giovedì 14 aprile 2011

One shot - La forma delle cose

One shot – La forma delle cose





Londra, 10 dicembre





p.o.v. Sherlock Holmes.



Ti aspetto John.
Mi allungo tra i cuscini e le lenzuola, che sanno ancora di te.
Usi quel profumo, che io stesso ti ho preparato, mescolando essenze scelte insieme durante l’ultimo viaggio a Grasse, nel sud della Francia, alla ricerca di quella collezione di monete d’oro per il duca di Windsor.
Un’avventura fantastica, un posto nuovo dove fare l’amore.
La prima volta è stata cosí… indescrivibile.
Togliere le parole al sottoscritto è davvero impresa ardua, ma tu ci sei riuscito.
Sono nudo e non sento freddo.
Tra poco arriverai, non dalle tue stanze, ma da quella nuova casa in cui ti sei trasferito con Mary.
“Sherlock è per la forma…”
“Quale forma John?” – chiesi stizzito, esausto per il dolore di perderti.
“Per salvare le apparenze…”
“Apparenze? Abbiamo mai avuto paura delle apparenze?! Non temi un assalto di ribelli inferociti ed armati sino ai denti ed ora sei schiacciato da questa ipocrisia latente, John?!”
Era meglio fermarsi lí con quel discorso, era opportuno non umiliarsi oltre, ma io, con te, non avevo vergogna di me stesso.
Proprio perché solo con te, John, riesco ad essere ME STESSO.
Volevo puntualizzarlo, su questa pagina di un diario, che probabilmente bruceró, come alcune lettere, che tu mi hai scritto appoggiato alla tua rinnovata scrivania, sulla ribaltina foderata di pelle verde e punzonata di ottone, l’ho visto il tuo nuovo giaciglio d’amore… L’ho apostrofato in quel modo, varcandone la soglia, all’unica cena, alla quale sono stato invitato dalla tua dolce futura consorte.
Mai avuto un mal di stomaco tanto insopportabile: il pudding di miss Mary…? Oppure…
Lasciamo cadere la cosa, quel poco necessario affinché prenda la forma delle cose, quella a cui tieni tanto.
Sei qui.
Finalmente.
La profonditá del mio respiro è pari solo al tuo affondo tra le mie gambe.
Ti sei spogliato con virile innocenza, ti sei avvinghiato a me, da dietro, baciandomi le spalle, il collo, la guancia sinistra e poi la mia bocca, la catturi avido, gioioso, irriverente… Dio quanto ti amo, amore mio…
Intriso di dolcezza, spaurito dal momento in cui te ne andrai, vorrei vivere il presente, assaporarti, come tu stai facendo con me, ma fuori nevica, è quasi Natale e se prima questa tradizione mi era avulsa, ora mi manca, visto che eri tu ad avere quell’entusiasmo contagioso nel decorare la mia confusa camera, allietando il mio cuore sbriciolato nel guardarti, John, a mezzanotte un risveglio a cui mi avevi abituato, un dono sempre originale, l’ultima nostra vigilia soltanto un biglietto: “Ti ameró oltre la morte.”
Tetro, teatrale, sbottai nel giudicarlo, poi tu rubasti le mie membra, invadendole in lacrime, facendomi sentire che era unicamente la veritá, espressa in un’unica frase…
Mi manchi John.
Sei sensuale, corri veloce sulla mia spina dorsale, ma i miei occhi si colmano di pianto, mentre tu vorresti soltanto colmarmi di te.
Ti accorgi di questo, mi giri a te e nelle tue iridi, ma cosa dico, ben oltre ad esse, perfette, screziate come un cristallo di Rocca, vedo il tuo rammarico.
Mi basta, mi appaga.
So che mi ami.
Tienimi con te.
“Prendimi e basta… non preoccuparti John, sto bene…”
“A me non sembra…La colpa è mia Sherlock… Lo so.”
A cosa servirebbe recriminare?
La vita è adesso.
Nasce da te e cerca un senso dentro di me.
Voglio solo questo, sí, solo questo John.





p.o.v. John Watson

Ti piace legarmi.
Succede da quando ti ho abbandonato.
È questo che ho fatto.
Fuggo dalle mie nuove scelte appena posso, ho cosí voglia di stringerti, amarti e poi appartenerti, come ora.
Ti muovi dentro di me, le mie braccia vorrebbero avvolgerti, ma sono bloccato ed accadrá dopo che avrai goduto dentro di me.
È lí il tuo posto Sherlock.
Sei nella mia mente, poi sei scivolato nel mio cuore, hai riempito i miei sensi del suo sapore, dell’odore del tuo corpo tonico e sempre allenato, ferito in diversi punti, che mi premuro di baciarti, come a darti sollievo, ma dovrei fare ben altro perché ció si avveri, per ritornare… qui con te.
Succhi i miei capezzoli, dopo averli stimolati con il tuo mento appena pungente.
Mi farai venire… provo a dirtelo, ma mi zittisci volando sulla mia bocca.
Sei di una tenerezza e di un’irruenza, che si mescolano, come le essenze di questo profumo, che mi hai preparato in quella Francia del sud, che entrambi adoriamo, lí ci sentivamo liberi, a passeggio tra i vicoli poco illuminati, mi spingevi contro ad ogni muro, per baciarmi, invadendomi, sublimando ogni nostro desiderio…
Portami via Sherlock.
“Prendimi, cosa aspetti?... è un tormento attendere… morire di te Sherlock…” – ansimo, sembro una cagna in calore, forse lo stai pensando, ma non me lo diresti mai, per non offendermi, come se ció potesse avvenire, tu puoi dirmi tutto, puoi farmi tutto, puoi… Sherlock, io TI APPARTENGO.
Non sono mai neppure nato, finché il tuo sguardo liquido e scuro non si è posato su di me, non sono mai neppure vissuto, finché non mi hai preso virtualmente per mano, aprendomi scrigni di preziosa conoscenza, di brillanti deduzioni, incantandomi senza artifici, con la tua pura genialitá.
Non sono niente, senza di te, Sherlock.



Londra, 11 dicembre





“Sei ancora qui John…”
Holmes si destó, trovandosi tra le braccia di Watson, che gli inondó le spalle di baci, ancora assonnato.
“Buongiorno Sherlock…”
“Lei ti ucciderá…”
“Lei chi?”
“John…”
“Adesso dormi, dobbiamo alzarci presto, devo appendere il vischio, qualche filo d’argento…Tu mi preparerai il tè e nonnina ci porterá la cioccolata calda prima della cena a base di zuppa e costolette di maiale arrosto con patate lesse.”
“Perché insisti nel mangiarle, sai che poi non riuscirai a dormire…” – polemizzó, sentendosi scombussolato da un’euforia crescente.
“Non voglio dormire… te ne accorgerai…” – Watson ridacchió, prendendogli il volto emozionato, per dargli un lungo bacio.
Era un sigillo, a chiudere un passato indesiderato, verso un nuovo giorno, traboccante di tutto ció che quella forma non poteva contenere: un amore autentico.
Il loro.



THE END


Si ringrazia l'amica Grazia - Gracefrommars per le splendide immagini fornite all'autrice :)

Nessun commento:

Posta un commento