lunedì 12 gennaio 2015

LIFE - CAPITOLO N. 80

Capitolo n. 80 – life



Brent lo fece stendere, come promesso, sul divano del proprio ufficio, nel retro del Dark Blue.

“Ho un po’ freddo, hai una coperta per favore?”

“Certo” – Tomlinson jr gli sorrise, mandando via sms, un ordine alla cucina, affinché gli preparassero un vassoio con del cibo caldo.

“Ti ringrazio …” – l’attore lo disse sommesso, seguendo ogni suo passo.

“Vuoi che cerchi Glam?”

“No … Lui è andato ad Haiti e poi non ricordo il numero, ho lasciato il cellulare in auto …” – mormorò esausto.

“Forse Jude allora oppure un medico … Scusa se insisto”

“Sei gentile, ma non mi serve altro che una dormita e quel caffè oppure un tè, fai tu”

“Niente lasagne?” – Brent rise solare.

“No … Mi viene la nausea al solo pensiero, mi spiace” – replicò mortificato.

“Le mangerò io, a debita distanza”

Risero piano.




Niall era in ritardo.

Passò dal box al lavabo, per lavarsi i denti, sgusciando dall’abbraccio di Mark, come un folletto.

“Non posso!” – disse ridendo, ad un invito sussurratogli all’orecchio dal compagno, che chiuse i getti, con una smorfia di disappunto.

“Solo cinque minuti” – e lo cinturò nuovamente da dietro – “… facciamo presto” – aggiunse suadente, leccandogli il collo e mordendogli la nuca, come un felino eccitato ed inebriato dal suo buon odore.

“Mark … per favore …” – gemette, senza ribellarsi veramente al frugare delle dita dell’altro, tra le proprie gambe, ancora bagnate, come il suo addome teso, appena il tocco esperto di Ruffalo arrivò anche lì.

Lo accarezzava ed invadeva, spingendosi in lui a brevi scatti, via via più intensi, sino ad venirgli dentro, piuttosto in fretta.

“Mioddio come sei stretto … sei il mio cucciolo Niall”

Mark era dolce e virile, Niall completamente in sua balia, anche se non c’era sottomissione, ma totale appartenenza, fiduciosa, profonda.

Il neo professore, girò a sé il suo amante ragazzino e lo baciò, cullandolo – “Voglio morire di te, Niall …” – gli sospirò nella bocca ed ad Horan sembrò, ancora una volta, di sognare ad occhi aperti.




“Jude sta con Taylor …”

“L’attore?” – chiese Brent, masticando, seduto ad un tavolino, apparecchiato in fretta.

“Sì, fa il nostro lavoro … E’ la nuova generazione” – sorrise assorto.

“Vuoi una fetta di torta?”

“Non ora, magari dopo, grazie … E lui … lui è giovane, come sei tu”

“Il confronto ti infastidisce? Sei geloso?” – bissò schietto, ma educato.

“Certo, non potrei farne a meno, neppure se lo volessi”

“Apprezzo la tua sincerità”

“Sarei patetico ad affermare il contrario e poi anche Jared è più giovane di me”

“Che centra Jared?”

“Lui centra con Glam, ogni santo giorno ci abbia donato il Signore!” – sbuffò, più comico, gesticolando appena.

“E tu combatti, per chi ami, hai molte armi, non credi Rob? Posso chiamarti Rob?” – ed arrossì.

“Ovvio che sì, mica hanno l’esclusiva i miei … Come posso definirli, se mi riducono in questo stato?”

“E’ per loro che stai così male? Ti sei sbronzato per questo?”

“No, no loro non hanno fatto niente o … O quasi”

“Temo ne abbiano commessi di errori, invece con te oppure è solo una mia impressione?”

“Tu come ci vedi, Brent?”

“Eh …?!”

“No, sul serio, dall’esterno, dal tuo punto di vista, come ci racconteresti ad un amico?”

Tomlinson jr fece un’espressione buffa – “Siete celebrità, non so come dirti, tutto sembra amplificato, se ruota intorno a voi”

“Questo è il problema! Non riusciamo mai ad avere una dimensione … normale!”

“Normale? Cos’è normale?” – rise.

“Non l’ho mai saputo Brent …”

“Ma stiamo parlando d’amore o di cosa? Per me, vedi, tu hai sempre avuto bisogno di avere una dipendenza, perdona la mia crudezza, ma mi hai chiesto un parere”

“Sì, sì, non posso darti torto”

“Dalle droghe, dall’alcol, da chi hai amato …” – Brent prese fiato – “… ed ami ancora, giusto?”

Downey annuì, ormai sobrio – “Anche se Jude e Glam sono diversi … Glam non mi ha mai fatto del male e non posso definire in questa maniera, il legame che ha con Jared”

“Però dovrebbe smetterla, non trovi, Rob? E’ Leto la sua dipendenza, a questo punto”

“E non ne guarirà mai … So anche questo.”




Brendan Laurie si lisciò i baffi, prendendo appunti, provando a non guardarlo troppo.

Niall lo stava imbarazzando, nel suo sciorinare i dettagli, di quel legame tanto speciale, ormai consolidato insieme a Ruffalo.

“Perché vedi, lui ha sempre voglia di farlo, non che questo mi dispiaccia!”

“Allora perché ne stai parlando da” – e controllò l’orologio, dono di Brent – “… cinque minuti?”

Horan sgranò i suoi fanali, avvampando – “Perché ho dei timori al riguardo”

“Quali?” – e tossì, grattandosi la nuca e completando la faccina, scarabocchiata a margine del foglio.

“Ho … Ho un grande desiderio di paternità, Mark lo sa: in principio c’è stata qualche incomprensione, poi ci siamo chiariti, adesso vogliamo sposarci il prossimo quattordici febbraio e”

“Auguri!” – e fece un sorrisone, un po’ fuori luogo.

“Ehm sì … Ti ringrazio, però non vorrei diventare ossessivo con questa mia aspettativa, capisci? Cioè non è semplice coadiuvare impegni scolastici e professionali, con la convivenza, il bambino e … Forse corro troppo … Mark finirà per spaventarsi … O stancarsi di me”

“Non lo credo assolutamente, Niall” – replicò fermo, fissandolo ora.

“Mi circuisce all’università, mi porta nelle toilette riservate ai prof, mi cattura sulla lavatrice tra un po’, insomma è in piena crisi ormonale ed io gli parlo a vanvera di pannolini, asilo ed omogenizzati!”

“Lo fai mentre lui …”

“Ma no Brendan!” – e rise, divertito.

Laurie si stiracchiò sulla poltrona – “Oh Gesù …” – immaginandosi le scene, più che bollenti e dandosi mentalmente dell’idiota.

“Mark è l’uomo più buono e gentile che io abbia mai incontrato”

“Non ti ha mai spaventato la sua esperienza con Matt Miller?” – chiese di botto, cogliendolo alla sprovvista.

“No … Cioè che centra …?” – quasi sussurrò.

“Non credi che Mark voglia aspettare a fare certi passi, temendo una seconda incursione di Miller nelle vostre vite? Ovviamente nell’ottica di proteggere te ed il vostro bimbo”

“Non ci avevo mai pensato, sai? Insomma lui vorrebbe che Matt venisse preso prima di affrontare un percorso tanto delicato, come un’adozione … Sì, è possibile” – fece una breve pausa, giocherellando con l’anello di fidanzamento, che gli brillava all’anulare sinistro – “… Di Matt ci è capitato di parlare, senza mai litigare, anzi, io nemmeno ho voluto denunciarlo, all’epoca del matrimonio di Glam e Robert”

“Sì ricordo Niall … Tu hai una sensibilità notevole, che Mark apprezza come nessuno, ne sono certo” – sottolineò pacato.

“Mi sento meglio, sai? Dopo questa chiacchierata e sei stato così gentile a ricevermi fuori orario! Hai saltato il pranzo per colpa mia?”

“No, no tranquillo, oggi ho una riunione e mangerò con Hugh e Jim”

“Io cerco Mark, non ricordo le lezioni che ha oggi … Ci sentiamo presto, ok?”

“Ok Niall, fammi sapere se ci sono … sviluppi”


Horan si congedò con un bel sorriso, ma, nell’aprire la porta dello studio di Laurie, si ritrovò davanti il volto teso di Ruffalo, che sembrò sbucare dal nulla.

“Amore … Mark cosa”

“Tesoro sei qui, per fortuna il gps del tuo telefonino era attivo” – e lo strinse forte.

“Mark … Cosa è”

“Nulla, però non riuscivo a rintracciarti, per invitarti da Barny e con tutto quello che è accaduto con Geffen, ho pensato cose tremende e”

Niall lo baciò, incollandosi a lui come un francobollo.

Ruffalo era quasi in lacrime per tutta quella serie di supposizioni, che si erano accavallate nel suo cervello e, soprattutto, nel cuore.

Laurie li stava letteralmente spiando, aggiungendo una nota a fondo pagina, del dossier di Horan.

“Niall perdona questo vecchio pazzo”

“Tu sei incredibile e ti amo così tanto Mark … Così tanto” – e tornò a saldare le loro bocche.

Brendan scivolò lungo la parete, direzione mensa, senza farsi accorgere.

Niall e Mark rimasero nel loro mondo.
A parte.








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