venerdì 29 agosto 2014

LIFE - CAPITOLO N. 6

Capitolo n. 6 – life



Vincent Lux non riusciva credere ai propri occhi ed a quella visione.

Appoggiò stanco, prendendo un lungo respiro, il ginocchio destro, sul bordo in fondo al materasso, sopra al quale giacevano ancora abbracciati Louis e Zayn.

Il primo si svegliò lento e gattonò sino a lui, fatto di sonno e stupore.

“Vincent …” – gli sorrise, appendendosi al suo collo, per poi dargli un bacio casto sulla guancia sinistra.

“Mon petit …” – mormorò l’uomo, tendendo l’altra mano a Zayn, che imitò Boo, nell’accoglierlo con altrettanta gioia.

“Vincent ciao, bene arrivato …” – “Tesoro mio” – e baciò entrambi sulle tempie, percependoli caldissimi ed innocenti, pungendoli con la sua barba ispida ed il suo aroma di adulto virile, anche se un po’ dimesso, per motivi a loro sconosciuti.


Robert raccolse poca roba in una valigetta metallica, di cui faceva collezione da anni.
Law era come incollato alla parete della stanza, in cui avevano diviso e condiviso momenti alterni, di felicità e dolore, ad assistere alle decisioni del compagno.

“Non puoi farmi questo Rob … Non dopo che io”

“Questa volta non potrò darti retta Jude, non me lo perdonerei! Sarei un codardo, un ipocrita, un presuntuoso, come siete stati tutti voi, VOI che avete giudicato e condannato Glam ad un isolamento assurdo ed ingiusto!” – affermò vivido e ferito.

Voleva andarsene.
E subito.

Voleva tornare da Geffen, stargli vicino, per farsi perdonare, perché lui non doveva abbandonarlo in quel modo, non dopo ciò che Glam aveva fatto per loro: lo ribadì al consorte, che tentò in estremi di sbarrargli la strada, alzando un braccio tra i due stipiti, che Downey era pronto a varcare con il suo scarno bagaglio.

“Non ti lascio andare via così … Non ci riesco!” – gli urlò in faccia l’inglese.

“Lasciami passare, non essere infantile e non combinare casini con Camy e Diamond! Domani, a villa Meliti, spiegherò loro cosa sta accadendo, ok?”

“Non tirare in ballo le nostre figlie!! E poi, dimmi, quanto credi che durerà, eh? Quanto ci metterà Jared a tornare nelle grazie di Glam?!? TU perorerai la buona causa, per un perdono generale, già ti vedo e lui ti soffierà da sotto il naso l’eroe della tua vita, quel bastardo, che ad ogni buona occasione ti porta via da me!!”

“Glam non mi ha mai lasciato … C’è sempre stato, con o senza Jared e poi Jude, fattene una ragione, GLAM appartiene a me in una forma, che Jared non conoscerà mai, MAI HAI CAPITO??!”



Lux preparò un caffè, in piena solitudine, ma per poco.

“Ehi …”

“Ciao Louis … Che succede di sopra?” – e sorrise mesto – “Sei in crisi con Harry?”

“No … No, è che con Zayn, a volte, facciamo cose strane … Non so spiegartelo”

“Posso capirti in fondo” – ed inspirò, dandogli le spalle.

“E Kirill dov’è? Avete rotto?” – chiese circospetto, accomodandosi alla penisola, per mordicchiare una cialda appena sfornata da Clotilde.

“No” – replicò il francese, senza guardarlo.

Il suo aspetto era trasandato, anche se i capelli brizzolati contornavano un volto abbronzato, ma smagrito, come il resto di Vincent.

C’erano dei giornali, arrotolati tra le tazze, che Lux aveva posato sul ripiano; Boo li sbirciò un po’ teso, al pensiero che doveva sbrigarsi e tornare a casa.

Un fascicolo, dedicato alla moda ed allo spettacolo, gli sembrò più datato degli altri: lo aprì, notando un trafiletto, sottolineato in rosso.

§ Giovane promessa delle passerelle muore prematuramente, per ragioni misteriose § - e, sotto il titolo, la foto di Kirill, immortalato ad una sfilata di Armani.

“Vincent, ma …”

Lux si girò di scatto, togliendogli dalle dita quel pezzo di carta, a lui caro, da come lo ripose nella tasca della camicia mezza aperta, sull’addome asciutto e dorato.

“Non ora Louis, non ti riguarda … Vattene, ok?”

Zayn si palesò, già vestito e pronto a lasciare la dimora di Vincent, che lo salutò frettoloso, lasciando la caffettiera fumante sul fuoco.

Malik si affrettò a spegnerlo, puntando interrogativo Tomlinson, pallido e confuso, nel confidargli quell’amara scoperta.

Uscirono senza dirsi altro, almeno finché non giunsero alla Vespa, parcheggiata in un vicolo laterale.

Il pedale dell’accensione scivolò un paio di volte, sotto le suole di Boo.

“Maledizione non parte …! E sta per piovere, cazzo!”

Zayn se ne stava su di un muretto, ad armeggiare con il cellulare, rimasto spento sino a quell’istante.

“Miseria, Liam sta per tornare stasera! Devo andare al Lax, chiamo un taxi”

“Prenotane due, io devo passare a prendere Petra dal nonno, perché Harry ha a fare in studio!” – sbottò frustrato.

Le gocce di quel temporale li investirono un minuto prima dell’arrivo delle auto, colore grigio antracite, con scritte di ogni genere sulle fiancate.

Zuppi ed assorti, Zayn e Louis si scrutarono per un ultima volta, prima di sparire in direzioni opposte, domandandosi a mente, dopo quanto tempo i loro destini si sarebbero nuovamente incrociati ed in quale folle maniera.



Geffen riattaccò, con aria perplessa, dopo avere scambiato poche battute al telefono, con Lux.

Questi gli aveva annunciato il suo rientro a Los Angeles con una e-mail, confermando poi a voce, la richiesta di un incontro, insieme al legale, che spesso lo aveva tutelato, anche in frangenti particolari.

“Papi chi era?”

“Un mio amico, cucciolo … Hai ancora sonno?” – chiese con un sorriso, sporgendosi alla finestra, per controllare l’arrivo di Robert.

L’attore aveva chiesto un passaggio a Vassily ed entrambi sarebbero giunti a Palm Springs per cena.

“No papi ed ho mangiato tutti i biscotti, contento?” – e, raggiante, si rannicchiò sull’ampio davanzale, sotto l’ala del suo nuovo genitore.

“Certo che sì, devi crescere … Dopo ti cucino la pasta, ti piace?”

“Non saprei … Se piace a te, piacerà anche a me!” – sentenziò buffo, sbirciando l’orizzonte deserto.

“Ok, la faremo con il sugo, come piace anche a zio Robert …”

“Torna qui, da noi?”

“Me lo auguro Pepe, anche se …”

“Anche se?” – e lo fissò, da birba, come gli riusciva alla perfezione.

“Tu sei troppo piccolo per capire certe cose … Certi pasticci, che facciamo noi adulti”

“Tu prova a raccontarmeli … questi pasticci” – e rise gioioso.

“D’accordo, poco alla volta … Ne ho combinati parecchi” – e rise anche lui, anche se meno convinto.

“E poi me le mostri le foto dell’album, che hai nascosto nella scrivania?”

“Quale …? … Sei una vera peste, sai?”

“Però non devi più piangere, quando lo guardi, come ieri sera, papi …” – e si appese a lui, schioccandogli un bacio sul naso, non senza alzarsi più che poteva sui piedini ancora scalzi.

“Ora ci mettiamo i sandali, ok Peter?”

“Ok papi!”



Vas azionò i tergicristalli e sigillò le portiere del mezzo blindato, avviandosi verso la super strada, mentre Donwey guardava fuori il finestrino, la pioggia battente e le nubi cupe, addensarsi sopra la città affollata da un traffico intenso.

“Il primo temporale della stagione …” – esordì lieve l’artista.

“Già … La gente impazzisce alla guida, dovresti avere mille occhi”

“Per vedere meglio le cose … Hai ragione Vas” – e lo guardò, riferendosi a ben altro.

“Tu l’hai appena fatto, Robert?” – domandò educato.

“Ci sto provando … Anche se è tutto così complicato”

“Dopo spunterà il sole, ne sono sicuro: tu e Glam siete belli insieme, anche se non ti nascondo il mio debole per Jared … Ne hanno passate troppe, credimi”

“Conosco la loro storia” – bissò sereno – “Jay non uscirà mai dal cuore di Glam … Così io, te lo assicuro.”



Leto rispose alla chiamata, con un tono composto.

Law era in lacrime, all’altro capo.

“Cole … Colin, sei tu?” – singhiozzò disperato.

“No, Jude, sono io … Cole è … Se vuoi ti faccio richiamare” – propose gentile, ma con aria strana.

“Perdonami, mi dispiace, non volevo disturbarvi, ma io”

“Hai litigato con Rob?”

“Sì, cioè no … Lui mi ha lasciato … di nuovo” – e si accasciò nell’ingresso.

Il cantante provò una fitta allo stomaco, pensando ai motivi di quella scelta.

“Adesso noi siamo in ospedale, da Scott, che ci riceverà a breve … Colin sta facendo una lastra: siamo stati convocati con una certa urgenza” – rivelò, senza più mascherare la propria angoscia.

“Ma state bene Jay?”

“Colin è debole, anche se sta migliorando, io non sono in forma, lo ammetto … Ho avuto una crisi stamattina, un calo glicemico, sembra”

“Ma di cosa stai parlando?”

“Non ne ho idea Jude, ma presto lo scopriremo …”




 KIRILL



VINCENT LUX




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