venerdì 8 giugno 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 128

Capitolo n. 128 - sunrise


Jared allungò la mano, senza aprire gli occhi, ritrovando subito quella di Colin.
“Ben svegliato …”
“Ciao Cole, che ore sono?” – chiese con un bacio.
Era oltre metà del pomeriggio.
Farrell lo strinse forte, prolungando il loro primo contatto, sentendo la pelle aderire, l’una sull’altra, le gambe intrecciarsi, poi trovare il giusto compromesso per sentirsi davvero.
“Cole” – Jared lo disse per soffocare un gemito troppo intenso.
“Sono qui Jay … dentro di te” – e c’era davvero, come se non potesse scegliere diversamente.
Colin si spinse lento, ma progressivo, piangendo nell’incavo del collo di Jared, mentre veniva, lambendo la sua apertura, bagnandola, per poi rientrare in lui, che era percorso da spasmi ingestibili.
La bocca di Colin arrivò ben presto all’erezione del compagno, per dargli un benvenuto completo in quel loro nuovo oggi.
Artigliandogli la nuca, Jared lo accompagnò in quel farlo godere veloce e copioso.
Quando ritrovarono i reciproci sguardi, era già il momento di andare ed essere travolti dai colori e dalle voci di quel posto incredibile, dove la disperazione, veniva alleviata dall’amore e dal contributo di persone come loro.


Ellen Madison si ritoccò il trucco per l’ennesima volta: non voleva ammettere che quell’eccessiva cura era dovuta ad un unico motivo.
Avrebbe rivisto Glam dopo un’eternità.
“Vent’anni, ma non si direbbe.” – sorrise tirato Geffen, alle sue spalle, spaventandola.
“Ciao … Sei in clamoroso anticipo.” – disse lei, con durezza, fissandolo.
Glam posò la valigetta con calma, sedendosi al tavolo, dove pochi giorni prima aveva assistito al dibattito tra Colin e Jared: non gli sarebbe andata altrettanto bene nell’epilogo degli eventi, ne era certo.
Ci sarebbe stato lo stesso giudice, una coincidenza quasi buffa.
Ellen, fingendo incuranza, effettuò un paio di telefonate.
Inviò un sms a Kevin, che stava arrivando.
Decise di andargli incontro, per chiarire un paio di punti fondamentali: quando lo scorse in corridoio, in compagnia di Tim, palesemente spaesato ed infastidito dall’ambiente, lo pregò di accomodarsi da solo con lei in una saletta apposita.
“Da questa parte Kevin, grazie.”
“Ok … Tim scusaci, torno subito.”
“Va bene …” – ribatté poco convinto, accorgendosi di Geffen, nell’aula poco distante.


“Buongiorno signora Madison.”
“Kevin come si sente?”
“Bene …”
“Perfetto. Glam è già arrivato.”
Sentire il suo nome, dalla voce di lei, infastidì il giovane.
“Non mi stupisco, questo è il suo habitat naturale.”
“Lo è anche per me, non lo dimentichi Kevin. Esercitiamo da secoli la professione, Geffen ed io” – puntualizzò sarcastica.
“Di cosa …”
“Vengo al sodo, si tratta di Tim: una frequentazione discutibile, ne conviene?”
“Cosa?”
“Ho preso informazioni e”
“Aspetti, aspetti!” – la interruppe il bassista – “Che ha combinato??”
“Tim è senza dubbio un tipo affascinante, un ottimo diversivo per la sua frustrazione post richiesta di divorzio da parte di suo marito, Kevin, però consideri che la nostra linea di attacco verterà sull’evidenziare la dubbia moralità di Geffen contrapposta alla sua integrità.” – spiegò acida.
“Tim non è un diversivo od un’avventura!” – protestò.
“Guardi che Geffen ed i suoi tirapiedi lo massacreranno!”
“Glam … Glam non lo farebbe mai!”
“Lo conosce poco.”
“Io conosco mio … Lo conosco e basta.” – disse sommesso, ma diretto.
“Spero che lei abbia ragione Kevin, ora andiamo, il giudice Millet non ammette ritardi.”


“Geffen.”
“Oliver …”
“Quando ho visto la mia agenda non sapevo se ridere o piangere Geffen.”
Ellen non capiva, ma sapeva che i due si conoscevano da vecchia data.
“Prometto che non mi picchierò con nessuno.” – disse sorridendo Glam, prendendo un fascicolo dalla valigetta di Denny, seduto al suo fianco.
“Bene … istanza di divorzio presentata da Geffen … Richiesta di affido condiviso per Lula … Lula?”
“Veramente il nostro bimbo si chiama William, vostro onore, ma per tutti è Lula, c’è una foto …” – argomentò Glam, arridendo al pensiero del suo soldino di cacio.
Ellen scattò come una molla – “Giudice Millet tutto questo è molto … mieloso ed oltremodo inatteso da parte di un soggetto quale il signor Geffen, lo ammetto. Il mio assistito accetta la richiesta di divorzio, ma obietta fermamente sull’affido condiviso, reclamando la patria potestà esclusiva sul figlio adottato con la controparte.”
A Tim si gelò il sangue, seduto tre file dietro a loro.
Glam corrugò la fronte, puntando Kevin, ma senza cattiveria.
“Vostro onore mi oppongo fermamente a questa richiesta, del tutto infondata.”
Miss Madison prese un fascicolo.
“Vostro onore, la condotta del signor Geffen, è stata in questi anni del tutto”
“Non me lo dica! Vuole parlarmi anche lei del signor Jared Leto?”
Ellen ebbe un sussulto – “Prego?”
Millet sospirò.
“Avvocato Madison, dalla preistoria temo, ci sono state faccende di corna tra coniugi ed in questo frangente, la lunga storia d’amore tra Glam Geffen e Jared Joseph Leto, è stata ampiamente esposta in separata sede, quindi mi risparmi ed appurata l’infondatezza di tale motivazione, ne adduca altre per pretendere l’affido esclusivo del bimbo, grazie!”
“Presto il signor Geffen avrà un nuovo figlio, naturale, con una donna, che è stata la sua amante, durante il matrimonio con il mio cliente, perpetrando l’ennesimo tradimento ai suoi danni, umiliandolo come non mai!”
Millet scrutò Geffen.
“Vedo che il concetto di bisessualità trova piena conferma nel suo vissuto, signor Geffen.” – disse quasi demoralizzato Millet.
“Vostro onore se avere dei figli naturali è una colpa …”
“E’ il modo, Geffen, il modo … Avvocato Madison, prosegua.” – disse secco.
“E’ ovvio che nessuno rimprovera al signor Geffen la sua prolificità, semmai mettiamo in luce la sua predisposizione all’adulterio senza sosta, ma, soprattutto, alle sue condizioni precarie di salute. Le stesse hanno provocato diversi ricoveri della controparte, in occasione dei quali il mio assistito si è prodigato come nessuno. Pertanto solleviamo le nostre accezioni sulla capacità fisica di Glam Geffen di potere accudire il piccolo Lula, ma, fatto più grave, il pericolo al quale potrebbe esporlo.”
“Si spieghi.”
“Vede giudice Millet, come ampiamente documentato, il signor Geffen è stato coinvolto in episodi violenti, innescati dalle sue frequentazioni con personaggi di reputazione discutibile, tanto che il mio cliente è stato gambizzato: questo evento ha provocato in lui traumi ancora oggi in essere. Il suo sacrificio, per giunta, non è stato apprezzato dal consorte, che ha proseguito nella sua condotta amorale ed infedele!”
Glam era come una statua di ghiaccio a quel punto.
“Signor Geffen, a lei la parola …”
Denny gli diede una leggera gomitata.
Glam si sollevò, dopo avere bevuto un bicchiere d’acqua fresca.

“Vostro onore …” – iniziò assorto, stringendo le palpebre, come a contenere l’ondata di sensazioni, che gli stava facendo scoppiare il cuore.
Kevin si voltò istintivamente verso Tim, che abbassò la testa, come se si stesse vergognando anche per lui.

“Vostro onore non posso contestare nulla di quanto raccolto in quel dossier sul mio operato … Tra quei fogli, lei potrà repertare una sequenza di ottimi motivi, per farsi un’idea di me quanto meno pessima. Ho … ho amato molto Kevin, gli chiesi di sposarmi, di starmi accanto, lui accettò, con mia immensa gioia. Gli ho voluto bene, senza mai raggiungere il suo livello di onestà, di … purezza, ecco sì, è il termine che più si addice a Kevin. Anche lui, dopo tanta pazienza e devozione, ha commesso i suoi errori, ma rinfacciarsi, qui, ora, chi è andato a letto con chi mi sembra così … inutile. Vuole ridere? Persino Jared Joseph Leto è stato il suo amante, ma cosa importa?” – e si girò a fissarlo, mentre Millet quasi sprofondava nella poltrona, concentrato su quell’arringa di difesa estrema.
Geffen proseguì, composto.
“Adottai per primo Lula. Mi sono innamorato di quel bambino immediatamente e lui di me, è stata … è stata la luce, quella che si vede un’unica volta nella propria esistenza, è stata la via giusta, quella che ti fa sentire realizzato, che ti porta sulla cima del mondo, perché sai che non devi deludere una persona speciale, come si è rivelato Lula, per me e poi anche per Kevin, che gli ha dato il suo cognome, insieme al mio, creando la nostra famiglia, nostra e basta.” – piegò il capo, come se un’improvvisa stanchezza lo avesse travolto.
Kevin si sentiva morire, ad ogni sua parola.
“Mi rimetto alla sua clemenza giudice Millet: non posso fare altrimenti, visti i miei … discutibili precedenti, che, però, non hanno mai influito negativamente sul mio ruolo di genitore con Lula. Lui è … è tutto l’amore del mondo, per me: lo può chiedere a chiunque. A chiunque.” – e guardò nuovamente Kevin.
“La ringrazio vostro onore.” – e si mise seduto, prendendo fiato.
Millet riunì sulla propria scrivania gli innumerevoli incartamenti e si ritirò, stabilendo una nuova udienza per la settimana seguente.


Scott li chiamò da parte.
“Ottimo lavoro in cucina, anche per la cena, grazie Colin, vedo che tu e Jared funzionate a meraviglia persino come sguatteri!”
Risero felici, ma poi il medico si fece serio.
“Devo chiedervi un favore.”
“D’accordo, che succede …?” – domandò Jared.
“Hai presente le sorelline con la malformazione genetica al cuore? Posso operarle, insieme ad un collega di Los Angeles, che si è reso disponibile, ma solo nella sua clinica privata, dove ci sono le apparecchiature adatte. Voi avete il jet, giusto?”
“Sì, è di nonno Meliti” – precisò Colin.
“Perfetto … visto che ci occorrerà ungere qualche ingranaggio per uscire dal paese stanotte.”
“Chiamo io Antonio, ci salverà anche stavolta” – e, sorridendo, Jared prese il telefono.
“Siete il nostro miracolo ragazzi, abbiamo poco tempo, ma ce la faremo, ne sono certo.”


Denny sembrò scortare Geffen fino agli ascensori, con il timore che sbottasse contro Kevin e la Madison.
Tim camminava dietro a loro, lei impettita nel suo completo costoso, lui rigido e rapito da pensieri cupi.
“Kevin …”
“Sì Tim, scusami” – e fermandosi lo aspettò, dandogli una carezza sulla guancia destra, un gesto che Glam vide riflesso nei pannelli a specchio, ai lati delle porte scorrevoli, ancora chiuse.
Ellen sembrò indispettita da quell’atteggiamento, come a rimarcare il suo precedente rimprovero, fatto ad un Kevin, che ormai appariva ai presenti come alienato.
Fu riportato alla realtà da Geffen, che tornò sui propri passi, inseguito letteralmente da Denny.

“E tu cosa vuoi adesso?” – chiese secca la Madison.
“Voglio dirvi una cosa ben precisa.” – ribatté aspro.
Kevin strinse la mano di Tim, che avrebbe voluto sprofondare, inquietato dagli occhi vitrei di Glam.
“Non vi azzardate, non provateci nemmeno, a togliermi Lula”
“Faremo ciò che è giusto fare per proteggerlo da te!” – sibilò la donna, avvampando.
Kevin aveva la gola asciutta, la vista annebbiata dalla tensione.
Geffen rise, tra l’isterico ed il furioso, contenendo un’esplosione di ira, che lo avrebbe trascinato alla degenerazione peggiore.
“Ve lo dico per l’ultima volta: se mi priverete di Lula, porterò nelle vostre vite così tanto dolore, che maledirete l’istante in cui avete anche solo pensato di farmi un torto simile.”
I denti di Glam si serrarono in una morsa, i suoi zigomi sembrarono acuirsi in una smorfia di autentica cattiveria, anche se distrutta dalla prospettiva di non potere più stringere a sé Lula.
Fuori scoppiò un temporale.









Una bella immagine di Chris Meloni (Glam Geffen) e Mariska Hargitay (Ellen Madison) che nella vita e sul set di SVU si adorano, ma in Sunrise si daranno battaglia XD

Nessun commento:

Posta un commento