giovedì 17 febbraio 2011

GOLD - Capitolo n. 72

Capitolo n. 72 – gold



Owen si stava allacciando nervosamente la costosa camicia fatta su misura, specchiandosi, mentre alle sue spalle Shan stava seduto sulla scrivania, ciondolando le gambe, con un’espressione costernata.
“Ma spiegami questa stronzata delle cena tutti insieme appassionatamente!”
“È per mia nipote… è per Colin, mio fratello mi ha pregato di non turbarlo con la notizia della mia separazione da Tomo… amore cerca di capirmi…”
“Ma non potevi inventarti una scusa!?” – domandó furioso.
“Il mio ex ha accettato ed io…”
“Il tuo ex, questo è il punto cazzo!!”
Si avvicinó a lui, provando a calmarsi, posando le proprie mani sulle spalle di Shan.
“Tesoro io… io capisco lo stress di Farrell, ma non è un bambino, è un irlandese di quasi quarant’anni, grande e grosso, con le spalle abbastanza larghe per accettare che tu e Tomo non state piú insieme… E poi cazzo ne ha combinati di casini lui! Cosa pretende?!”
“Lui non pretende niente. È una brava persona ora, il passato è morto e sepolto.” – replicó pacatamente, ma Rice non riusciva a comprendere le sue esigenze.
“E la prossima volta? Per quanto tempo dovremo nasconderci, eh?”
“Non ci sará una prossima volta, lo prometto Owen.”
“Tu credi? Allora martedí rientra tuo figlio ed io vorrei andare a Londra per portarti dai miei: ovviamente sceglierai lui. E questo lo posso capire, anzi farei di tutto per il piccolo Josh, ma questa cena…” – infine sospiró, svuotato.
“Vacci pure, non ho piú voglia di discutere con te…Ci vediamo quando tornerai, ciao Shan.” – ed uscí senza aggiungere altro.

Il parco della End House era un’ottima location per allestire Alice nel paese delle meraviglie, il primo spettacolo dell’asilo di Violet, che interpretava il ruolo principale.
Era un incanto in quell’abito di tulle bianco e rosa, con tutti i bambini intorno, alcuni indossavano il costume da fiore, altri erano insetti, altri alberelli.
I genitori si stavano servendo al ricco buffet, mentre nonno Antonio faceva le ultime raccomandazioni alla bimba, seduta sulle sue ginocchia.
“Allora sai tutte le battute?”
“Sí nonno! E se le dimentico?!”
“Non accadrá. Adesso vai, tra poco si comincia.”
Colin e Jared sorridevano dal divano, mentre zio Robert fissava le stelline glitterate sulle guance della star della serata – “Ecco fatto…Zio Jude controlla!”
“Fantastica… sei bellissima, vero Colin?”
“Vero, aspettate, facciamo un’altra foto.”
Robert guardó Jared, per poi raggiungerlo – “Allora bel ragazzo, come vanno le cose ad Haiti?”
“Me la cavo… ma c’è molto da fare… Avete pensato all’adozione?”
“Ne abbiamo parlato… Vero Jude?”
“Sí amore…è un passo importante, ma credo che lo faremo.” – disse fissandolo amorevole.
Kevin parcheggió e si guardó intorno – “Quanti ricordi… amo questo posto.”
“Anch’io, peró mi sento un po’ a disagio…”
“Per Colin?”
“Sei tu il motivo Kevin, sei tu il ragazzo che amo e che sto offendendo… A Colin voglio bene e se mi posso dispiacere di qualcosa è il suo stato di salute.” – disse con fermezza, stringendogli le mani, occhi negli occhi.
Kevin lo bació, stringendolo forte ed approfittando dei vetri scuri, si aprí la camicia – “Toccami Glam… oddio ti prego andiamocene, voglio fare l’amore con te…” – ansimó, appoggiando la fronte alla sua, dandogli piccoli baci, succhiandogli la lingua, togliendogli il fiato – “Dai riparti…angelo mio…” – ma un clacson li fece sobbalzare.
Tomo aveva riconosciuto l’auto di Geffen, recuperata dal box del palazzo dove abitava con Kevin, che sbuffó – “Cazzo, beccati!” – poi rise.
Glam lo bació sui capezzoli – “Abbiamo tutta la notte, se mi vuoi …” – “Piú dell’aria che respiro.”
Chris aveva portato una bottiglia di champagne, Kevin lo notó, oltre al fatto che non aveva mollato un attimo Tomo – “Daddy cosa ci siamo persi?”
“Dovresti chiederlo a Shan, è appena arrivato.”
“Si comportano come due estranei…”
“Lo vedo che Tomo è strano, sará un momento di crisi…”
“È un’epidemia.” – mormoró ironico.
Geffen abbassó lo sguardo, Kevin se ne accorse e gli diede un altro bacio –“Perdonami daddy…”
“Ma di cosa cucciolo? Non ti merito davvero…”
“Tu pensa a guarire…ed aspettami…”
“Lo faró…”

La recita fu un successo.
Violet era elettrizzata, aveva ricordato la parte alla perfezione, le insegnanti erano molto soddisfatte, come i genitori, orgogliosi della loro principessa.
Becki applaudiva l’adorata Vivy bella, attribuendosi il merito della sua bravura, suscitando l’ilaritá generale e la gratitudine della sorellina.
Le bimbe corsero da zio Glam, che le coccoló prima di andare a tavola per la cena.
Jared e Colin congedarono gli invitati, unendosi poi al resto della loro famiglia.
Il grande tavolo rotondo era stato apparecchiato con cura, nonno Meliti si accomodó al solito posto, con il balcone alle sue spalle, invitando Chris a sedersi accanto a lui – “Quindi tu suoni con il mio Kevin?”
“Veramente canto… suonerei il piano, ma nei nostri pezzi non lo inseriamo quasi mai…”
“Sei di Los Angeles?”
“No Boston, signor Meliti…” – disse intimorito.
Kevin gli aveva spiegato chi fosse e lui rimase impressionato per la vicenda dell’attentato subito dal suo bassista, per mano dei sicari del fratello di Antonio.
“Bella cittá, avevo una fidanzata… mi pare…”
“Graziosa come la tua badante?”
“Glam! Dove hai lasciato il tuo bastone?”
“Non mi serve piú… posso Chris?”
“Prego signor Geffen…”
“Mamma mia, sí che sono il vecchio di Kevin, ma chiamami pure Glam.” – e gli fece l’occhiolino, facendo sogghignare Meliti.
“Mi scusi io non …” – “Ne sono certo. Kevin ti siedi?”
“Subito daddy, volevo parlare un attimo con Jared.”
“Siediti Kevin…” – e batté il palmo della mano sulla seggiola al suo fianco.
“Ma che c’è Glam?” – chiese sottovoce.
“Tira una brutta aria… hai visto Shan?”
“No… ah eccolo…” – e lo indicó in arrivo da in fondo alla sala, mentre Tomo era giá ad un passo da loro.
“Mi avete sequestrato Chris?”
“Ti dispiace Tomo?” – domandó Shan, accomodandosi vicino al fratello, che li fissó entrambi, come a supplicarli di smetterla.
“Sí mi dispiace. Pazienza, ci siamo divertiti alla radio, penso che domani saremo giá su You Tube, vero Chris?”
“Sicuramente, hanno ripreso la nostra performance.”
“Cosa avete suonato?” – “Due pezzi dei nostri ed uno dei Mars Jared… spero non ti dispiaccia…”
“Anzi, ne sono… onorato… ah ecco la ratatouille, grazie miss Wong.”
Jude e Robert, alla destra di Colin, si scambiavano leggere carezze sotto la lunga tovaglia e qualche pizzicotto quando la situazione si rivelava critica.
“La ratatouille, splendido! In carcere ce la propinavano sempre!” – esclamó Robert, facendo quasi strozzare Chris, che divenne paonazzo.
Shan lo stava scarnificando con le sue occhiate, mentre Tomo faceva altrettanto con l’ex compagno.
“Eppure lo sanno tutti che sono stato arrestato sei volte…”
“Signor Downey…” – “Eheh! Robert…” – “Robert… ok, Robert io non seguo la cronaca giudiziaria di Malibu e poi la conosco solo come attore.” – disse serio Chris.
Jude scoppió a ridere – “Vi chiedo scusa, ma ho bevuto quel ponce orrendo e l’ho corretto con molto rum ahahahh”
Colin gli diede una gomitata – “Piantala Jude ahahahh”
“Ma cosa vi prende?” – sibiló Jared.
“Niente tesoro, scherzi da camerata…” – lo tranquillizzó, lui e Jude erano abituati ai siparietti di Robert, che si rese conto di quanto la serata fosse un fallimento.
Glam parlottava con Kevin, che provava disagio per Chris, che mangiava a testa bassa.
“A proposito Shan, i ragazzi li va a prendere Simon.” – Colin ruppe il momentaneo silenzio.
“Grazie, ma se non ti dispiace lo accompagno.”
“Ok, per me non ci sono problemi. Tomo vai con loro?”
“No… no, li aspetto a casa. Vogliamo stare un po’ con nostro figlio, vero Shan?”
“Certo…” – tossí – “Jared resti fino a domenica?”
“Sí… ho prenotato il volo lunedí mattina…”
Glam lo guardó sorridendo – “Hai preso due biglietti o me la dovró fare a nuoto?”
“A nuoto naturalmente, ora poi che sei bionico…” – risero tutti, ma chi per un motivo, chi per un altro, i loro stomaci erano un groviglio acido.
“Noi quando riprendiamo il tour Chris?”
“Cosa Kevin?... Martedí… partiamo almeno il giorno prima…”
“Ok, allora fino a domenica ti faró da infermiere daddy…”
“Bravo Kevin, se ti fa arrabbiare fammelo sapere!” – bofonchió Meliti, accendendosi un sigaro.
“Spero non ti dia fastidio, ragazzo…” – disse rivolgendosi a Chris – “Faccia pure, mio padre lo fumava ogni sera…” – “Mmm ok… avete visto, questo figliolo ha gli stessi occhi di Jared…”
Colin lo osservó – “Hai ragione… cambiano colore come i tuoi tesoro…” – disse rivolgendosi al compagno, che gli strinse la mano, tra i cristalli e le posate d’argento.
Antonio buttó fuori il fumo, rilassato come un grosso gatto – “Giusto per saperlo Chris, hai un ragazzo, una ragazza?”
Lui in risposta gettó il tovagliolo sul piatto – “Vi chiedo scusa, Colin mi dispiace, ma avevo un appuntamento e devo salutarvi.” – disse bruscamente, per poi alzarsi, nell’imbarazzo generale.
Tomo lo rincorse dopo pochi secondi.
Shannon ebbe un fremito, spinse indietro l’ovalina e li seguí lungo il vialetto, dove erano fermi a parlare.
“Se l’avessi saputo non sarei mai venuto in questa gabbia di matti!!”
“Non so cosa dirti Chris, non volevo che… sono stato un idiota a portarti qui… sono mortificato…”
“Mortificato per cosa?!” – tuonó Shan alle sue spalle.
“E tu che cazzo vuoi adesso?!” – esplosé dandogli una spinta.
“Ti sei fatto consolare presto Tomo!”
“Ma vaffanculo! Tu non sai niente di noi e di me soprattutto!” – intervenne Chris, ormai esasperato.
Shan strinse i pugni - “Io te la spacco quella bella faccia se solo ti azzardi a …” – “A fare cosa eh Shan!? Prova solo a sfiorarlo e poi vedremo chi ne uscirá con la faccia spaccata! Vattene dal tuo miliardario del cazzo, goditelo finché non si stancherá di te!”
“Bastaaa finitela!” – Jared era arrivato, prese per le braccia il fratello, trascinandolo via.

Le scuderie erano ancora il posto piú tranquillo dove rifugiarsi per parlare in santa pace.
Jared e Shan si stesero sul divano del salottino dove i bimbi di solito facevano i compiti.
Erano al buio, abbracciati e stanchi.
Shan piangeva, affondato nel collo di Jared, che si sentiva un nodo in gola, che difficilmente si sarebbe sciolto.
“Owen… Owen Rice… ti sei davvero innamorato di lui?...”
“Terribilmente… tu sai cosa vuol dire avere il cuore spezzato a metá Jared… tu puoi capirmi…”
“Lo farei comunque… sei parte di me ed io ti amo Shan…mi sei mancato…”
“Anche tu… e non sai quanto.”


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