Capitolo n. 244 – zen
Preston arrivò nella
saletta, sorridendo a Denny, seduto tra Hopper e Rossi.
“Bene …” – esordì il
medico – “Abbiamo i risultati. Per i nominativi, che andrò a citare, non vuole
dire essere idonei alla donazione: vi specificherò i motivi nel caso lo foste o
meno … ok?”
I presenti annuirono.
Jared stava in un
angolo, distante da chiunque.
Geffen lo sbirciava
ogni tanto, mentre Dave, sulla panca affiancata a quella dell’avvocato,
sembrava invitare tutti alla calma, anche senza dire niente.
Farrell rimaneva
vicino a Jude, senza smettere di fissare il consorte, che non raccoglieva le
sue suppliche ad un dialogo, così come con Shannon, oltremodo turbato dalla
situazione e dal litigio avuto con Tomo.
“Procediamo” – riprese
l’oncologo, alle cui spalle si era aggregato anche Mason, con Laurie.
“Glam, Christopher,
Ivan, Jared e … e Jude, siete risultati compatibili” – ed arricciò il naso.
“Accidenti …” –
sussurrò Geffen.
“Ora passiamo ai test
di idoneità … Glam, mi spiace, il tossicologico ti esclude dalla possibilità di
donare uno dei tuoi reni a Robert …”
L’avvocato tese i
polsi verso Rossi, che lo scrutò un po’ perplesso.
“Puoi anche
arrestarmi, credo …” – gli bisbigliò.
“La morfina che ti
somministriamo si è rivelata il maggiore ostacolo …” – specificò Preston e
Geffen ritirò le braccia.
“Ah quella … Ok
David, come non detto” – concluse buffo e gli altri sorrisero, anche rincuorati
al pensiero che restavano ben quattro candidati.
“Jared nel tuo caso
hai un organismo un po’ fragile … Sconsigliamo l’espianto, senza contare che l’organo
artificiale in sostituzione, potrebbe darti problemi di rigetto …”
“Sono da buttare, ma
già lo sapevo” – sospirò ironicamente amaro, andandosene senza ascoltare
repliche.
Farrell lo inseguì.
“Restano Christopher
… Lui è positivo su tutti i fronti, ma Ivan rimane il soggetto migliore, ha un
fisico in eccellenti condizioni, un sangue dai valori invidiabili e poi una
resistenza agli effetti collaterali elevata … Ben più di Christopher …”
Ivan fece un cenno di
assenso – “D’accordo, procediamo pure”
“Ed io?!” – Law
scattò in piedi.
Preston sorrise a
metà – “Jude anche per te nessun problema … Anche se”
“Perfetto” – lo
interruppe ed inspirò, con un sorriso.
Si rivolse poi alla
coppia, prendendo per le mani sia Chris che Ivan.
“Vi sono immensamente
grato, per la generosità e l’altruismo dimostrato ragazzi, però … Lo devo fare
io, assolutamente io, questo, per il mio Robert.” – sorrise ancora, poi guardò
Preston – “Possiamo andare.”
“Come vuoi Jude, però
la tua vita cambierà e”
“La mia vita è già
cambiata, da quando Robert ne fa parte e non gliene sono mai stato abbastanza
grato: forse lui non ne vuole più sapere di me, in fondo, forse mi detesterà,
sapete?” – e con le lacrime agli occhi scrutò gli amici.
Geffen si sollevò,
aiutandosi con il bastone in mogano.
“Robert ti ha sempre
adorato Jude … Ed il tuo gesto, è così amorevole, che non potrà fare
altrimenti, ne sono certo. Posso accompagnarti da lui? Ormai sarà sveglio,
spero”
Scott diede conferma
di ciò e con i due si avviò verso il reparto, dove Downey stava ascoltando ciò
che Brendan aveva da dirgli, in merito alle ultime ore.
C’erano anche i figli
dell’americano, appiccicati al vetro, che con le loro espressioni
incoraggiavano il padre in tutti i modi.
Pamela teneva poi in
braccio Camilla e Carmela a propria volta faceva lo stesso con Diamond:
entrambe stampavano sul cristallo i loro disegni, con gli auguri di pronta
guarigione.
“Jared fermati!”
Farrell lo bloccò
contro ad un muro, ma bastò un’occhiata di Leto per farlo staccare dalle proprie
braccia, che l’attore aveva afferrato deciso.
“STAVOLTA NON
RISOLVERAI COLIN, STAVOLTA NON POTRAI FARE NIENTE PER FARTI PERDONARE!!” – gli urlò
sul viso disfatto dalla mortificazione.
Farrell fece un passo
indietro, prendendo fiato.
“Jay non esistono
parole ed hai ragione, non esiste neppure un modo, per uscire da questo abisso,
questa volta …”
“Come … Come avete
potuto …?” – disse tremando il leader dei Mars, nella voce, nelle iridi, increspate
di lacrime, nel corpo prosciugato da un dolore senza fine.
Aveva perduto tutto.
Aveva perduto
Shannon.
“E’ stata una follia,
Jared, non me la spiego altrimenti questa … Questa caduta nel baratro, questo
abominio nei tuoi riguardi … Mi sentivo solo, disperato e Shan voleva
unicamente parlare con me, era incazzato con Rice, insomma vorrei tu capissi
che la colpa è solo mia”
Leto scosse la testa,
mordendosi le labbra – “Non so perché tu lo stia facendo, Cole, però mio
fratello ha le tue stesse responsabilità!” – ringhiò livido.
Tomo spuntò dall’ascensore
laterale; era sceso a prendersi una rivista, anche per distrarsi dal magone che
lo stava soffocando.
Vide prima Farrell e
gli sferrò un pugno micidiale, in cui era concentrata l’essenza della sua
rabbia.
Avrebbe ripetuto
comunque lo sfogo anche con Shannon, appena gli fosse stato possibile e non
certo in un luogo come quello.
Jared non si mosse di
un millimetro, poi puntò gli occhi di Colin, che non reagì a quel colpo.
C“Io sono una
puttana, vero Colin? Chiunque deve averlo pensato, vedendomi con Glam, in
questa città o sull’isola, a Palm Springs od a Parigi, il gossip ci ha
sguazzato per anni in questo nostro triangolo: la gente, là fuori, mi ha
ricoperto di insulti, mentre invidiava unicamente la mia libertà, il mio
orgoglio di amare ed essere amato, anche le mie stronzate … E tu, oltre ad
umiliarmi, anche con Shannon, mi hai stuprato ad Haiti, rammenti?”
“Jared …” – ansimò rialzandosi,
addossato alla parete.
“Te li sei portato a
letto tutti, gli uomini che amavo … Da Glam, a Shan, passando persino per Kevin
… Non so chi di noi faccia più schifo, chi sia più aberrante davanti ad un
cuore puro come quello di Tomo, che tu e Shan non avete risparmiato da questo
ludibrio … Io vorrei sparire, sai? … E consiglio di fare altrettanto anche a
te, bastardo.”
Divorando le ultime
sillabe, Jared abbandonò quel campo di battaglia.
Così Colin.
“Ivan …”
“Tesoro …” – il body
guard strinse a sé Christopher, con dolcezza.
“Tu avresti fatto …” –
disse il giovane, emozionato.
“So quanto Robert sia
importante per te, piccolo e, anche se ne sono estremamente geloso” – sorrise –
“… Lo avrei aiutato come meglio potevo”
“Sei incredibile” – e
si commosse.
Boydon aveva
ascoltato, oltre la soglia, che non ebbe la forza di varcare.
Vide Christopher
finalmente felice, rassegnandosi al fatto che l’ex non gli aveva mai mentito a
proposito di Ivan, sia su di lui come persona, sia sul fatto che si amassero
profondamente.
http://www.youtube.com/watch?v=rX6XwQA3ktU
“Eri sincero, prima?”
– Rossi gli porse il quesito, accompagnandolo con un bicchiere di caffè
bollente, come piaceva a Geffen, che gli sorrise di rimando.
“Con Jude?”
“Certo …”
La pacatezza di Dave
era confortante.
“Forse gli ho detto
ciò che andava … detto” – ed aggrottò la fronte, sorseggiando quella brodaglia –
“… Del resto è sempre stato il nocciolo del mio mestiere, David: giocare con le
frasi, manipolando un po’ la realtà, per ammaliare la giuria o distrarla …”
“O farla sentire meno
in colpa, come hai fatto con Jude?”
Glam scrutò la porta
scorrevole, oltre la quale, con indosso una tuta sterile, Law si era precipitato
da Robert.
Il suo Robert?
Glam se lo chiese
mentalmente.
Suo o di Jude?
Questo era il centro
di un mondo, che non esisteva più, corroso dal suo cancro e, forse, anche dal
male di vivere, che aveva investito Downey, da quando si erano innamorati.
Le sue dita sembravano
ancora più minute, tra quelle del compagno.
Rob arrise alla sua
presenza, nonostante facesse fatica ad esprimersi con il sondino nel naso e
tutti quei cavi, ai quali era stato attaccato, per un monitoraggio completo.
“Fa male?” – chiese
Law, baciando i dorsi pallidi, quindi i palmi delle mani di Robert.
“No … Non sento nulla
… Sono anche più leggero … Cuore e reni
solo soltanto dei giocattoli” – scherzò, citando una battuta del celebre
Frankestein Junior.
“Sembrerebbe così …
Sai, temo di essere stato arrogante, per l’ennesima volta, Rob”
“In che senso?” –
quasi si accigliò.
“Nel senso che ho
impedito agli altri candidati di donarti uno dei loro reni … Ed ho preteso che
toccasse a me, senza chiederti un parere … Senza neppure chiederti se tu la
vuoi fare questa operazione, angelo mio …”
C’era disperazione in
lui, un’amarezza sconfinata, ma Jude era consapevole che non sarebbe stato
sufficiente fargli pena, per avere il perdono di Robert.
“Farai … parte di me …”
L’inglese annuì,
tamponandosi gli zigomi con i polsini di quello scafandro verdognolo.
Indossava anche una
mascherina ed una cuffia piuttosto ridicola.
“Sembri un pasticcere
pazzo, Judsie …” – rise.
“Avremo gli stessi
problemi di salute, credo … Ed inoltre potremo scambiarci le medicine, lagnarci
in coro Rob …” – singhiozzò piano.
Downey inspirò,
riprendendo un bel colorito.
“Ed invecchiare
insieme, Jude”
Si guardarono.
“Mi vuoi sposare
Robert?”
Era seria la sua
proposta.
Downey rimase in
silenzio, ma la sua espressione era colma di tenerezza.
“Oppure vuoi andare
via con Glam? … Posso capirlo” – e sorrise, anche se da sotto quella barriera,
si poteva solo intuire lo stesse facendo.
“Via con Glam …?” –
ribatté assorto l’americano.
“Tu lo ami ancora e
perderlo … Non so neppure cosa sto dicendo, ma tu hai capito, vero?”
“Certo Jude … In un
certo senso, lui ed io ce ne siamo già andati … Abbiamo camminato, ci siamo
aspettati, siamo persino fuggiti … da noi stessi … da te e da me, tesoro … Dal
nostro amore, dalla nostra unione … Da quanto nessuno avrebbe avuto il diritto
di infrangere: rammenti le nostre promesse?”
“Una ad una, però tu
le hai rispettate, mentre io”
“Abbiamo commesso
degli errori, Jude, ma per tanto che tu mi abbia deluso o tradito, non ho mai
smesso di amarti … Questa è la verità”
“Forse mi sono illuso
di rimediare con questa mia iniziativa, che non è un sacrificio, sia ben
chiaro, ma …” – esitò.
“E’ un segno Jude? E’
il nostro destino, rimanere vincolati, anche se ci lasciassimo? Con un altro o
soli, distanti o nel medesimo quartiere, ad una lieve fitta, nella schiena, penserò
che anche tu l’abbia sentita e viceversa?”
“Voglio che tu viva …
E che tu possa decidere in quale modo, però in salute e farò il possibile perché
ciò avvenga, Robert: con o senza di me al tuo fianco. Accetterò ogni cosa …” –
ed il fiato gli morì in gola.
Downey sorrise,
portando le mani di Law sotto la propria casacca, all’altezza del cuore.
“Tu sei qui … E ci
sei arrivato ben prima di qualsiasi trapianto: non ti manderò via. Io non lo
farò mai più, Jude.”
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