Capitolo n. 91 – life
La spia del carburante
iniziò a lampeggiare, a poche centinaia di metri dalla residenza di Geffen, che
imprecò nel silenzio.
“Ma se ho fatto il
pieno ieri, miseria!”
Una volta attivata la
centralina, la stessa confermò un guasto alla pompa della benzina.
Glam attivò il
segnalatore per il soccorso ed una voce ovattata gli rispose quasi subito.
“Richiedo un carro
attrezzi, per favore”
“Anche un’auto
sostitutiva, signor Geffen?!
“No, sono quasi a casa,
ci arriverò a piedi”
“Ma piove a dirotto”
“Non importa, la
ringrazio. Portate pure il mezzo alla prima officina disponibile, aspetto una
vostra chiamata appena sarà pronta”
“Nessun problema,
grazie a lei e buon Natale”
Il suono di alcune
sirene, coprirono le ultime parole dell’operatrice: due volanti della polizia
sfrecciarono nella stessa direzione dove stava per recarsi Glam, che recuperò
giacca e cellulare, avviandosi a passo veloce, con il cuore in gola, per le
troppe emozioni della giornata.
L’uomo notò in
lontananza i cancelli aperti e le luci bluastre fermarsi a quell’altezza:
aumentò l’andatura, con un brutto presentimento.
Udì il rumore delle
frenate, poi lo stridio dei pneumatici, sull’asfalto bagnato, di una terza
berlina, che uscì direttamente dal parco della villa: Glam la riconobbe come
quella noleggiata da Richard.
In pochi secondi, l’avvocato
vide nitidamente Hiroki alla guida, mentre sul sedile posteriore qualcuno si
stava agitando, sbracciandosi, per poi incollarsi al finestrino laterale
sinistro: era Pepe.
“Peter … Peter!!!?!!” –
l’urlo di Glam lacerò l’aria, poi iniziò a correre, provando ad inseguirli
inutilmente.
La voce del tenente
Hemsworth alle sue spalle, attirò quindi la sua attenzione.
“Glam vieni presto!”
“Quello ero Hiroki, con
Pepe!!”
“Sì lo so, temo che l’abbia
rapito” – e mentre lo diceva, i suoi colleghi erano già ripartiti, per
tallonare il fuggitivo.
“Ma non è possibile …
Hiroki non avrebbe mai fatto una cosa simile!!”
“Ha fatto anche di
peggio: ha sedato tutti i tuoi invitati, comprese le guardie, distribuendo una
pietanza, preparata da lui personalmente: è stato tuo figlio a dircelo, perché non
l’ha mangiata, è allergico ai crostacei, quindi Hiroki lo ha tramortito, in
modo lieve comunque, Richard sta bene” – spiegò concitato
“Ok è tutto chiaro, ma
io non mi capacito, mi sembra di impazzire, credimi!”
“Andiamo dentro, devi
calmarti Glam, ho già chiamato i paramedici e Scott: sta venendo qui con Jimmy”
“Sì, rientriamo, ma
devo andare a cercare Pepe, subito, non posso stare con le mani in mano!” –
protestò.
“Ci penseranno i miei,
non temere, mi aggiorneranno appena bloccheranno Hiroki”
“E se non ce la
facessero? Devo parlare con Kiro e poi Antonio … Ma soprattutto Vas,
maledizione! Se ci fosse stato lui, non sarebbe successo nulla!” – e si mise a
piangere, disperato.
“Dovresti anche
informare Robert …”
“Mio Dio sì, certo, ma
sarà poco più dell’alba a Londra …”
Robert si svegliò di
soprassalto.
Erano appena le sette e
trenta.
“Tesoro ehi … che hai?
Dormito male?” – gli chiese dolce Jude, riprendendolo sul petto.
“No … E’ che ho fatto
un brutto sogno …”
“Stiamo ancora un po’
qui al calduccio” – scherzò l’inglese, facendo poi una smorfia, appena il
cellulare del compagno iniziò a vibrare.
“Miseria, chi mi cerca
a quest’ora?” – mormorò imbarazzato Downey, poi ebbe un singulto strano – “E’
Glam …”
“Glam?”
“Sì pronto …”
All’altro capo, il
respiro di Geffen era greve.
“Glam sei tu?”
“Sì Rob, sono io, ciao …
Non volevo svegliarti, mi dispiace” – ed iniziò a singhiozzare.
“Glam che succede?” –
bissò in ansia l’attore, provando una fitta allo stomaco.
“Si … si tratta di Pepe
… del nostro bimbo, Rob … E’ stato rapito”
Downey impallidì, il
fiato improvvisamente corto.
Law gli prese dell’acqua,
comprendendo che erano pessime notizie.
“Rapito … Da chi?”
“Da … da una persona in
visita, un amico, che era passato a salutarmi”
“Ma quale amico
Glam??!!” – esplose, senza sapere neppure perché si stesse arrabbiando così
tanto.
“Il … il nipote di
Kiro, quel ragazzino, Hiroki, te lo ricordi?”
“Il pusher dei divi??
Quell’Hiroki?!”
“Esattamente lui … E’
assurdo e poi … Poi è arrivato qui anche Sebastian, il fratello di Pamela, con
una persona …”
“Una persona?”
“La nonna di Lula e
Josh, si chiama Alaysa”
“Alaysa, Glam …? Il
nome che ti disse Tommy?”
“Infatti, ma non è
tutto: secondo lei Lula è vivo ed io … Io e Kevin siamo andati al cimitero, per
controllare la sua bara: è vuota, capisci Robert, vuota!!” – esclamò strozzato dal
pianto.
Downey chiuse le
palpebre, ma non poteva più nascondersi, da una simile realtà.
“Questo è un incubo
Glam … Ma cosa mi stai raccontando …?”
“La verità Rob, cosa
cazzo dovrei raccontarti!!?!” – divampò anche lui.
“Ed hai lasciato quindi
da solo Pepe, con quel tizio giapponese??!!”
“Ma c’erano Richard, la
sua famiglia, Pamela, i bimbi, i bodyguard, non sono uno sprovveduto, dovresti
saperlo, accidenti!!”
“Io … io so soltanto
che il nostro Pepe ora è in balia di un criminale, un ex drogato, uno che si
vendeva … E tu hai permesso ad uno così, di entrare in casa nostra!! Nel nostro
letto, ci scommetto, perché tu sei così, tu FAI COSI’, NON SAI TENERTI I
PANTALONI E QUELLO POTREBBE ESSERE TUO FIGLIO, NO, MA CHE CAZZO DICO, TUO
NIPOTE GLAM!!”
Law si strofinò la
faccia arrossata: quelle frasi lo stavano turbando, al di là del loro contenuto
essenziale ovvero la situazione di pericolo, in cui si trovava Peter.
Decise così di aprire l’armadio,
tirando giù dalla sua sommità i trolley, pronto a ripartire per la California
con Robert.
Downey aveva
riattaccato ormai.
“Jude cosa stai facendo
…?” – domandò senza più energie.
“Dobbiamo tornare a Los
Angeles, non penso tu voglia trattenerti qui, Robert”
“No … No, andiamo pure,
prenoto i biglietti e”
“Li faremo in
aeroporto, vai a farti una doccia, ok? Io preparo un caffè” – gli disse
abbracciandolo e baciandolo tra i capelli.
Downey inspirò,
guardandolo fisso – “Prima ho detto”
“Non importa, ok Rob?
Adesso pensiamo a Pepe ed a questo casino”
“Va bene … Ti ringrazio
amore” – e gli si appese al collo, impaurito come non mai prima di allora.
Kevin gli sollevò le
cosce, facendo aderire meglio i loro busti e la schiena di Tim, contro le
piastrelle del box, sotto a dei getti tiepidi e bi-direzionali.
Si spingeva nel canale
stretto del ragazzo, che non gli aveva fatto domande, dal suo ritorno.
Non servivano.
Tim accettata ogni cosa
da Kevin, lo amava troppo per tormentarlo con la propria gelosia.
Sapeva perfettamente
che quanto successo in quel cimitero, avrebbe unito ancora di più il consorte
al suo ex.
Certo non immaginava
che lo avessero tradito entrambi, ma una parte di lui aveva considerato quell’ipotesi,
vedendo quanto fosse sconvolto Kevin al suo arrivo.
Il bassista lo strinse
forte, tirandolo via dalle lenzuola, in lacrime, chiedendo a Tim di spogliarlo,
restando poi nudi dopo pochi istanti, durante i quali la coppia non aveva mai
smesso di baciarsi.
Era struggente il
ritmo, con cui Kevin gli si svuotava dentro, ora.
Le gocce del suo seme,
abbondanti e perlacee, scivolarono sino alle caviglie di Tim, in rivoli
caldissimi, ora che lo stesso era tornato in posizione eretta e Kevin era
uscito da lui, maldestramente.
Un piccolo dolore, che
andava ad incastrarsi in un’altra miriade, al centro del suo petto glabro, dove
Kevin lo stava devastando di baci, morsi, carezze, intensi ed alienati.
Il messaggio di Scott
lo colse di sorpresa.
Farrell lo richiamò
subito.
“Ehi, ma stai
scherzando?” – chiese l’irlandese, chiudendosi in biblioteca.
Jared era al piano di
sotto, a distribuire la colazione alla numerosa prole.
“Ciao Colin, no, magari
fosse così … E’ un delirio”
“E Glam dov’è?”
“E’ uscito dieci minuti
fa, con Chris, li hanno chiamati dalla centrale, ma credo stiano andando al
molo dodici, visto che ne parlavano”
“Pensi che abbiano
catturato quell’Hiroki quindi?”
“Non ne ho idea, ma il
bambino non l’hanno trovato, se no Glam lo avrebbe detto … Vi aspetto, se vuoi”
“Sì … Sì ora lo dico a
Jay …”
“Dirmi cosa Colin? E poi
cosa centra Hiroki?”
Leto era arrivato alle
sue spalle ed il suo volto era già teso.
“Scott ti saluto, ci
vediamo tra mezz’ora, ok? Ciao …” – e chiuse la chiamata.
“Colin …”
“Tesoro siediti …”
“Ma … Mi stai
spaventando Cole”
“Lo so Jay, è accaduta
una cosa spaventosa infatti … Hiroki ha sequestrato Pepe”
Jared rise nervoso – “Mi
prendi in giro?”
“Assolutamente no … E
non è finita: il corpo di Lula è sparito: non c’è nessuno sepolto nella
cappella del nonno …”
Il leader dei Mars
stritolò i bordi della scrivania – “Andiamo da Glam, per favore”
“Sì, certo Jay, ma
cerca di stare tranquillo, promettimelo”
“Promesso …” - ed annuì,
nonostante gli occhi lucidi e terrorizzati.
Kiro fece un cenno di
assenso.
Un agente richiuse la
cerniera, dell’involucro in plastica, nera e pesante.
“Aspetti!!”
Glam si precipitò da
loro, facendosi largo tra una decina ufficiali, alcuni della scientifica, altri
della omicidi, come Hemsworth, che provò a trattenerlo invano.
“E’ Hiroki …” – disse mesto
Kiro, a pugni chiusi, lo sguardo basso ed afflitto.
Geffen si inginocchiò,
constatando che quel cadavere, era del ragazzino, che sino a poche ore prima
giocava con Pepe e gli girava intorno, come una farfalla, colorata di sorrisi e
pacifica in ogni gesto affettuoso, nei suoi riguardi.
Il volto di Hiroki era
pallido, i suoi capelli fradici: era annegato apparentemente.
“Tre spari, due al
cuore ed uno alla nuca, Glam … Una vera esecuzione” – gli rivelò Kiro – “Lo
hanno poi gettato in mare, con l’auto ...”
“La stanno ripescando,
ma non c’è Pepe, i sommozzatori hanno cercato ovunque” – lo aggiornò Chris,
dopo avere consultato i suoi subalterni.
“Temo che l’abbia
consegnato a qualcuno” – aggiunse con un filo di voce il nipponico, scrutando
Geffen.
“Come fai a dirlo?”
“Per questo …” – e li
porse il palmare – “… E’ l’ultimo sms di Hiroki, un breve video, guardalo pure”
“Dobbiamo sequestrale
il telefono” – si intromise Hemsworth.
“Fate quello che dovete
fare … Io posso tornare dai miei?”
“No, venga al comando,
dobbiamo riempire dei moduli”
“Come funziona quest’affare??!”
– domandò frustrato Geffen.
“Aspetta … Ecco, metto
il viva voce …”
§
Ciao zio, lo so che ci siamo visti poco fa, però devo dirti una cosa,
assolutamente … Purtroppo mi hanno trovato e tu sai chi, nonostante tutti i
vostri sforzi e questo giro non ho avuto scampo … Mi hanno minacciato, di
uccidere la mamma e … e la mia sorellina … Anche se è del secondo marito di tua
sorella, io le voglio bene e speravo di vederla, presto o tardi, ma anche per
queste feste mi ha detto male … Con mia madre non ho mai legato, sai anche
questo, ma è pur sempre … Sì, insomma, ho dovuto accettare le loro condizioni e
mi appresto a compiere un gesto terribile e per di più ai danni di un uomo, al
quale voglio bene … Dì a Glam che io non volevo, che … Che Pepe sarà al sicuro,
me l’hanno garantito … Spero che non fossero solo bugie, io … Io devo andare e …
E pregare che nulla vada storto … Non so se ci rivedremo, se mai dovessi
sopravvivere a questo casino, proverò a rimediare, in qualche modo, te lo
assicuro … §
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