lunedì 25 giugno 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 136

Capitolo n. 136 - sunrise


“Non hai mangiato quasi niente Jared … E’ per la gaffe di Isotta?”
Farrell era sereno, nulla sembrava scalfirlo o quasi.
“Mi dispiace Cole …”
“E di cosa? Sai che per la nostra bimba, Glam è molto speciale, dalla nascita.”
“Forse ho confuso i nostri figli e non vorrei che”
Colin stoppò quelle considerazioni con un bacio intenso, come il suo sguardo, perso in quello di Jared, durante quel contatto così intimo.
Quando si staccarono, lenti, con il cuore a mille, il mondo esterno sembrò loro talmente lontano ed inconsistente: la realtà, però, spesso li richiamava con un grido silenzioso.
“Vorrei parlarti di una cosa Jared … una cosa che mi tormenta.”
“Ti ascolto, vieni sediamoci.”
“Si tratta di Jude.” – disse serio l’attore.
“Jude …? Non sta bene?”
“Infatti … non riesce a riprendersi ed io temo di conoscerne la ragione.”
“Quale sarebbe?”
“E’ un argomento delicato Jay e non dovrei affrontarlo con te, ma non posso farne a meno …”
Leto sgranò i suoi zaffiri, avvertendo uno strano disagio.
“Stai parlando dello schiaffo in aula …?”
“Sì e di ciò che c’è dietro, alla base insomma … Ho provato ad avere una conferma da Jude, ma lui non mi ha risposto … Per me è stato …” – Colin deglutì a vuoto – “E’ stato violentato e non soltanto picchiato … capisci Jay?”
Il cantante lo strinse a sé, provando in compenso una schiacciante repulsione, in contrasto con il suo gesto consolatorio.
“E’ terribile …” – disse sommesso.


Le risa di Lula arrivavano colorate alle orecchie di Scott, piazzatosi nella suite adiacente e comunicante quella di Glam.
Bussò, per dare loro la buona notte.
“E’ aperto!” – esclamò Geffen, impegnato a fare il solletico al suo bimbo.
“Ah l’avessi saputo, ti avrei fatto uno scherzo!” – ribatté divertito.
“Ciao zio Scott!”
“Ciao tesoro … sei ancora qui?”
“Ora vado, Violet mi aspetta …” – disse sognante.
I bimbi erano riuniti nella loro camerata coloratissima, solo i gemelli erano nell’appartamento di Colin e Jared.
“Su soldino di cacio, a nanna!”
Un altro ticchettio li interruppe: era Kevin.
“Posso …? Volevo salutare Lula …”
“Papà!!” – e gli volò sul cuore.
“Ciao Kevin, tutto a posto?” – domandò Glam, alzandosi dal letto, per dargli una carezza ed un bacio tra i capelli.
Kevin arrossì.
“Sì … sì tutto ok …”
Scott si sentì in imbarazzo – “Il telefono, scusate …” – e sparì.
“Telefono … tu hai sentito qualcosa Kevin?” – pensò ad alta voce Geffen, perplesso.
Il bassista sorrise – “Deve avere un udito da pipistrello il tuo medico personale …”
“Probabile”
“Papi Kevin dov’è zio Tim?”
“E’ rimasto nel salone, parlava con zio Kurt …”
“Digli che domani pattiniamo!”
“Ok amore mio … Ci sarai anche tu Glam …?”
“Certo, non vorrete mica perdervi i miei capitomboli da antologia? Ahahaha”
Scott li stava spiando: sembravano ancora una famiglia.


“Sembri un verginello, che trasformazione Tim!”
“E tu il padre dell’anno Kurt e smettila di prendermi per il culo!”
“Ah bei tempi quelli ahahahah”
“Kurt!! Sei un imbecille … A proposito, che mi racconti di quel Jamie?”
“In che senso?”
Se ne stavano rannicchiati su di una panchina, ai margini del bosco dove le piste erano ancora aperte.
Dean e Sammy facevano snow board notturno e sembravano svagarsi parecchio.
“Gli fai gli occhi dolci …” – disse il giovane, accendendosi una sigaretta.
“Cos’è quella? Meglio questo Tim …” – e gli passò uno spinello.
“Ho smesso con quella roba”
“Sèèè”
“Ok solo un tiro …”
“Veramente mi sono scopato Marc, quando ancora non stavano insieme, lui si era preso una bella cotta per me, ma poi sono rinsavito, comportandomi da vero stronzo … E’ stata una magia l’amicizia con Jamie e con Hopper del resto, ho recuperato lui e trovato Jam … Lo adoro” – spiegò assorto.
“Siete proprio una gabbia di matti … ha ragione Scott.”
“Uh quello, ti mangia con gli occhi”
“Non è gay”
“Ah no Tim? Tu ci faresti diventare chiunque, come Jared del resto”
“Lui mi tratta con … sospetto … non so, indecifrabile, ma non è meno puttana di me, poco ma sicuro.”
“Ah questo è il mio vecchio caro Tim!”
“Non mi sono rincoglionito, sai?” – e rise di gusto.
“Jared è sempre più fuso …”
“Lo dici con una punta di risentimento Kurt, anche tu fai parte del clan di quelli pazzi per Jared Joseph Leto?”
“Più o meno …” – si schernì – “Fanculo Tim”
“Brandon è un santo!”
“Brandon è mio ed io sono suo, con il nostro Martin a cementarci sul serio.” -puntualizzò il moro.
“Se lo dici tu …” – e ridacchiando, Tim diede un ultimo tiro, prima di andarsene.


Jared vedeva la stanza girare, le pareti liquefarsi di viola.
La carta da parati era verde smeraldo, qualcosa non tornava.
Le sue dita erano ancorate alle lenzuola, gli facevano male, mentre Colin gli faceva un gran bene, pensò, venendogli dentro per la seconda volta e colpendo la sua prostata, ebbra di lui e di molteplici orgasmi.
Godeva di continuo, da circa un’ora, grazie alle attenzioni ed all’esperienza del suo re d’Irlanda, virile, prestante e bellissimo.
Il fascino di Farrell aumentava con il passare del tempo.
Quando Colin lo girò a pancia in giù, appoggiando il busto di Jared sopra un enorme cuscino, il leader dei Mars si sentì svenire: il compagno lo stava possedendo nuovamente, con maggior vigore.
Il sudore imperlava i loro corpi: la schiena di Jared si inarcò un paio di volte, prima che lui venisse, masturbato da Colin, che sembrava ovunque.


“Dove sei stato …?”
“Ciao Kevin e tu?”
“Da Lula”
“E Geffen” – Tim rise, leggermente alterato, spogliandosi.
“Ti sei fatto?” – domandò brusco Kevin.
“Solo fumo, un terzo di canna, insieme a Kurt, là, vedi …” – ed indicò la radura imbiancata.
“La devi piantare con queste stronzate, noi abbiamo” – Kevin si interruppe, il fiato azzerato.
Tim tremò.
“Abbiamo …?” – replicò, avvicinandosi ormai nudo, a Kevin.
“Abbiamo delle … delle responsabilità … verso Lula …”
Tim inghiottì un singulto, gli occhi lucidi: abbracciò Kevin, con foga e gioia, rimescolate al centro del suo petto.
“Ti giuro che è stata l’ultima volta …” – mormorò piangendo piano.
Le mani di Kevin sembravano rincorrersi sul dorso di Tim, le sue braccia lo cinturarono in vita, sollevandolo di poco, per portarlo a stendersi con lui, mentre si baciavano profondamente.
Fuori, la neve riprese a cadere, lambendo la notte ed i sogni di molti.





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