domenica 13 marzo 2011

GOLD - Capitolo n. 101

Capitolo n. 101 – gold



Robert avvolse dolcemente i fianchi di Jude, inclinandoli con esperienza, mentre le sue labbra si impadronivano del suo mento, esaltandosi nell’ammirare quel viso imperlato di sudore dorato – “Eccomi… amore…” - gemette scendendo al suo orecchio, per poi risalire a fissarlo.
Era il momento di maggiore armonia, vivere insieme l’orgasmo che avrebbero condiviso ancora una volta, perdendosi l’uno nell’altro.
Jude emise un grido sottile, reclinando il capo all’indietro e scoprendo completamente il collo, che Robert percorse in un arabesco profondo, con la propria lingua succosa, per poi immergerla in quella bocca tanto desiderabile.
Venne lentamente, inondando la prostata pulsante di Jude, che sentí salire il piacere dall’addome alla gola, sentendosi quasi soffocare.
Uscí piano da lui, per correre al suo sesso e succhiarlo avidamente, fino a svuotarlo.

Jared si sveglió verso l’una di pomeriggio, trovando sul comodino un bel vassoio con succo di frutta, biscotti al miele ed un biglietto.
§ Il frigorifero è pieno, il latte di soia lo trovi in dispensa ed il pane integrale è nel congelatore. Fatti sentire, ma prima mangia, mi raccomando. Un bacio, Glam. §
Lui obbedí docile al pensiero di lui, che sembrava osservarlo anche a distanza.
Se n’era andato ore prima, tornando a casa di Pamela, che teneva vicino Lula nel lettone, insieme al bradipo, con le zampe sui seni, posizionate dal bimbo, tra mille risate, prima di dormire.
Si accorse di lui dopo pochi secondi – “Papá!!” – esclamó piano.
“Ssssttt… dai vieni…” – e lo prese in braccio, baciandogli la fronte.
“Anche Brady!!”
“Sí… ma come… Lula, sei fissato aahahah”
Pamela socchiuse le iridi scure – “Geffen… finito di lavorare?...”
“Ciao cara, dormi che è presto, il cucciolo lo porto di lá con me…” – la salutó con un bacio tra i capelli.
Passarono anche a controllare le gemelle, nonostante fossero ormai ragazze cresciute, lui continuava a coccolarle come se fossero bambine; poi controllarono Syria, recuperando il lenzuolo finito in fondo ai piedi, ricoprendola con cura.
“Ok, le signorine sono a posto, andiamo peste…”
Lui restava aggrappato a Glam, regalandogli bacini e sorrisi irresistibili – “Papá ho sonno…”
“Anch’io tesoro… adesso dormi…” – ripensó su quella raccomandazione a Jared, provando una vaga angoscia.

Una volta terminato quel pasto leggero, lui lo chiamó.
“Hai mangiato?”
“Sí Glam, sto meglio… Grazie per questa notte…”
“Ora riposati, passo da te verso sera.”
“Davvero?” – domandó provando una morsa allo stomaco.
“Sí, prepara tre piatti, portiamo le pizze, ok?”
“Tu e Lula? Non vedo l’ora…” – sorrise.
“Non fare sforzi e prendi le vitamine. Hai chiamato Colin?” – chiese con misurata pacatezza.
“Lo faró tra un’ora, ora è agli Studios, credo…”
“Bene, parla un po’ con lui…”
“Lo faró… a piú tardi Glam.”

Robert si rivestí, accarezzando gli zigomi frementi di Jude, che si era assopito nervosamente.
Prese un caffè dalla saletta dove solitamente si riunivano per la colazione, per poi dirigersi verso la camera di Colin.
Si era alzato anche lui, svegliato dall’allarme del cellulare.
“Buon pomeriggio…”
“Rob… ciao… come sta Jude?”
“Dorme…o almeno ci prova.”
“Mi dispiace per quello che gli è successo… anche Jared ha avuto una brutta esperienza da adolescente…”
“Siamo tutti sulla stessa barca, anch’io ho una collezione di ricordi piuttosto drammatici, ma di Jude non immaginavo tanto dolore…”
“Credo avesse cancellato completamente quell’episodio Rob.”
“Sí, probabile.” – sbuffó – “Senti Colin, tu sai quanto rispetti la vostra amicizia, ma sono molto preoccupato per Jude.”
Farrell si passó le mani tra i capelli appena brizzolati.
“Robert voi mi avete salvato ed io ho recuperato molto del mio rapporto con Jared nel Maine…Non finiró mai di ringraziarvi…”
Downey scrutó le espressioni di Colin, stringendosi poi nelle spalle.
“Non… non portarmelo via.” – mormoró, quasi una supplica, ma Farrell ne fu interdetto – “Rob, ma stai scherzando? Io non… io non farei mai una cosa del genere!” – affermó deciso.
“Ho cinquant’anni Colin, so di non potere competere con te e mi sento davvero stupido a farti questi discorsi, considerato che ero davvero sicuro di noi fino a qualche mese fa, ma ora mi sento in serio pericolo.”
“Robert, ti giuro che per me esiste solo Jared e pur volendo un bene dell’anima a Jude non gli ho mai fatto né la corte e tanto meno… No, senti, lui ti adora e ti ama in un modo che io posso solo sognare da parte del mio compagno, lo capisci questo, vero?”
“Sí, posso capirlo, ma non accetto la tua disperazione ora… Jude si sta consumando con te. Non è un rimprovero, ma solo una constatazione.”
“Robert ascoltami… sono io a chiederti di non portarmelo via… è il mio migliore amico, è stato un’ancora di salvezza…”
“Jude è adulto e vaccinato, non posso impedirgli di sentirti o vederti, ma tu potresti trovare un modo indolore per allontanarlo…”
“Sei ingiusto…” – disse con gli occhi lucidi.
Robert strizzó le palpebre, nascondendo le iridi colore della pece, per poi sbarrarle.
Lo strinse – “Scusami… scusami Colin…”
Scoppiarono a piangere, scaricando quella tensione corrosiva ed inutile.

“Era buona Lula?”
“Sí zio Jared… posso avere il gelato papá?”
Geffen rise – “Se me lo chiedi cosí… Ok soldo di cacio.”
“Te lo prendo subito, ne vuoi anche tu Glam?”
“No grazie Jared…”
“Hai visto zio che bella pianola?”
“Sí vista, ora mi suoni qualcosa…”
“Sí! Ma… ma io non so suonare papá!”
“Ti insegna Jared, lui è bravo con queste cose…”
Si piazzarono tutti e tre sul divano, Lula concentrato sulla scala musicale, il primo rudimento che Jared gli impartí, con estrema allegria.
Glam li osservava con serenitá, allontanando i pensieri tristi.
“Posso andare in bagno?”
“Sí, da quella parte…”
Jared seguí la sua corsetta vivace, trattenendo una lacrima.
“La… la nostra famiglia, dicevi Glam…?” – fu quasi un sussurro, colmo di rassegnazione.
“Jared perdonami per averti detto quelle cose, sono stato inopportuno…”
“No.” – lo uccise con i suoi cristalli di cobalto – “Hai detto la veritá Glam. Anche sui miei sentimenti. Non ho mai amato Colin quanto ho amato te, se no avrei evitato un disastro come questo…ma… ma mi sto sforzando di portare le cose verso un rinnovato equilibrio, dove ci sará una nuova vita, mia figlia, la sua mamma, Syria, entrambe entreranno nel mio rapporto con Colin… e prego ogni giorno che lui possa superare questa prova, con il mio sostegno, con tutto il mio amore. Perché io lo amo, lo amo davvero.”
Su quelle frasi Jared intrecciava le dita, premendo il bordo della sua fede nuziale, fissando quella all’anulare di Glam.
“Grazie Jared…”
“Per… per cosa…?” – replicó stupito.
Lula li interruppe, tornando tra loro, che lo accolsero con molte coccole, pur restando sospesi nei loro sguardi.





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