venerdì 11 marzo 2011

GOLD - Capitolo n. 98

Capitolo n. 98 – gold


Meliti congedó i suoi invitati con calorosi abbracci ed affettuose raccomandazioni.
Era stato molto gentile sia con Chris che con Owen, constatando le loro buone intenzioni con Tomo e Shan, anche se auspicava in un riappacificazione tra di loro, soprattutto per il bene di Josh.
Si appartó per pochi minuti solo con Geffen.
“So che rivedrai Jared ad Haiti…”
“Sí Antonio, gli devo delle spiegazioni.”
“Tu sei sempre stato un uomo tutto di un pezzo, magari poco ortodosso, ma sei una brava persona e so che non faresti mai soffrire i miei ragazzi deliberatamente.”
“Sai che io li adoro, ma sono convinto di volere avere un futuro con Kevin, lasciandogli comunque lo spazio necessario per realizzarsi nel suo lavoro, questo lo sai.”
“Stai facendo la cosa giusta, Kevin ti sarà fedele in eterno, ora poi che avete anche un figlio… Il posto di Jared è con Colin, nonostante tutti i suoi colpi di testa… quel ragazzo mi fará impazzire.”
“Non dirlo a me, Antonio…” – replicó Glam con un sorriso malinconico, per poi salutarlo.

Farrell parcheggió mestamente l’auto nel box della End house: “Arrivati… sai che questa vacanza nel Maine è stata un’idea favolosa Jared…? Vieni qui da me, cucciolo.” – si sporse, baciandolo con un trasporto, che inebrió i suoi sensi.
Il compagno si staccó affondando il viso nel collo di Colin, che lo strinse forte – “So che devi andare, che ci sono bambini bisognosi del tuo affetto e del tuo bellissimo cuore Jay…”
“Torneró presto da te e dai nostri figli...”
“Non vedo l’ora.” – sorrise, fissandolo a quel punto.
“Per il tuo compleanno… ti chiedo solo ancora un po’ di pazienza, qualche mese…”
“Quando sarai pronto, mi troverai qui, felice di accoglierti e… e riceverti… ed averti…” – intercalava le sue intenzioni con baci fugaci, per poi insinuarsi con le mani e le labbra sotto alla sua camicia, facendogli l’amore, senza neppure aspettare di entrare in casa.

Josh e Lula stavano ballando sulle note di una musica dance, nel salone dell’attico di Glam e Kevin, che avevano invitato a pranzo Chris e Tomo.
Erano simpaticissimi ed i genitori stavano ridendo come pazzi nell’assistere alla loro performance.
Entrambi si affezionarono molto al cantante dei Red Close, che era molto premuroso con loro.
Tomo lo cinse, appena furono soli – “Saresti un papá bellissimo, sai?”
“Del tuo Josh…?”
“Anche…” – sorrise, baciandolo con estrema dolcezza.
Il ragazzo fu turbato da quelle parole.
Tomo aveva intenzioni serie con lui, stentava a crederci: voleva mantenere i piedi per terra, visto che aveva ancora molti dubbi sul fatto che il compagno avesse dimenticato completamente il suo ex.
Shannon aveva un fascino incredibile, con cui aveva portato Tomo a fare scelte di vita davvero importanti.
Lui non si sentiva altrettanto meritevole: era come cogliere i frutti maturi e gustosi da una pianta curata da un altro.

L’ultima sera della loro trasferta in Grecia, era da sempre caratterizzata da una lunga passeggiata sulla spiaggia sottostante al loro appartamento: Jude e Robert camminavano mano nella mano, prima di una cena in un vecchio ristorante della costa, poco distante.
Si fermarono, sempre sullo stesso muretto.
“Che splendido cielo… guarda quante stelle Rob…”
“Ne hai giusto due nei tuoi occhi piccolo.” – lo disse piano, sfiorandogli la guancia sinistra prima con le dita e poi con un bacio leggero.
“Ti amo Jude…”
“Anch’io Robert… proprio come il primo momento.” – si appese a lui, come un naufrago – “Non potrei piú vivere senza di te…amami Rob…qui, adesso.”
Downey si guardó intorno, poi lo portó in una radura alle loro spalle, allargó la propria giacca per terra, facendolo stendere, senza mai smettere di baciarlo, toccarlo e spogliarlo.
“Prima o poi ci arresteranno Jude… ommioddio…”- ansimó, era giá dentro di lui.
Si spingeva con foga e passione, raccogliendo sul proprio petto tutti i gemiti ansanti di Jude, che si apriva a lui con generositá e devozione.

Owen e Shan arrivarono puntuali per l’aperitivo alla residenza di Colin e Jared, che li accolse con molto entusiasmo.
“Scusami, ma ho bisogno di coccolare un po’ il mio fratellone, torniamo subito!” – esclamó ridendo, portandoselo via.
Farrell si avvicinó a Rice con una bibita – “Loro sono fatti cosí, in simbiosi…”
“Lo so Colin, è un rapporto bellissimo, Shannon darebbe la vita per Jared...”
“E viceversa… tu sei figlio unico?”
“Purtroppo sí. Avrei voluto qualcuno con cui dividere il peso di una famiglia come la mia o meglio di una madre opprimente e nevrastenica… io la amo, ma, credimi, è come uno di quei serpenti che ti stritolano nella morsa di paure e fissazioni. Idem con il marito ahahah… poveró papá… Meno male che ha il suo compagno.”
Colin a momenti si strozzó – “Non… non lo sapevo.”
“È un carissimo uomo, lo chiamo zio…” – gli fece l’occhiolino, simpatico, sorseggiando il suo drink.

Jude mangió con appetito, sotto lo sguardo incantato di Robert, che avrebbe voluto proteggerlo anche dall’aria circostante.
“Torniamo al nostro covo?”
“Sí, volentieri… Grazie Rob.”
“Per cosa?”
“Un miliardo di cose…” – sorrise, accoccolandosi sotto la sua ala protettiva, sulla via del ritorno.
Downey si fermó, avvolgendo la nuca di Jude, con i palmi tremanti – “So che rivedrai Colin a Los Angeles, spero che lui stia meglio, ma vorrei farti una sola raccomandazione angelo mio…”
“Sí Robert, ma non devi avere dei timori o…”
“Non ho alcun timore.” – sorrise – “So che lui è importante per te, che gli vuoi bene, ma se le cose si fossero sistemate con Jared, appoggialo e sostienilo, senza mettere in dubbio né le intenzioni di Colin e tanto meno del suo… sposo.” – mormoró, inclinando la testa e scrutando le espressioni di Jude.
“Mi… morderó la lingua, promesso ahahah…”
“Ok… so che lo farai, grazie Jude.”




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