lunedì 28 febbraio 2011

GOLD - Capitolo n. 86

Capitolo n. 86 – gold



Los Angeles era immersa in una giornata calda ed assolata, dopo tanti temporali.
Colin stava sdraiato sul lettino a bordo piscina, mentre Robert leggeva un copione poco interessante.
Jude nuotava, sollevando spruzzi in direzione degli altri due, che non gli davano soddisfazione, restando calmi, almeno all’apparenza – “Ora lo strangolo appena risale…” – ringhió Robert, facendo ridacchiare Farrell, che non si scompose di un millimetro.
Jude riemerse, statuario ed incantevole.
Robert sospiró – “Forse potrei anche pretendere delle scuse… o una gradevole punizione…” – mormoró abbassando di poco gli occhiali scuri.
“Approvo…” – disse Colin, tirando l’asciugamo a Law, che si mise seduto accanto a lui.
“Ti stai scottando irish buddy… dammi la crema.”
“Tieni… paga pegno per avere stressato le palle, credendoti Ester Williams!” – bofonchió, strizzando l’occhio a Rob, che annuí.
Jude inizó a stendere la lozione sulla schiena di Colin, poi gli massaggió la cervicale, le braccia – “Va bene cosí, signore?” – gli sussurró all’orecchio e lui, schernendosi gli sibiló – “Piantala Jude, me lo stai facendo venire…” – al che Law gli tappó la bocca con una mano – “Oh mamma! Non dire quella parola!!!” – starnazzó, imitando Paperino di Walt Disney, una gag che faceva spesso, soprattutto per sdrammatizzare il nervosismo sul set.
Rob scoppió a ridere, come del resto Colin, che si arrese a quanto fosse buffo – “Allarme rosso passato, vero Colin?!” – domandó Jude con voce greve, scimmiottando un nome celebre di Hollywood.
“Sí, stai tranquillo…Rob abbi pazienza…” – disse sconsolato.
“Ci sono abituato ragazzi… Vieni qui Jude.”
“Subito…” – disse sorridendo, con quell’aria da ragazzino innamorato, perdendosi nel piombo fuso degli occhi incantati di Robert, che inclinó la testa, stringendo il compagno per la nuca ed accompagnandolo alle sue labbra.
Lo assaggiava, con compiacimento ed una passione sottile.
A Colin piaceva guardarli mentre amoreggiavano.
Li trovava sensuali ed unici.
Robert era un uomo carismatico, quando eri con lui non riuscivi a non ascoltarlo, poi ti faceva ridere, ti proteggeva, anche se non era una roccia, anzi, aveva un non so che di fragile, che lo rendeva ancora piú affascinante.
Per pochi minuti Colin fantasticó su come poteva essere stare con lui, ma Downey era nato per amare Jude e viceversa, per cui il tutto poteva rimanere solo un’utopia.

Chris era andato direttamente a Parigi insieme a Tomo. Lí avrebbe suonato con la band il giorno seguente.
“Kevin è in Svizzera allora…” – disse il croato stiracchiandosi.
Chris aveva portato dei saccottini al cioccolato sul letto, con spremuta e caffè, per una colazione fatta di baci, carezze, imboccandosi, volendosi un bene profondo, ripetendoselo in continuazione, come a rassicurarsi che ció che stava accadendo fosse giusto.
Chris si faceva molti problemi per Josh, non voleva che quel cucciolo soffrisse per la crisi tra i genitori, ma ormai voleva viversi quei sentimenti per Tomo, cosí puri quanto imprevisti.
“Sí è con Glam… mi ha mandato un sms, dice che ha firmato le carte per l’adozione di Lula… ma l’ho visto strano dopo che Glam è venuto a Varsavia…”
“È una storia davvero complicata… Jared poi non si decide tra Geffen e Colin, questi si ammazza di pasticche… questo è l’anno dei cambiamenti…” – sospiró, tornando a stringere Chris, per fare di nuovo l’amore, non ne avevano mai abbastanza.

Robert si mise al tavolo della sala da pranzo della End House, dopo una doccia con Jude, che stava prendendo qualcosa dai vassoi colmi di specialitá vietnamite preparate da miss Wong.
Passó il piatto a Downey dandogli un bacio sulla fronte – “Grazie tesoro…vuoi del vino?”
“Sí Rob… bianco, ho una sete…”
Colin arrivó in quel momento – “Sono affamato, ci sono i germogli di soia?”
“Sí buddy, te ne ho lasciare due forchettate…”
“Sempre il solito…” – protestó ammiccando.
“I bambini non ci sono Colin?” - “No Robert, fino a questa sera sono impegnati… In compenso Kurt e Brandon dovrebbero arrivare con Martin tra poco.”
“Allora aspettiamoli…” – intervenne Jude.
“Sí…mi pare che ci sia qualcuno al cancello…” – disse guardando il monitor di sicurezza, ce n’erano ovunque.
“Sono loro…” – Colin sorrise, provando un senso di sicurezza.

Il loro abbraccio era caldo e confortante.
“Bene arrivati… Martin è cotto o sbaglio?”
“Sí Colin, lo porto di sopra…” – disse Kurt radioso.
“Perfetto, qui è tutto pronto, avete appetito Brandon?”
“Abbastanza… come ti senti? Ti vedo in forma Cole.”
“Me la cavo, la disintossicazione mi provoca qualche sbalzo di umore, ma voi mi state aiutando al meglio…”
“Facciamo il possibile…” – disse Jude, distribuendo dei panini al sesamo.

Il pranzo fu gradevole, come le chiacchiere sugli argomenti piú svariati.
Colin si alzó per prendere un’altra fetta di dolce ai frutti di bosco, notando un’altra auto nel vialetto.
“C’è Shannon…” – disse assorto, accorgendosi che non era solo – “È con Rice…? Ma…”
Jude, Robert e Kurt si guardarono preoccupati, mentre Cody non capiva.
Farrell andó verso l’ingresso, accogliendoli.
“Ciao Shan… Owen…”
“Buongiorno Colin… ho… ho accompagnato Shan a prendere Josh.” – disse imbarazzato.
“Sí Colin, lo riporto a casa.” – disse il maggiore dei Leto.
“Ok, ma… è alla scuola materna, oggi hanno il tempo pieno… Te ne sei dimenticato?” – replicó calmo, ma a disagio.
“Cavoli… sí…”
“Dov’è Tomo?”
“Senti Colin, possiamo parlare un attimo, tu ed io da soli?”
Nel frattempo gli altri si riunirono alle loro spalle, salutando con perplessitá sia Rice che Shan, che raccolse le occhiate ansiose di Kurt e Jude soprattutto.
“Parlare di cosa? Restiamo qui, non ho segreti, si tratta di Jared?”
“No… no, si tratta di me e di Tomo.”
Colin si irrigidí – “Ed Owen centra qualcosa?”
Shan perse il proprio sguardo in giro per la stanza – “Owen ed io stiamo insieme, con Tomo ci siamo… ci siamo separati… lui ora è con Chris, in Europa…”
“Chris? Tu e Tomo… ma che cazzo stai dicendo?!”
“Ti sto dicendo la veritá Colin…”
“Jared lo sa?” – chiese alterandosi maggiormente.
“Sí a lui l’ho detto, di cosa mi stava succedendo con Owen…Non penso che sia a conoscenza di Tomo e Chris, invece…”
“Quindi hai cominciato tu questo disastro?! Perché me lo dici solo ora?!”
Cody si avvicinó a lui – “Colin calmati…bevi un po’ di acqua e siediti, parliamo da persone civili…”
“Persone civili Brandon?? Cosa cazzo dici??! Lui ed il fratello non hanno nulla di civile quando ti gettano come spazzatura!!”
Jude gli posó cautamente le mani sulle spalle – “Colin ti prego, vieni via, saliamo…”
“No… No!!! Voglio sapere tutto adesso!”
Shan fece un passo avanti – “Non è il caso che te la prenda con Jared, lui voleva solo proteggerti…”
“Proteggermi?!! Mi ha spezzato il cuore, strano modo di proteggermi!!” – urló, il volto sfigurato dalla rabbia.
“Cosa ti fa credere di essere migliore di noi, eh Colin?!”
“Io sono cambiato!”
“E sia, sei cambiato, ma hai anche la memoria corta! Jared ha sofferto come un cane, per anni, senza contare quanto tu l’abbia maltrattato in tutti i sensi!”
“Cosa cazzo ti stai inventando Shan??!”
“Non mi invento NIENTE! Me lo hai quasi ucciso! Non lo lasciavo piú andare da solo nemmeno in bagno, tanto ero terrorizzato che la facesse finita per come stava male a causa tua Cole, TUA E BASTA!”
Rice era rimasto come impietrito sino a quel momento, ma poi decise di intromettersi tra loro – “Shan ora andiamocene, non serve a nulla…”
“No Owen, non mi faccio insultare cosí da uno stronzo simile!”
“Ora stai esagerando!” – esclamó Kurt, spostando indietro l’amico – “Togliti dai piedi anche tu!! Qui nessuno è degno di considerarsi migliore di me e tanto meno di Jared!!”
Colin stava ormai tremando, appoggiato contro alla parete, mentre Brandon aveva recuperato la sua valigetta medica, per preparare un sedativo.
Glielo iniettó, pregando Rob e Jude, di portarlo in camera, senza perdere altro tempo.
Shan ed Owen a quel punto se ne andarono.



COLIN


SHANNON


OWEN

Nessun commento:

Posta un commento