Capitolo n. 2 – nakama
I passi di Jared furono
incerti, per i primi tre metri, ma lo sguardo rassicurante di Geffen, che lo
teneva per mano, riusciva a farlo sorridere, finché il compagno, con un gesto
allegro, lo prese in braccio, portandolo sino allo sgabello alto, dove Leto si
accomodò, con al suo fianco il futuro sposo, rimasto in piedi, a guardarlo
ancora, adorante.
“Grazie Glam” – gli
sussurrò il cantante.
Viveva della sua gioia,
della sua attenzione, così focalizzata su di lui, mentre il mondo intorno
spariva.
Eccetto che nel suo
cuore, sezionato e rimodellato, negli anni, da tante emozioni, da sbagli, da
decisioni, a volte affrettate, a volte prese per pura disperazione interiore.
Quel suo animo sempre
in burrasca, era ciò che Geffen amava.
L’avvocato lo aveva
detto a Ruffalo, ora tra gli invitati, seduto tra Niall e Jimmy, mentre Tim
teneva in braccio Layla ed Horan il piccolo Thomas, Scott sembrava assente e
Kevin restava poco distante, ad osservarli, sorseggiando il quarto drink
alcolico della giornata.
Oppure era già il
quinto?
“A quest’ora sarà tutto
finito … forse”
La voce di Taylor
spaccò l’aria, tra lui e Farrell, intento a prepararsi, per andare sul set.
“Come scusa?” – gli
domandò distratto l’irlandese, allacciandosi la cintura.
Doveva farci un
ulteriore buco, pensò; continuava a dimagrire.
“La cerimonia,
intendevo” – e gli sorrise timido, rannicchiato su di una poltroncina della
suite, che l’altro aveva occupato dall’inizio delle riprese.
Un posto davvero
lussuoso.
“Non saprei, ma non
credo … E’ ancora presto” – e tossì, cercando l’orologio tra i cuscini.
Kitsch glielo faceva
sempre togliere, perché si impigliava ai suoi capelli piuttosto lunghi.
In un certo senso il
ragazzo provava a somigliare a Jared, senza neppure rendersene conto.
Anche nel vestirsi.
Colin, ora, lo stava
fissando.
“Te ne starai lì sino a
stasera, a rimuginare sul mio ex?” – e rise, un po’ forzato.
“No, Colin, no …
credimi”
“Ne faresti volentieri
a meno, lo so, me lo hai detto … Eppure Jay farà parte della mia vita per
sempre, come padre dei miei figli almeno e questo non posso annullarlo od
impedirlo” – disse pacato.
“Certo, non lo vorrei
neppure io”
“Ok … Che dici,
andiamo? Oppure fai un giro in centro e ci ritroviamo qui per cena, come al solito?”
– e gli si avvicinò, dandogli un bacio sulla guancia sinistra.
“Ho delle commissioni
da fare e poi domani giro anch’io … finalmente” – e sorrise, con la testa
altrove.
Stava mentendo: voleva
starsene un po’ da solo.
“Sì, sarà un gran
giorno, il regista vuole già darti più spazio ed io approvo a pieno, sai
scricciolo?” – e lo tirò su, dandogli poi un lungo bacio.
Ed un arrivederci.
Geffen, con le nocche
della mano destra, gli sfiorò gli zigomi, amandolo in ogni sguardo ed ogni
singola parola, che si apprestava a pronunciare.
“Sai Jay, essere
arrivati qui, oggi, è davvero incredibile, come il nostro passato ed il
presente: conosco poco del futuro, però posso dirti che ci siamo sposati già
diverse volte e tu lo sai, così che andrò incontro al domani insieme a te, se
me lo permetterai” – sorrise emozionato – “… Ti ho visto crescere, Jared, ti ho
visto diventare padre, ti ho visto ridere e piangere e sì, me ne rendo conto,
che sto parlando più come un genitore, che come un amante, però so di essere
anche questo, per te, il che mi riempie di orgoglio, conoscendo il tuo valore e
la bellissima persona che sei, quando gli altri hanno bisogno di te ed io ne ho
avuto parecchio” – rise composto, ma solare – “… ed io ti chiedo di diventare
la mia anima, con questo anello, di diventare il mio cuore, di donare ad
entrambi la tua luce, la tua purezza, le tue scelte … Ti amo così tanto, amore
mio” – e fissò la fede all’anulare di Leto, che sembrava avere esaurito
l’ossigeno, nell’ascoltarlo.
Il leader dei Mars
prese la vera dal cuscino, che Isy teneva sollevato, con un’espressione
compiaciuta e partecipe.
Jared la scrutò,
perdendo un battito.
Poi volse i suoi
zaffiri a Lula, che annuì.
“Tu Glam sei … il mio
immenso … Grazie, per ogni cosa … ogni cosa” – quasi sussurrò, ma la sua voce
era limpida, cristallina.
“Tesoro tutto bene …?”
“Sì Glam” – e gli mise
l’anello, dandogli poi un lungo bacio.
Un’esplosione di
coriandoli, bianchi e dorati, quindi un applauso fragoroso, rimasero l’immagine
di quell’istante, ripreso da telefonini e persino un drone, che L.A. News fece
volare sulla proprietà di Geffen, senza che nessuno potesse impedirlo.
Colin accostò,
infastidito dalle numerose notifiche di Twitter, dove si era iscritto di
recente, su insistenza di Yari, che amava comunicare con lui in quel modo.
Pessima
idea.
Le istantanee di Glam e
Jared, raggianti dopo il sì, stavano intasando la sua bacheca, anche con
messaggi sgradevoli.
La celebrità aveva
sempre due volti.
Farrell ringhiò a denti
stretti, facendo scorrere il dito sul visore, aprendo un allegato dopo l’altro,
come pugnalate, percepite al centro del petto – “L.A. news, di nuovo loro …
maledizione!”
Il rispetto della sua
privacy era andato in malora da un bel pezzo.
Le fazioni pro Glam o
pro Colin e viceversa, si arricchivano ogni giorno di nuovi fans.
Ci sarebbe stato da
ridere, se fosse stata una trovata pubblicitaria, ma, purtroppo, nulla era più
distante dalla realtà.
Jared si era sposato
con Geffen.
§
Lo squalo avrà perduto lo smalto dei primi tempi, però rimane ancora un tipo da
copertina, da fare girare donne e uomini per strada: ammiratelo nel suo
completo Armani, sembra persino ringiovanito: amare Jared Jospeh Leto richiede
una notevole prestanza fisica, lo saprà bene il suo ex, Colin Farrell, assente
all’evento, di cui vi forniamo le immagini, in esclusiva, perché impegnato in
un nuovo film.
L’ufficio
stampa di Farrell, a gentile richiesta, ha fornito questo semplice dettaglio,
senza aggiungere dichiarazioni dell’irlandese, che possiamo immaginare, anche
da soli. §
“Questo Michael è
davvero un pezzo di … Ma che cazzo sto facendo, parlo da solo, miseria!” – e sbuffò,
spegnendo il palmare.
Dopo un secondo lo
riaccese, con stizza.
Prese un lungo respiro
e poi azionò la videocamera.
“Ciao Jay volevo farti
le mie congratulazioni … Gli sciacalli di nostra conoscenza si sono premurati
di farmi avere il tuo album di nozze in anticipo, ma sai una cosa amore?” – e si
morse le labbra, perché gli era scappato così, quell’insieme di sillabe, così
naturali, quando parlava di Leto.
“Ecco, a me ha fatto
piacere invece … E ti auguro, anzi VI auguro il meglio e tu sai che non sto
mentendo, ne abbiamo già parlato a Parigi …”
Ancora un po’ di fiato,
ad inondargli i polmoni e la gola arida.
“Ora devo andare Jay,
il led rosso sta lampeggiando, manca pochissimo alla fine di questa penosa clip
… Mi manchi e … e vorrei”
Stop.
Tempo scaduto.
Nessuna estensione di
memoria, nessun tempo supplementare.
Colin il proprio tempo,
accanto a Jay, lo aveva esaurito, senza saperne costruire di nuovo.
Di migliore.
Almeno così sembrava.
Downey gli si accostò,
portando due bicchieri di champagne quasi colmi.
“Di più non ce ne stava”
– disse ridendo, porgendone uno a Ruffalo, che gli sorrise, accogliente.
“Ciao Robert oh grazie,
ne avevo giusto bisogno, con questo caldo”
“Lo immaginavo …” –
fece una pausa, appoggiandosi alla balaustra del secondo piano – “… ti ho visto
qui tutto solo … come me del resto”
“Già … Jude si è tirato
fuori, con eleganza?” – domandò scrutandolo, attratto istintivamente dalla sua
avvenenza, ancora intatta ed ancora più carica di fascino.
“A quanto pare sì … Una
parte di me sperava che si palesasse, magari ripensandoci, però mio marito è
coerente con sé stesso, devo riconoscerlo”
“Marito?”
“Ops, sì, lo so, ufficialmente
siamo ancora divorziati, però entro il prossimo Natale ci risposeremo” – rivelò
senza eccedere nei toni.
Era qualcosa di così
intimo, quel rinnovarsi le promesse, che Robert non voleva condividerlo con
nessuno, quasi per scaramanzia.
“E’ … strano” – anche Mark
rise, perplesso – “… Hai fatto da testimone a Glam, che pochi mesi fa era, lui
sì, tuo marito … Non so, lo dico perché è come una girandola di relazioni e
resta tutto in famiglia” – osservò, ma senza causticità.
“Come in una soap?” –
replicò un po’ teso Downey.
“No, come in un gioco
perverso” – bissò schietto l’amico.
L’artista incassò,
riflettendo poi per un istante.
“Tu prima eri accanto a
Niall … e Tim, con i loro cuccioli …”
Ruffalo sorrise,
sorseggiando tranquillo il suo nettare preferito – “Come vedi è contagioso,
questo gioco … Ma sai, Rob, io non provo astio verso di loro, anzi”
“Ma neppure io verso
Glam e Jared” – puntualizzò serio uno degli Holmes più mitici della storia del
cinema.
“Sicuro?” – incalzò divertito
il prof – “Verso Geffen posso anche crederti, ma Jay …”
“E’ stato lui a
dirtelo? Prima dell’incidente?”
“No …” – anche Mark si
ricompose – “… Jared era provato da molte contraddizioni, dal suo eterno barcollare
tra Glam e Colin … Che lo abbia dimenticato io non ci credo, sai?”
“E’ impossibile. Il primo
ad esserne consapevole è Glam”
“A lui piacciono le
sfide …” – mormorò, rivolgendo lo sguardo giù, verso la zona allestita da un
catering principesco, dove le figure dei coniugi Geffen Leto, spiccavano tra un
gruppo di amici, parenti e colleghi, alquanto selezionato.
“Solo due cose possono
farlo crollare: perdere Lula e l’amore di Jay …”
Ruffalo scosse il capo –
“E tu non fai parte dei suoi talloni di Achille, Robert? No, non ci credo”
“E’ una vita passata, è
il nostro ieri, nessun rimpianto, nessun rimorso … Che tu ci creda o meno.”
Kevin gli diede uno
strattone, non per caso e poi lo afferrò per il busto esile, onde evitargli una
probabile caduta, tra il buffet dei dolci e le specialità vegane.
“Ehi Jimmy, non ti
reggi in piedi?” – lo canzonò il bassista, in maniera molesta, tipica di chi
aveva alzato il gomito.
Scott stava parlando
con Glam ed entrambi notarono quella scena, poco edificante per il papake di
soldino.
“Ma che cavolo! Cosa
diavolo vuoi, Kevin?! Non sono stato abbastanza chiaro nella mia ultima
e-mail?!”
“E non fare il
difficile” – ridacchiò il musicista, prendendo altro vino rosso, da un vassoio
di passaggio.
“Piantala, cazzo!” –
sibilò il ragazzino – “Anche di mandarmi messaggi a qualsiasi ora del giorno e
della notte!”
“E’ proprio lì, che ti
penso, nei momenti … notturni Jimmy bello” – e provò a dargli un bacio nel
collo.
Il transito di diversi
camerieri, impedì a Scott di vedere quell’avance sfacciata ed inopportuna e
quando il campo visivo si sgombrò di intrusi, Jimmy era sparito, mentre Kevin
imprecava nel vuoto, facendo scattare l’intervento di Glam.
Jared salì alla propria
camera, per una doccia e per chiudere i bagagli, destinazione ignota.
Si era imposto di non
accendere il cellulare, almeno per quella giornata speciale, ma la tentazione
era troppo ingestibile.
Pregava di trovarvi
anche solo un pensiero da parte di Colin.
Il file video, che si
affrettò ad aprire, rifugiandosi nel bagno, come un ladro, lo stupì
clamorosamente.
Compose il numero di
Farrell, poi annullò.
Ricompose e riannullò.
“Nemmeno fossimo degli
adolescenti” – pensò ad alta voce, poi digitò la sequenza di cifre, provando a
smetterla di tremare.
C’era la segreteria.
“Cole ciao … Ho … ho
visto la tua clip … Era tagliata, fai sempre pasticci” – rise, inghiottendo un
singulto di commozione vivida – “… Ok ti farò da regista, la prossima volta ora
sono in partenza … Quando arrivo, ti faccio sapere, perché non so dove mi
porterà Glam, dice che … dice che è una sorpresa … Ti voglio bene Colin e ti
abbraccio forte, ci vediamo al mio ritorno, così … così parliamo un po’, ok? …
E salutami”
BIP!
Tempo scaduto.
Anche
per lui.
TAYLOR
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