Capitolo n. 25 – nakama
Hemsworth e Reedus si
conoscevano dai tempi della permanenza all’antidroga di Chris.
Uscivano sempre di
pattuglia insieme ed avevano compiuto diversi arresti, meritandosi un encomio
ed una medaglia.
Al biondo sembrarono
passati secoli, appena schiuse le palpebre, accorgendosi di lui.
“Ehi …” – disse in un
soffio.
“Ciao bastardo” –
Norman fece un ghigno, provando a ricacciarsi nella gola e, se possibile,
ancora più giù, la commozione e la rabbia, per vederlo in quello stato.
“Ciao stronzo” – Chris
rise debole, ritrovandosi le dita della mano destra, custodite nei palmi caldi
dell’amico, che prese fiato.
“Ok, quando la finirai
di farmi preoccupare? Sono persino tornato da Chicago, per te”
“Missione speciale?”
Reedus annuì, mettendosi
tra le labbra una sigaretta, già mezza fumata.
“Ma non riesci proprio
a smettere, coglione?” – gli chiese Hemsworth, ma con un affetto singolare nel
tono, mentre lo fissava.
“Non la accendo, non
sono mica così cretino, sai?”
“Solo un po’ pazzo …
Sarah e le bimbe?”
“Crescono … Anche
Sarah, di peso, è incazzata nera, uno scompenso ormonale, dicono i medici … Ma
ci capiranno davvero qualcosa, secondo te?” – e rise a propria volta, più
rilassato, lo sguardo piantato in quello di Chris, che non riuscì a
nascondergli l’entusiasmo, per quanto appreso da poco da Graham.
“Farò un’operazione e
poi sì, i dottori ci capiscono eccome, a me daranno un cuore nuovo di zecca,
fatto dei miei stessi tessuti, ma speciale!” – gli rivelò a mezza voce, gasato
come un sedicenne, davanti alla prima moto.
“Di che diavolo parli?”
“Si chiama cuore
nucleare, insomma ha un micro chip, io non so spiegartelo bene”
“Ci credo, sei
ignorante come una capra!” – e le sue iridi si accesero di acqua e sale, per
quella grandiosa novità.
Risero.
“Tommy è in ansia … Non
lo hanno convinto a sufficienza”
“Lui è quello istruito
della vostra coppia, ci capirà di sicuro meglio di te e di me!” – sentenziò
scherzoso, quindi proseguì – “Ma non hai alternative, Chris?”
“No, purtroppo, se non
un’esistenza fatta di alti e bassi, crisi continue di spossatezza, un’agonia
lenta, verso una morte precoce: non invecchierò con questo cuore, perché il
colmo è che il mio fisico necessita di un motore non solo nuovo, ma adeguato”
“Sì, ma i muscoli possono
anche sparire, potresti diventare più magro e”
“Un fossile, ma certo,
uno scheletrino, vero Norman?!” – lo interruppe brusco, per poi tossire, un po’
convulsamente.
“Non agitarti, miseria!
Tieni, bevi un po’ di questa brodaglia”
“Grazie, ma la lascio a
te … Me la porti una birra?” – chiese complice.
“No Chris, nemmeno per
te potrei farlo” – ed arrossì.
Hemsworth a volte non
lo capiva, in queste impennate di tenerezza e vigore, tipiche di Reedus,
comunque.
“Allora un succo di
frutta?” – ed ammiccò simpatico.
“Ai frutti tropicali,
giusto?” – bofonchiò alzandosi dalla seggiola e cercando una moneta nei jeans
strappati.
“Giusto Norman … Sei
unico … Non cambiare mai, ok?”
All’ingresso del
Vertigo i bodyguard lo riconobbero subito.
Jared entrò senza
problemi e forse avrebbe avuto accesso al locale, anche senza quell’invito
esclusivo, a suo nome, ma senza sapere chi glielo avesse inviato,
effettivamente.
Leto pensò a Terry, ma
non lo vedeva, in mezzo a tutta quella confusione.
La musica era
assordante, nelle due sale comunicanti, ma, mentre nella prima i presenti si
stavano scatenando, nella seconda, gli avventori ballavano con più calma.
Con qualche difficoltà,
il cantante arrivò al bancone del bar ed ordinò una tequila, poi si corresse, optando
per una Cola, ma il ragazzo a torso nudo, super palestrato, non gli diede
retta, con tutto quel casino.
“Il primo giro lo pago
io!” – esclamò una voce alle sue spalle e, ancora prima che Jared riuscisse a
girarsi, due mani grandi si posarono sui suoi fianchi, facendolo roteare sullo
sgabello, a favore di chi gli stava offrendo quel drink.
“Cole …?!”
“Ciao tesoro” – e gli
sorrise solare, per poi baciarlo, con passione ed a sorpresa.
Leto lo avvolse,
accogliendo quella dimostrazione di amore puro, senza reticenze.
Gli piaceva il sapore
di Colin, il suo odore, l’aroma di dopobarba, il pizzetto curato, i capelli
tagliati sui lati ed un po’ sparati in aria e spettinati ad arte.
Farrell gli sembrò più
magro ed era perfetto in quei jeans scuri e la camicia azzurra, aperta a metà,
sul petto liscio e scolpito.
Tremarono, forse
impauriti dal separarsi e da ciò che sarebbe accaduto un attimo dopo quel
fondersi assoluto.
Le loro fronti madide
per la temperatura e l’emozione, si incollarono, così il respiro andò a
mescolarsi a poche frasi.
“Ho … Ho bisogno di
baciarti ancora Jay … Ne ho un disperato bisogno” – e rise nervoso, mentre lo
scrutava, con la dolcezza tipica, che contraddistingueva l’attore da sempre.
“Spostiamoci da qui, mi
sembra che ci stiano guardando tutti”
“E chi se ne importa,
Jay, io ti amo … ti amo” – e lo strinse, sollevandolo quel tanto che bastava
per portarlo via, verso un ascensore panoramico, che li portò sette piani
sopra, all’ingresso di una terrazza arredata con divani bianchi e tavoli in
cristallo, dove erano state accese un centinaio di candele.
Leto osservò quel
posto, incuriosito.
“Ma è un deserto …
strano”
“E’ per te Jay … Per
noi, se resterai con me e non solo in questa città” – e gli porse un mazzo di
rose bianche.
“Grazie …”
“Apro lo champagne, ne
vuoi?” – Farrell era come elettrizzato dal contesto e dallo stupore dell’ex, da
non considerare neppure l’eventualità di un rifiuto.
Che, in effetti, non
arrivò.
Il leader dei Mars si
mise comodo, brindando poi con l’irlandese, raggiante – “Vorrei risposarti
stanotte Jay, credimi”
“A te piace fare le
cose in fretta … Ed io sono scioccato, lo ammetto”
“Abbastanza per
assecondarmi?” – domandò fiducioso, estraendo un cofanetto.
“Cole …” – Leto posò
gli zaffiri su quel forziere in miniatura, immaginandone il contenuto.
Farrell lo aprì,
diventando improvvisamente serio.
“Ho avuto una paura
fottuta di perderti ed ho fatto violenza su me stesso, per lasciarti andare con
Glam … Il tuo tormento, i problemi, che ti avevo creato, non mi lasciavano
alternativa o almeno così credevo, però non c’è stato un solo minuto, in questi
mesi, durante il quale io non abbia pensato a te, Jared, in cui non ti abbia
desiderato … follemente …” – e deglutì a vuoto, mentre gli infilava la fede in
oro bianco, con una triad in brillanti, ricavata nel centro della vera.
Il pensiero di Leto
andò a quella, che Geffen si era rimesso al collo, come segno di appartenenza e
fedeltà, a quanto li univa, nonostante la fine del loro matrimonio.
Riprendendosi immediato
da quello smarrimento interiore, Jared ricambiò il gesto, dando poi un bacio ad
un Colin appagato e trepidante.
“Ti amo Cole … Non ho …
Non ho mai smesso … Mai”
Tom si palesò, con un
vassoio carico di leccornie vegane.
Norman andò a salutarlo
calorosamente.
“Ehi campione, bene
arrivato? Come sta Luna?”
“Ciao … Che piacere
vederti” – e si abbracciarono.
“Tieni giù quelle
zampacce dal mio ragazzo, ok?!” – tuonò ridendo Chris, ma la sua gelosia era
genuina, anche in presenza del suo collega preferito, da sempre molto legato a
Tommy, che avvampò.
Appena seduto sul bordo
del letto, Hemsworth lo cinturò, anche un po’ infantile, ma adorabile, come
avrebbe fatto un bambino, con il peluche preferito.
“Ma se io amo sua moglie!”
– lo canzonò il terapista, guadagnandosi una pacca sul sedere dal suo vichingo
innamorato.
“Lo so e ti capisco!” –
intervenne Reedus, controllando le vivande, eccessivamente verdognole, per i
suoi gusti.
“E’ per il tuo regime
alimentare, Chris, so che preferisti un hamburger” – disse amareggiato
Hiddleston, porgendogli la cena, all’ora della merenda.
“Non ho molto appetito,
sarà per le flebo” – e si sporse, dandogli un bacio caldissimo sulla tempia.
Le gote di Tom si
imporporarono, ma era il suo sguardo, colmo di tenerezza, a catturare tutta l’attenzione
di Norman, che, ostentando una certa disinvoltura, si congedò, inventandosi una
scusa banale.
“Telefonami!” – quasi gli
urlò dietro Hemsworth e Reedus alzò il pollice destro, sparendo nel corridoio
un secondo dopo.
“Ha sempre avuto un
debole per te, il mio socio” – puntualizzò il biondo, rimestando il passato di
verdure, con il cucchiaio in plastica sterilizzata.
Tom rise – “Sei un
detective in gamba, Chris, però, in questo caso, non sei molto sveglio, te lo
assicuro” – e gli scompigliò i capelli, senza che l’altro replicasse, se non
con un grugnito allegro.
Finalmente.
“Sì padre Sullivan, un
rito semplice, pochi invitati … Certo, con Robert, il mio ex marito, che
diverrà di nuovo mio marito!” – Jude rise, al telefono con l’Inghilterra.
Downey gli si avvicinò,
mettendogli sotto al naso l’Iphone di ultima generazione – “Prenota per due
cerimonie, già che ci sei” – gli bisbigliò, mostrando a Law una foto di Colin e
Jared, immortalati da uno degli avventori del Vertigo.
§
Ritorno di fiamma tra i due divi di Hollywood? Jared Leto, fresco di divorzio
da Glam Geffen, si è già consolato, tornando dal suo re d’Irlanda? Colin
Farrell non ha perso tempo nel riconquistarlo, con baci focosi, noncurante di
essere in un luogo pubblico! E noi ringraziamo per lo scoop, facendo i migliori
auguri alla coppia più riciclata di L.A.! §
“Coppia riciclata … Che
villano, questo cronista” – sentenziò Jude, salutando frettolosamente il pastore,
che si impegnò a curare i preparativi delle nozze, previste nel mese di
dicembre.
“Non ha tutti i torti …
Ti senti preso in causa?” – Robert sorrise, affiancandosi a lui sopra al divano
del living.
“In effetti anche noi
abbiamo avuto dei … ripensamenti” – replicò giocoso l’inglese, catturandolo in
un abbraccio caldo e deciso.
“A me dispiace per Glam
… a leggere e vedere queste cose” – mormorò triste il moro.
“Sì, hai ragione, non
se lo merita, ma ormai con questi aggeggi, di privacy non ne esiste davvero più”
“Proprio per questo i
due piccioncini avrebbero dovuto avere più rispetto per lui, non credi?”
“Glam ha le spalle
larghe, andrà avanti per la sua strada, del resto non credo abbia mai avuto
certezze su Jared”
“Su nessuno, direi” –
ed inspirò, riposando la testa sul petto di Law, che schioccò un bacio tra le
sue ciocche brizzolate.
“Comprendo il tuo
rammarico Robert, ma non avvilirti … Vuoi restare in California? Se tu vuoi io”
“No, no Judsie” – e si
sollevò, per tornare a guardarlo, gli occhi lucidi.
Si baciarono.
Jude lo baciò.
Preferì non ascoltarlo,
nel caso Robert lo avesse rassicurato con una debole bugia bianca.
“Fidanzato” – Mikkelsen
sorrise, a braccia incrociate, appoggiandosi allo stipite, dopo avere fatto
entrare Will nel suo studio, chiudendosi a chiave.
“Mi spiavi?” – Graham inarcò
un sopracciglio, mostrando poi orgoglioso l’anello, che l’altro gli aveva regalato.
Mads inclinò la testa,
poi lo strinse solido a sé – “Amore …” – e lo baciò, mozzandogli il fiato.
Il più giovane non si
sarebbe mosso da lì per l’eternità, ma doveva aggiornarlo sugli sviluppi del
progetto Hemsworth, come lo avevano ribattezzato entrambi.
Andarono ad accomodarsi
al tavolo da lavoro del chirurgo, che spostò alcuni fascicoli, facendo posto a
quelli appena portati da Will.
“La Foster è stata l’unica
clinica ad accettare le colture delle cellule staminali di Chris … Ammettiamolo
Mads, stiamo camminando sul filo del rasoio” – sospirò, mostrandogli dei
grafici, assai promettenti.
“Vedo che tutto procede
al meglio”
“Tu non mi ascolti” –
Will sorrise.
“No, piccolo, anzi …
Ciò che mi interessa, però, sono i progressi della nostra operazione, quindi
tra due settimane potremo effettuare il trapianto, in base a queste cifre”
“Sì, senza dubbio: i
progressi, in questo settore, hanno fatto passi da gigante, con gli
acceleratori messi a punto da Kingslow, a Tokio … Hiddleston, comunque, voleva
delle garanzie …”
“E’ escluso” –
Mikkelsen si alzò - “… del resto Chris sarà una cavia, nessuno li ha mai presi
in giro sul tema” – affermò brusco.
Graham lo scrutò – “Sei
agitato, ammettilo” – azzardò, senza timore alcuno.
Nel lavoro si
consideravano allo stesso livello.
I tempi
studente/professore, erano davvero distanti.
“Assolutamente sì Will,
però, con te accanto, nulla mi spaventa e poi abbiamo la piena approvazione di
Hemsworth”
“Lui non sta più nella
pelle, farebbe tutto anche domani”
“Lo so, perché ha tanto
da dare ancora, a Tom, alla loro Luna … Noi dobbiamo avere cura di questo
proposito amorevole, anche se non ci appartiene, Will” – disse con dolcezza.
“Ti voglio bene Mads” –
e lo raggiunse, per appendersi a lui e baciarlo.
Il discorso, che
Mikkelsen avrebbe voluto fargli, sulla notte prima, andò a svanire o fu rimandato,
ma il suono di un cellulare, li interruppe fastidiosamente.
“E’ il mio … Accidenti,
di nuovo lui” – ringhiò Mads, fissando il visore.
“Il parassita … Vuole quel
farmaco?”
“Sì, Will e mi sta
tormentando!” – sbottò, in dolorosa apprensione.
“Questa storia deve
finire … Deve finire e subito!”
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