Capitolo n. 80 – life
Brent lo fece stendere,
come promesso, sul divano del proprio ufficio, nel retro del Dark Blue.
“Ho un po’ freddo, hai
una coperta per favore?”
“Certo” – Tomlinson jr
gli sorrise, mandando via sms, un ordine alla cucina, affinché gli preparassero
un vassoio con del cibo caldo.
“Ti ringrazio …” –
l’attore lo disse sommesso, seguendo ogni suo passo.
“Vuoi che cerchi Glam?”
“No … Lui è andato ad
Haiti e poi non ricordo il numero, ho lasciato il cellulare in auto …” –
mormorò esausto.
“Forse Jude allora
oppure un medico … Scusa se insisto”
“Sei gentile, ma non mi
serve altro che una dormita e quel caffè oppure un tè, fai tu”
“Niente lasagne?” –
Brent rise solare.
“No … Mi viene la
nausea al solo pensiero, mi spiace” – replicò mortificato.
“Le mangerò io, a
debita distanza”
Risero piano.
Niall era in ritardo.
Passò dal box al
lavabo, per lavarsi i denti, sgusciando dall’abbraccio di Mark, come un
folletto.
“Non posso!” – disse
ridendo, ad un invito sussurratogli all’orecchio dal compagno, che chiuse i
getti, con una smorfia di disappunto.
“Solo cinque minuti” –
e lo cinturò nuovamente da dietro – “… facciamo presto” – aggiunse suadente,
leccandogli il collo e mordendogli la nuca, come un felino eccitato ed
inebriato dal suo buon odore.
“Mark … per favore …” –
gemette, senza ribellarsi veramente al frugare delle dita dell’altro, tra le proprie
gambe, ancora bagnate, come il suo addome teso, appena il tocco esperto di
Ruffalo arrivò anche lì.
Lo accarezzava ed
invadeva, spingendosi in lui a brevi scatti, via via più intensi, sino ad
venirgli dentro, piuttosto in fretta.
“Mioddio come sei
stretto … sei il mio cucciolo Niall”
Mark era dolce e
virile, Niall completamente in sua balia, anche se non c’era sottomissione, ma
totale appartenenza, fiduciosa, profonda.
Il neo professore, girò
a sé il suo amante ragazzino e lo baciò, cullandolo – “Voglio morire di te,
Niall …” – gli sospirò nella bocca ed ad Horan sembrò, ancora una volta, di
sognare ad occhi aperti.
“Jude sta con Taylor …”
“L’attore?” – chiese
Brent, masticando, seduto ad un tavolino, apparecchiato in fretta.
“Sì, fa il nostro
lavoro … E’ la nuova generazione” – sorrise assorto.
“Vuoi una fetta di
torta?”
“Non ora, magari dopo,
grazie … E lui … lui è giovane, come sei tu”
“Il confronto ti
infastidisce? Sei geloso?” – bissò schietto, ma educato.
“Certo, non potrei
farne a meno, neppure se lo volessi”
“Apprezzo la tua
sincerità”
“Sarei patetico ad
affermare il contrario e poi anche Jared è più giovane di me”
“Che centra Jared?”
“Lui centra con Glam,
ogni santo giorno ci abbia donato il Signore!” – sbuffò, più comico,
gesticolando appena.
“E tu combatti, per chi
ami, hai molte armi, non credi Rob? Posso chiamarti Rob?” – ed arrossì.
“Ovvio che sì, mica
hanno l’esclusiva i miei … Come posso definirli, se mi riducono in questo
stato?”
“E’ per loro che stai
così male? Ti sei sbronzato per questo?”
“No, no loro non hanno
fatto niente o … O quasi”
“Temo ne abbiano
commessi di errori, invece con te oppure è solo una mia impressione?”
“Tu come ci vedi,
Brent?”
“Eh …?!”
“No, sul serio,
dall’esterno, dal tuo punto di vista, come ci racconteresti ad un amico?”
Tomlinson jr fece
un’espressione buffa – “Siete celebrità, non so come dirti, tutto sembra
amplificato, se ruota intorno a voi”
“Questo è il problema!
Non riusciamo mai ad avere una dimensione … normale!”
“Normale? Cos’è
normale?” – rise.
“Non l’ho mai saputo Brent
…”
“Ma stiamo parlando
d’amore o di cosa? Per me, vedi, tu hai sempre avuto bisogno di avere una
dipendenza, perdona la mia crudezza, ma mi hai chiesto un parere”
“Sì, sì, non posso
darti torto”
“Dalle droghe,
dall’alcol, da chi hai amato …” – Brent prese fiato – “… ed ami ancora,
giusto?”
Downey annuì, ormai
sobrio – “Anche se Jude e Glam sono diversi … Glam non mi ha mai fatto del male
e non posso definire in questa maniera, il legame che ha con Jared”
“Però dovrebbe
smetterla, non trovi, Rob? E’ Leto la sua dipendenza, a questo punto”
“E non ne guarirà mai …
So anche questo.”
Brendan Laurie si
lisciò i baffi, prendendo appunti, provando a non guardarlo troppo.
Niall lo stava
imbarazzando, nel suo sciorinare i dettagli, di quel legame tanto speciale,
ormai consolidato insieme a Ruffalo.
“Perché vedi, lui ha
sempre voglia di farlo, non che questo mi dispiaccia!”
“Allora perché ne stai
parlando da” – e controllò l’orologio, dono di Brent – “… cinque minuti?”
Horan sgranò i suoi
fanali, avvampando – “Perché ho dei timori al riguardo”
“Quali?” – e tossì,
grattandosi la nuca e completando la faccina, scarabocchiata a margine del
foglio.
“Ho … Ho un grande
desiderio di paternità, Mark lo sa: in principio c’è stata qualche
incomprensione, poi ci siamo chiariti, adesso vogliamo sposarci il prossimo
quattordici febbraio e”
“Auguri!” – e fece un
sorrisone, un po’ fuori luogo.
“Ehm sì … Ti ringrazio,
però non vorrei diventare ossessivo con questa mia aspettativa, capisci? Cioè
non è semplice coadiuvare impegni scolastici e professionali, con la
convivenza, il bambino e … Forse corro troppo … Mark finirà per spaventarsi … O
stancarsi di me”
“Non lo credo
assolutamente, Niall” – replicò fermo, fissandolo ora.
“Mi circuisce
all’università, mi porta nelle toilette riservate ai prof, mi cattura sulla
lavatrice tra un po’, insomma è in piena crisi ormonale ed io gli parlo a
vanvera di pannolini, asilo ed omogenizzati!”
“Lo fai mentre lui …”
“Ma no Brendan!” – e
rise, divertito.
Laurie si stiracchiò
sulla poltrona – “Oh Gesù …” – immaginandosi le scene, più che bollenti e
dandosi mentalmente dell’idiota.
“Mark è l’uomo più
buono e gentile che io abbia mai incontrato”
“Non ti ha mai
spaventato la sua esperienza con Matt Miller?” – chiese di botto, cogliendolo
alla sprovvista.
“No … Cioè che centra
…?” – quasi sussurrò.
“Non credi che Mark
voglia aspettare a fare certi passi, temendo una seconda incursione di Miller
nelle vostre vite? Ovviamente nell’ottica di proteggere te ed il vostro bimbo”
“Non ci avevo mai
pensato, sai? Insomma lui vorrebbe che Matt venisse preso prima di affrontare
un percorso tanto delicato, come un’adozione … Sì, è possibile” – fece una
breve pausa, giocherellando con l’anello di fidanzamento, che gli brillava
all’anulare sinistro – “… Di Matt ci è capitato di parlare, senza mai litigare,
anzi, io nemmeno ho voluto denunciarlo, all’epoca del matrimonio di Glam e
Robert”
“Sì ricordo Niall … Tu
hai una sensibilità notevole, che Mark apprezza come nessuno, ne sono certo” –
sottolineò pacato.
“Mi sento meglio, sai?
Dopo questa chiacchierata e sei stato così gentile a ricevermi fuori orario!
Hai saltato il pranzo per colpa mia?”
“No, no tranquillo,
oggi ho una riunione e mangerò con Hugh e Jim”
“Io cerco Mark, non
ricordo le lezioni che ha oggi … Ci sentiamo presto, ok?”
“Ok Niall, fammi sapere
se ci sono … sviluppi”
Horan si congedò con un
bel sorriso, ma, nell’aprire la porta dello studio di Laurie, si ritrovò
davanti il volto teso di Ruffalo, che sembrò sbucare dal nulla.
“Amore … Mark cosa”
“Tesoro sei qui, per
fortuna il gps del tuo telefonino era attivo” – e lo strinse forte.
“Mark … Cosa è”
“Nulla, però non
riuscivo a rintracciarti, per invitarti da Barny e con tutto quello che è
accaduto con Geffen, ho pensato cose tremende e”
Niall lo baciò,
incollandosi a lui come un francobollo.
Ruffalo era quasi in
lacrime per tutta quella serie di supposizioni, che si erano accavallate nel
suo cervello e, soprattutto, nel cuore.
Laurie li stava
letteralmente spiando, aggiungendo una nota a fondo pagina, del dossier di
Horan.
“Niall perdona questo
vecchio pazzo”
“Tu sei incredibile e
ti amo così tanto Mark … Così tanto” – e tornò a saldare le loro bocche.
Brendan scivolò lungo
la parete, direzione mensa, senza farsi accorgere.
Niall e Mark rimasero
nel loro mondo.
A parte.
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