Capitolo n. 6 – life
Vincent Lux non
riusciva credere ai propri occhi ed a quella visione.
Appoggiò stanco,
prendendo un lungo respiro, il ginocchio destro, sul bordo in fondo al
materasso, sopra al quale giacevano ancora abbracciati Louis e Zayn.
Il primo si svegliò lento
e gattonò sino a lui, fatto di sonno e stupore.
“Vincent …” – gli sorrise,
appendendosi al suo collo, per poi dargli un bacio casto sulla guancia
sinistra.
“Mon petit …” –
mormorò l’uomo, tendendo l’altra mano a Zayn, che imitò Boo, nell’accoglierlo
con altrettanta gioia.
“Vincent ciao, bene
arrivato …” – “Tesoro mio” – e baciò entrambi sulle tempie, percependoli
caldissimi ed innocenti, pungendoli con la sua barba ispida ed il suo aroma di
adulto virile, anche se un po’ dimesso, per motivi a loro sconosciuti.
Robert raccolse poca
roba in una valigetta metallica, di cui faceva collezione da anni.
Law era come
incollato alla parete della stanza, in cui avevano diviso e condiviso momenti
alterni, di felicità e dolore, ad assistere alle decisioni del compagno.
“Non puoi farmi
questo Rob … Non dopo che io”
“Questa volta non
potrò darti retta Jude, non me lo perdonerei! Sarei un codardo, un ipocrita, un
presuntuoso, come siete stati tutti voi, VOI che avete giudicato e condannato
Glam ad un isolamento assurdo ed ingiusto!” – affermò vivido e ferito.
Voleva andarsene.
E subito.
Voleva tornare da
Geffen, stargli vicino, per farsi perdonare, perché lui non doveva abbandonarlo
in quel modo, non dopo ciò che Glam aveva fatto per loro: lo ribadì al
consorte, che tentò in estremi di sbarrargli la strada, alzando un braccio tra
i due stipiti, che Downey era pronto a varcare con il suo scarno bagaglio.
“Non ti lascio andare
via così … Non ci riesco!” – gli urlò in faccia l’inglese.
“Lasciami passare,
non essere infantile e non combinare casini con Camy e Diamond! Domani, a villa
Meliti, spiegherò loro cosa sta accadendo, ok?”
“Non tirare in ballo
le nostre figlie!! E poi, dimmi, quanto credi che durerà, eh? Quanto ci metterà
Jared a tornare nelle grazie di Glam?!? TU perorerai la buona causa, per un
perdono generale, già ti vedo e lui ti soffierà da sotto il naso l’eroe della
tua vita, quel bastardo, che ad ogni buona occasione ti porta via da me!!”
“Glam non mi ha mai
lasciato … C’è sempre stato, con o senza Jared e poi Jude, fattene una ragione,
GLAM appartiene a me in una forma, che Jared non conoscerà mai, MAI HAI
CAPITO??!”
Lux preparò un caffè,
in piena solitudine, ma per poco.
“Ehi …”
“Ciao Louis … Che
succede di sopra?” – e sorrise mesto – “Sei in crisi con Harry?”
“No … No, è che con
Zayn, a volte, facciamo cose strane … Non so spiegartelo”
“Posso capirti in
fondo” – ed inspirò, dandogli le spalle.
“E Kirill dov’è?
Avete rotto?” – chiese circospetto, accomodandosi alla penisola, per
mordicchiare una cialda appena sfornata da Clotilde.
“No” – replicò il
francese, senza guardarlo.
Il suo aspetto era
trasandato, anche se i capelli brizzolati contornavano un volto abbronzato, ma
smagrito, come il resto di Vincent.
C’erano dei giornali,
arrotolati tra le tazze, che Lux aveva posato sul ripiano; Boo li sbirciò un po’
teso, al pensiero che doveva sbrigarsi e tornare a casa.
Un fascicolo,
dedicato alla moda ed allo spettacolo, gli sembrò più datato degli altri: lo
aprì, notando un trafiletto, sottolineato in rosso.
§
Giovane promessa delle passerelle muore prematuramente, per ragioni misteriose
§ -
e, sotto il titolo, la foto di Kirill, immortalato ad una sfilata di Armani.
“Vincent, ma …”
Lux si girò di scatto,
togliendogli dalle dita quel pezzo di carta, a lui caro, da come lo ripose
nella tasca della camicia mezza aperta, sull’addome asciutto e dorato.
“Non ora Louis, non
ti riguarda … Vattene, ok?”
Zayn si palesò, già
vestito e pronto a lasciare la dimora di Vincent, che lo salutò frettoloso,
lasciando la caffettiera fumante sul fuoco.
Malik si affrettò a
spegnerlo, puntando interrogativo Tomlinson, pallido e confuso, nel confidargli
quell’amara scoperta.
Uscirono senza dirsi
altro, almeno finché non giunsero alla Vespa, parcheggiata in un vicolo
laterale.
Il pedale dell’accensione
scivolò un paio di volte, sotto le suole di Boo.
“Maledizione non
parte …! E sta per piovere, cazzo!”
Zayn se ne stava su
di un muretto, ad armeggiare con il cellulare, rimasto spento sino a quell’istante.
“Miseria, Liam sta
per tornare stasera! Devo andare al Lax, chiamo un taxi”
“Prenotane due, io
devo passare a prendere Petra dal nonno, perché Harry ha a fare in studio!” –
sbottò frustrato.
Le gocce di quel temporale
li investirono un minuto prima dell’arrivo delle auto, colore grigio antracite,
con scritte di ogni genere sulle fiancate.
Zuppi ed assorti,
Zayn e Louis si scrutarono per un ultima volta, prima di sparire in direzioni
opposte, domandandosi a mente, dopo quanto tempo i loro destini si sarebbero
nuovamente incrociati ed in quale folle maniera.
Geffen riattaccò, con
aria perplessa, dopo avere scambiato poche battute al telefono, con Lux.
Questi gli aveva
annunciato il suo rientro a Los Angeles con una e-mail, confermando poi a voce,
la richiesta di un incontro, insieme al legale, che spesso lo aveva tutelato,
anche in frangenti particolari.
“Papi chi era?”
“Un mio amico,
cucciolo … Hai ancora sonno?” – chiese con un sorriso, sporgendosi alla
finestra, per controllare l’arrivo di Robert.
L’attore aveva
chiesto un passaggio a Vassily ed entrambi sarebbero giunti a Palm Springs per
cena.
“No papi ed ho
mangiato tutti i biscotti, contento?” – e, raggiante, si rannicchiò sull’ampio
davanzale, sotto l’ala del suo nuovo genitore.
“Certo che sì, devi
crescere … Dopo ti cucino la pasta, ti piace?”
“Non saprei … Se
piace a te, piacerà anche a me!” – sentenziò buffo, sbirciando l’orizzonte
deserto.
“Ok, la faremo con il
sugo, come piace anche a zio Robert …”
“Torna qui, da noi?”
“Me lo auguro Pepe,
anche se …”
“Anche se?” – e lo
fissò, da birba, come gli riusciva alla perfezione.
“Tu sei troppo
piccolo per capire certe cose … Certi pasticci, che facciamo noi adulti”
“Tu prova a
raccontarmeli … questi pasticci” – e rise gioioso.
“D’accordo, poco alla
volta … Ne ho combinati parecchi” – e rise anche lui, anche se meno convinto.
“E poi me le mostri
le foto dell’album, che hai nascosto nella scrivania?”
“Quale …? … Sei una
vera peste, sai?”
“Però non devi più
piangere, quando lo guardi, come ieri sera, papi …” – e si appese a lui,
schioccandogli un bacio sul naso, non senza alzarsi più che poteva sui piedini
ancora scalzi.
“Ora ci mettiamo i
sandali, ok Peter?”
“Ok papi!”
Vas azionò i
tergicristalli e sigillò le portiere del mezzo blindato, avviandosi verso la
super strada, mentre Donwey guardava fuori il finestrino, la pioggia battente e
le nubi cupe, addensarsi sopra la città affollata da un traffico intenso.
“Il primo temporale
della stagione …” – esordì lieve l’artista.
“Già … La gente
impazzisce alla guida, dovresti avere mille occhi”
“Per vedere meglio le
cose … Hai ragione Vas” – e lo guardò, riferendosi a ben altro.
“Tu l’hai appena
fatto, Robert?” – domandò educato.
“Ci sto provando …
Anche se è tutto così complicato”
“Dopo spunterà il
sole, ne sono sicuro: tu e Glam siete belli insieme, anche se non ti nascondo
il mio debole per Jared … Ne hanno passate troppe, credimi”
“Conosco la loro
storia” – bissò sereno – “Jay non uscirà mai dal cuore di Glam … Così io, te lo
assicuro.”
Leto rispose alla
chiamata, con un tono composto.
Law era in lacrime,
all’altro capo.
“Cole … Colin, sei
tu?” – singhiozzò disperato.
“No, Jude, sono io …
Cole è … Se vuoi ti faccio richiamare” – propose gentile, ma con aria strana.
“Perdonami, mi dispiace,
non volevo disturbarvi, ma io”
“Hai litigato con
Rob?”
“Sì, cioè no … Lui mi
ha lasciato … di nuovo” – e si accasciò nell’ingresso.
Il cantante provò una
fitta allo stomaco, pensando ai motivi di quella scelta.
“Adesso noi siamo in
ospedale, da Scott, che ci riceverà a breve … Colin sta facendo una lastra: siamo
stati convocati con una certa urgenza” – rivelò, senza più mascherare la
propria angoscia.
“Ma state bene Jay?”
“Colin è debole,
anche se sta migliorando, io non sono in forma, lo ammetto … Ho avuto una crisi
stamattina, un calo glicemico, sembra”
“Ma di cosa stai
parlando?”
“Non ne ho idea Jude,
ma presto lo scopriremo …”
VINCENT LUX
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