mercoledì 14 ottobre 2015

NAKAMA - CAPITOLO N. 25

Capitolo n. 25 – nakama



Hemsworth e Reedus si conoscevano dai tempi della permanenza all’antidroga di Chris.
Uscivano sempre di pattuglia insieme ed avevano compiuto diversi arresti, meritandosi un encomio ed una medaglia.

Al biondo sembrarono passati secoli, appena schiuse le palpebre, accorgendosi di lui.

“Ehi …” – disse in un soffio.

“Ciao bastardo” – Norman fece un ghigno, provando a ricacciarsi nella gola e, se possibile, ancora più giù, la commozione e la rabbia, per vederlo in quello stato.

“Ciao stronzo” – Chris rise debole, ritrovandosi le dita della mano destra, custodite nei palmi caldi dell’amico, che prese fiato.

“Ok, quando la finirai di farmi preoccupare? Sono persino tornato da Chicago, per te”

“Missione speciale?”

Reedus annuì, mettendosi tra le labbra una sigaretta, già mezza fumata.

“Ma non riesci proprio a smettere, coglione?” – gli chiese Hemsworth, ma con un affetto singolare nel tono, mentre lo fissava.

“Non la accendo, non sono mica così cretino, sai?”

“Solo un po’ pazzo … Sarah e le bimbe?”

“Crescono … Anche Sarah, di peso, è incazzata nera, uno scompenso ormonale, dicono i medici … Ma ci capiranno davvero qualcosa, secondo te?” – e rise a propria volta, più rilassato, lo sguardo piantato in quello di Chris, che non riuscì a nascondergli l’entusiasmo, per quanto appreso da poco da Graham.

“Farò un’operazione e poi sì, i dottori ci capiscono eccome, a me daranno un cuore nuovo di zecca, fatto dei miei stessi tessuti, ma speciale!” – gli rivelò a mezza voce, gasato come un sedicenne, davanti alla prima moto.

“Di che diavolo parli?”

“Si chiama cuore nucleare, insomma ha un micro chip, io non so spiegartelo bene”

“Ci credo, sei ignorante come una capra!” – e le sue iridi si accesero di acqua e sale, per quella grandiosa novità.

Risero.

“Tommy è in ansia … Non lo hanno convinto a sufficienza”

“Lui è quello istruito della vostra coppia, ci capirà di sicuro meglio di te e di me!” – sentenziò scherzoso, quindi proseguì – “Ma non hai alternative, Chris?”

“No, purtroppo, se non un’esistenza fatta di alti e bassi, crisi continue di spossatezza, un’agonia lenta, verso una morte precoce: non invecchierò con questo cuore, perché il colmo è che il mio fisico necessita di un motore non solo nuovo, ma adeguato”

“Sì, ma i muscoli possono anche sparire, potresti diventare più magro e”

“Un fossile, ma certo, uno scheletrino, vero Norman?!” – lo interruppe brusco, per poi tossire, un po’ convulsamente.

“Non agitarti, miseria! Tieni, bevi un po’ di questa brodaglia”

“Grazie, ma la lascio a te … Me la porti una birra?” – chiese complice.

“No Chris, nemmeno per te potrei farlo” – ed arrossì.

Hemsworth a volte non lo capiva, in queste impennate di tenerezza e vigore, tipiche di Reedus, comunque.

“Allora un succo di frutta?” – ed ammiccò simpatico.

“Ai frutti tropicali, giusto?” – bofonchiò alzandosi dalla seggiola e cercando una moneta nei jeans strappati.

“Giusto Norman … Sei unico … Non cambiare mai, ok?”




All’ingresso del Vertigo i bodyguard lo riconobbero subito.

Jared entrò senza problemi e forse avrebbe avuto accesso al locale, anche senza quell’invito esclusivo, a suo nome, ma senza sapere chi glielo avesse inviato, effettivamente.

Leto pensò a Terry, ma non lo vedeva, in mezzo a tutta quella confusione.

La musica era assordante, nelle due sale comunicanti, ma, mentre nella prima i presenti si stavano scatenando, nella seconda, gli avventori ballavano con più calma.

Con qualche difficoltà, il cantante arrivò al bancone del bar ed ordinò una tequila, poi si corresse, optando per una Cola, ma il ragazzo a torso nudo, super palestrato, non gli diede retta, con tutto quel casino.

“Il primo giro lo pago io!” – esclamò una voce alle sue spalle e, ancora prima che Jared riuscisse a girarsi, due mani grandi si posarono sui suoi fianchi, facendolo roteare sullo sgabello, a favore di chi gli stava offrendo quel drink.

“Cole …?!”

“Ciao tesoro” – e gli sorrise solare, per poi baciarlo, con passione ed a sorpresa.

Leto lo avvolse, accogliendo quella dimostrazione di amore puro, senza reticenze.

Gli piaceva il sapore di Colin, il suo odore, l’aroma di dopobarba, il pizzetto curato, i capelli tagliati sui lati ed un po’ sparati in aria e spettinati ad arte.

Farrell gli sembrò più magro ed era perfetto in quei jeans scuri e la camicia azzurra, aperta a metà, sul petto liscio e scolpito.

Tremarono, forse impauriti dal separarsi e da ciò che sarebbe accaduto un attimo dopo quel fondersi assoluto.

Le loro fronti madide per la temperatura e l’emozione, si incollarono, così il respiro andò a mescolarsi a poche frasi.

“Ho … Ho bisogno di baciarti ancora Jay … Ne ho un disperato bisogno” – e rise nervoso, mentre lo scrutava, con la dolcezza tipica, che contraddistingueva l’attore da sempre.

“Spostiamoci da qui, mi sembra che ci stiano guardando tutti”

“E chi se ne importa, Jay, io ti amo … ti amo” – e lo strinse, sollevandolo quel tanto che bastava per portarlo via, verso un ascensore panoramico, che li portò sette piani sopra, all’ingresso di una terrazza arredata con divani bianchi e tavoli in cristallo, dove erano state accese un centinaio di candele.

Leto osservò quel posto, incuriosito.

“Ma è un deserto … strano”

“E’ per te Jay … Per noi, se resterai con me e non solo in questa città” – e gli porse un mazzo di rose bianche.

“Grazie …”

“Apro lo champagne, ne vuoi?” – Farrell era come elettrizzato dal contesto e dallo stupore dell’ex, da non considerare neppure l’eventualità di un rifiuto.

Che, in effetti, non arrivò.

Il leader dei Mars si mise comodo, brindando poi con l’irlandese, raggiante – “Vorrei risposarti stanotte Jay, credimi”

“A te piace fare le cose in fretta … Ed io sono scioccato, lo ammetto”

“Abbastanza per assecondarmi?” – domandò fiducioso, estraendo un cofanetto.

“Cole …” – Leto posò gli zaffiri su quel forziere in miniatura, immaginandone il contenuto.

Farrell lo aprì, diventando improvvisamente serio.

“Ho avuto una paura fottuta di perderti ed ho fatto violenza su me stesso, per lasciarti andare con Glam … Il tuo tormento, i problemi, che ti avevo creato, non mi lasciavano alternativa o almeno così credevo, però non c’è stato un solo minuto, in questi mesi, durante il quale io non abbia pensato a te, Jared, in cui non ti abbia desiderato … follemente …” – e deglutì a vuoto, mentre gli infilava la fede in oro bianco, con una triad in brillanti, ricavata nel centro della vera.

Il pensiero di Leto andò a quella, che Geffen si era rimesso al collo, come segno di appartenenza e fedeltà, a quanto li univa, nonostante la fine del loro matrimonio.

Riprendendosi immediato da quello smarrimento interiore, Jared ricambiò il gesto, dando poi un bacio ad un Colin appagato e trepidante.

“Ti amo Cole … Non ho … Non ho mai smesso … Mai”




Tom si palesò, con un vassoio carico di leccornie vegane.

Norman andò a salutarlo calorosamente.

“Ehi campione, bene arrivato? Come sta Luna?”

“Ciao … Che piacere vederti” – e si abbracciarono.

“Tieni giù quelle zampacce dal mio ragazzo, ok?!” – tuonò ridendo Chris, ma la sua gelosia era genuina, anche in presenza del suo collega preferito, da sempre molto legato a Tommy, che avvampò.

Appena seduto sul bordo del letto, Hemsworth lo cinturò, anche un po’ infantile, ma adorabile, come avrebbe fatto un bambino, con il peluche preferito.

“Ma se io amo sua moglie!” – lo canzonò il terapista, guadagnandosi una pacca sul sedere dal suo vichingo innamorato.

“Lo so e ti capisco!” – intervenne Reedus, controllando le vivande, eccessivamente verdognole, per i suoi gusti.

“E’ per il tuo regime alimentare, Chris, so che preferisti un hamburger” – disse amareggiato Hiddleston, porgendogli la cena, all’ora della merenda.

“Non ho molto appetito, sarà per le flebo” – e si sporse, dandogli un bacio caldissimo sulla tempia.

Le gote di Tom si imporporarono, ma era il suo sguardo, colmo di tenerezza, a catturare tutta l’attenzione di Norman, che, ostentando una certa disinvoltura, si congedò, inventandosi una scusa banale.

“Telefonami!” – quasi gli urlò dietro Hemsworth e Reedus alzò il pollice destro, sparendo nel corridoio un secondo dopo.

“Ha sempre avuto un debole per te, il mio socio” – puntualizzò il biondo, rimestando il passato di verdure, con il cucchiaio in plastica sterilizzata.

Tom rise – “Sei un detective in gamba, Chris, però, in questo caso, non sei molto sveglio, te lo assicuro” – e gli scompigliò i capelli, senza che l’altro replicasse, se non con un grugnito allegro.

Finalmente.




“Sì padre Sullivan, un rito semplice, pochi invitati … Certo, con Robert, il mio ex marito, che diverrà di nuovo mio marito!” – Jude rise, al telefono con l’Inghilterra.

Downey gli si avvicinò, mettendogli sotto al naso l’Iphone di ultima generazione – “Prenota per due cerimonie, già che ci sei” – gli bisbigliò, mostrando a Law una foto di Colin e Jared, immortalati da uno degli avventori del Vertigo.

§ Ritorno di fiamma tra i due divi di Hollywood? Jared Leto, fresco di divorzio da Glam Geffen, si è già consolato, tornando dal suo re d’Irlanda? Colin Farrell non ha perso tempo nel riconquistarlo, con baci focosi, noncurante di essere in un luogo pubblico! E noi ringraziamo per lo scoop, facendo i migliori auguri alla coppia più riciclata di L.A.! §

“Coppia riciclata … Che villano, questo cronista” – sentenziò Jude, salutando frettolosamente il pastore, che si impegnò a curare i preparativi delle nozze, previste nel mese di dicembre.

“Non ha tutti i torti … Ti senti preso in causa?” – Robert sorrise, affiancandosi a lui sopra al divano del living.

“In effetti anche noi abbiamo avuto dei … ripensamenti” – replicò giocoso l’inglese, catturandolo in un abbraccio caldo e deciso.

“A me dispiace per Glam … a leggere e vedere queste cose” – mormorò triste il moro.

“Sì, hai ragione, non se lo merita, ma ormai con questi aggeggi, di privacy non ne esiste davvero più”

“Proprio per questo i due piccioncini avrebbero dovuto avere più rispetto per lui, non credi?”

“Glam ha le spalle larghe, andrà avanti per la sua strada, del resto non credo abbia mai avuto certezze su Jared”

“Su nessuno, direi” – ed inspirò, riposando la testa sul petto di Law, che schioccò un bacio tra le sue ciocche brizzolate.

“Comprendo il tuo rammarico Robert, ma non avvilirti … Vuoi restare in California? Se tu vuoi io”

“No, no Judsie” – e si sollevò, per tornare a guardarlo, gli occhi lucidi.

Si baciarono.

Jude lo baciò.

Preferì non ascoltarlo, nel caso Robert lo avesse rassicurato con una debole bugia bianca.




“Fidanzato” – Mikkelsen sorrise, a braccia incrociate, appoggiandosi allo stipite, dopo avere fatto entrare Will nel suo studio, chiudendosi a chiave.

“Mi spiavi?” – Graham inarcò un sopracciglio, mostrando poi orgoglioso l’anello, che l’altro gli aveva regalato.

Mads inclinò la testa, poi lo strinse solido a sé – “Amore …” – e lo baciò, mozzandogli il fiato.

Il più giovane non si sarebbe mosso da lì per l’eternità, ma doveva aggiornarlo sugli sviluppi del progetto Hemsworth, come lo avevano ribattezzato entrambi.

Andarono ad accomodarsi al tavolo da lavoro del chirurgo, che spostò alcuni fascicoli, facendo posto a quelli appena portati da Will.

“La Foster è stata l’unica clinica ad accettare le colture delle cellule staminali di Chris … Ammettiamolo Mads, stiamo camminando sul filo del rasoio” – sospirò, mostrandogli dei grafici, assai promettenti.

“Vedo che tutto procede al meglio”

“Tu non mi ascolti” – Will sorrise.

“No, piccolo, anzi … Ciò che mi interessa, però, sono i progressi della nostra operazione, quindi tra due settimane potremo effettuare il trapianto, in base a queste cifre”

“Sì, senza dubbio: i progressi, in questo settore, hanno fatto passi da gigante, con gli acceleratori messi a punto da Kingslow, a Tokio … Hiddleston, comunque, voleva delle garanzie …”

“E’ escluso” – Mikkelsen si alzò - “… del resto Chris sarà una cavia, nessuno li ha mai presi in giro sul tema” – affermò brusco.

Graham lo scrutò – “Sei agitato, ammettilo” – azzardò, senza timore alcuno.

Nel lavoro si consideravano allo stesso livello.
I tempi studente/professore, erano davvero distanti.

“Assolutamente sì Will, però, con te accanto, nulla mi spaventa e poi abbiamo la piena approvazione di Hemsworth”

“Lui non sta più nella pelle, farebbe tutto anche domani”

“Lo so, perché ha tanto da dare ancora, a Tom, alla loro Luna … Noi dobbiamo avere cura di questo proposito amorevole, anche se non ci appartiene, Will” – disse con dolcezza.

“Ti voglio bene Mads” – e lo raggiunse, per appendersi a lui e baciarlo.

Il discorso, che Mikkelsen avrebbe voluto fargli, sulla notte prima, andò a svanire o fu rimandato, ma il suono di un cellulare, li interruppe fastidiosamente.

“E’ il mio … Accidenti, di nuovo lui” – ringhiò Mads, fissando il visore.

“Il parassita … Vuole quel farmaco?”

“Sì, Will e mi sta tormentando!” – sbottò, in dolorosa apprensione.

“Questa storia deve finire … Deve finire e subito!”











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