One shot - Un altro
volo, un altro addio
Pov Jared Leto – San Diego,
luglio 2016
Scendi,
lambendo il mio viso, con i tuoi baci ispidi, che si rimescolano alle mie
guance, nascoste, come le tue, da una barba ben curata.
Colin, tu
non cambierai mai.
Mi stringi,
come nessuno, perché è il tuo calore, a fare la differenza.
La tua
disperazione, che è anche la mia.
Sempre.
Per sempre.
Il tuo
amore, lo sarà, certo, ma solo nei miei sogni e in parole, che suonano ormai
vuote.
Eppure ti
lascio fare, in questo angolo di mondo, dove ci siamo rifugiati.
Neppure siamo
arrivati ad un hotel decente.
Chiusi in un’auto
della produzione, che tu hai guidato, sino ad un parcheggio deserto.
Sta diluviando
ed il crepitare della pioggia, sembra un unico suono, con le tue pulsazioni,
nelle nostre bocche.
È una
sinfonia superba, come il tuo corpo, stanco di viaggi, dai quali torni solo.
Come me.
E dobbiamo
persino sembrare felici.
Perché abbiamo
cose, che altri non hanno, senza sapersi ricchi, perché, intorno a loro, vicino
a loro, dentro di loro, possiedono quello che, il denaro non potrà mai
comprare.
E tu ed io,
Cole, non lo avremo mai.
L’occasione,
sarà costantemente, la prossima volta.
L’anno
prossimo.
Quando accadrà
o meno qualche cosa, quando cresceranno i tuoi figli, quando avremo vinto
ulteriori premi, quando la nostra carriera sarà al sicuro, ma da cosa,
esattamente, Colin?
Dalla
verità, pesante, che noi ci amiamo.
Premi, con il
tuo busto, nudo, la camicia aperta, sul mio, la maglietta di Snoopy alzata.
Vorrei essere
un bambino e non essere qui.
Non più.
Anche se
ogni volta ritorno da te, che mi cerchi, che mi supplichi, rendendoti persino
patetico.
Ed io non ti
voglio così.
Voglio …
vorrei un uomo solido, accanto a me.
Qualcuno ha
scritto, che riempio i social, di arcobaleni.
Sono timido?
Sono furbo?
Può darsi.
Sono triste,
questo sì.
Risali.
Mi baci
lento, per farlo durare il più possibile e, anche se non stiamo facendo l’amore,
non come vorresti tu, mentre io non lo desidero più, mentendo, alla fine
piangi.
Ti cullo.
O sei tu a
farlo.
“Ti amo Jay …”
Come se non
lo sapessi.
“Anch’io ti
amo Cole”
E muoio.
Non avremo
mai pace.
Sospesi,
falliti, per non avere saputo volare, quando avevamo le ali.
Un altro volo, un altro addio.
Vedo New
York dagli oblò, del jet privato, che un amico mi presta ogni tanto.
Tu mi stai
chiamando, ma non ho voglia di risponderti.
Per dirci
cosa?
Poi un sms.
§ Quando rientri a Los Angeles
dobbiamo parlare … A presto, tuo Cole §
Mai lette
tante cose sbagliate, tutte insieme.
Anzi,
impossibili.
Tu non sarai
mai mio.
Quando sarò
lì, tu avrai da fare e ti inventerai scuse ridicole, che non voglio più
ascoltare.
Preferisco
non rasarmi, intossicato dal tuo dopo barba, duro a svanire.
Preferisco tenerti
qui con me, così.
Senza che tu
ci sei.
Così è.
E non
cambierà nulla.
Nulla,
Colin.
The End
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