parlarne con Shannon, geloso persino dei fantasmi: quello di Denny non sarebbe svanito tanto facilmente, ma lui ancora non lo sapeva e tanto meno Tomo.


Robert si rannicchiò sotto l’ala di Glam.
Si erano coricati, perché eccessivamente stanchi per partecipare alla ricca tombola organizzata da Carmela e Xavier.

“E’ … è la prima volta che passo il Natale senza Camy, sai …?” – e ricacciando un singulto in fondo al cuore, ebbe un fremito impercettibile, ma non per Geffen.
“Penso invece che … ti stia sbagliando Rob” – e dandogli un bacio si sollevò.
Erano ancora vestiti.
“Su andiamo, ci stanno aspettando in aeroporto tesoro” – gli sorrise, tirandoselo appresso e godendosi la sua espressione stupita.
“Glam cosa …?”
“Ho sempre amato Londra a Natale, quest’anno più che mai. Muoviamoci, il jet di Antonio decollerà tra quaranta minuti. E non dimenticarti i regali per la tua principessa”


Colin gli fece il solletico, poi lo baciò, toccandolo come un adolescente.
Jared rise complice, per essersi nascosti nella soffitta di quel castello, tra vecchi quadri e tappeti, molto comodi e morbidi per allungarvisi sopra indisturbati.
“Cole …”
“Sì amore?” – ribatté dolce, stringendolo e cullandolo.
“Sto per chiederti una cosa importante”
“Ok, sentiamo” – e sorrise, guardandolo.
“Ecco … I nostri figli sono arrivati in maniere diverse …”
“Sì Jay” – bissò raggiante.
Leto lo scrutò, con un’aria furba e simpatica – “Ci avevo visto giusto allora”
“Eh …? Visto …?”
“Tu vuoi un altro bimbo …”
“Certo Jay, non è un segreto e sarei così felice se anche tu” – replicò speranzoso.
Il cantante annuì – “Non so come … non so dove …” – sussurrò nel suo collo, lasciando che Farrell lo raccogliesse con un amore carico di aspettative.
“Adesso che lo vogliamo entrambi, accadrà … Ne sono certo.”


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