mercoledì 22 maggio 2013

ZEN - CAPITOLO N. 118


Capitolo n. 118  -  zen


Tim nascose il volto nell’asciugamano, ma Lula lo tirò per i jeans sbiaditi, come il suo colorito.
“Ehi soldino, non ti ho sentito arrivare …”
“Io invece ho sentito il tuo pianto …” – replicò preoccupato.
“Dalla mansarda? Non eri lì con papake?”
“Sì, sì … Ho parlato con papà Glam!” – rivelò felice.
Tim tirò su dal naso, inginocchiandosi – “Come sta?”
“Ha un nuovo amico, un vecchio signore simpatico, con cui va a pescare” – spiegò allegro, sedendosi sul tappeto.
“Ok … E papake è ancora triste?”
“Come sei tu …?”
“Per motivi diversi Lula …”
“Papake ti adora!”
“Tu e Glam ne siete convinti … Vorrei lo fosse anche Kevin” – disse serio.
“Preferiresti essere con Ivo?”
“Ivo …?” – replicò sorpreso.
“Sei molto importante per lui, è in ansia, sei in ritardo con gli esami”
“Ne mancano soltanto due, tesoro, poi la tesi” – sorrise.
“E farai tutto dopo le vacanze!” – sembrò sentenziare divertito.
“Ci proverò …”
“Ed Ivo ti aiuterà, ma tu non dargli troppa confidenza” – e storse le labbra in maniera buffa.
Tim gli scompigliò i capelli riccioluti, prendendolo poi in braccio, rialzandosi, per metterlo a nanna.


Jared stava cercando un regalo per Shannon.
Aveva in mente una selezione di miscele di caffè, notata in un negozio al centro del paese, mentre transitava in auto, il giorno prima.
Colin stava dormendo, dopo una notte di sesso selvaggio, tra la doccia, il letto, di nuovo la doccia ed il tappeto del salotto, all’interno della loro suite.
Era da un pezzo che non scopavano in quel modo ed il cantante ne era ancora scombussolato.
Girovagava tra bancarelle e venditori ambulanti, percorrendo una specie di chiostro, sovrastante la piazza, dove si erano riuniti alcuni agricoltori, con i frutti della terra, in un mix di colori e profumi invitanti.

Jared si sporse, notando una sagoma a lui familiare.
Seppure indossasse un cappello a tesa larga, di colore bianco cangiante, come la casacca ed i pantaloni, quel tizio, che stava acquistando delle pesche, gli sembrò proprio – “… Glam …?!” – mormorò con il cuore in gola.

Individuata una scalinata, ci si fiondò, provando a raggiungerlo, ma l’uomo si perse tra la folla, che quasi sembrò impedire al cantante di arrivare a destinazione.
Era come un fiume di risa, chiacchiere ed espressioni di ogni genere.

Geffen, sparì, per poi passargli a pochi metri, sopra un catorcio di fuoristrada, diretto chissà dove.
Leto provò l’impulso di rincorrerlo, ma rinunciò, provando a comprendere cosa stesse accadendo.


Tom l’aveva tenuta in tasca sino a quel momento.
La prese con cura, a fine turno, dopo essersi isolato nello spogliatoio della palestra.
Era scritta a mano, il tratto sicuro, determinato, ma nei contenuti estremamente garbata, quasi timida.

§ Ciao Tommy,
per me è strano comunicare tramite una lettera, però credo sia necessario, in questo nostro percorso, che hai fissato in quindici giorni.
Ad essere sincero, penso che l’obiettivo comune, sia quello di farlo durare per il resto della nostra convivenza, del nostro amore, per me senza fine.
Non esiste un’alternativa, è il mio punto di riferimento, Tommy, il sentimento che mi lega a te, anche se non riesco a dimostrarlo come vorresti e, soprattutto, come meriti.
Hai mille doti, che chiunque valorizzerebbe, magari coprendoti di regali e complimenti.
Sei come un principe ed io il fabbro ferraio del villaggio, rozzo, sporco e sudato.
Nella notte, però, ci ritroviamo in un angolo di mondo, che soltanto noi conosciamo.
Ci giocavamo da bambini, senza sapere nulla l’uno dell’altro, se non che ci volevamo bene dal primo istante.
Crescendo, la differenza sociale ci ha allontanati, ma con un solo sguardo, mentre tu passavi tra la folla a cavallo, hai ripristinato ciò che le congetture avevano frantumato.
Quindi, senza dire niente, eccoci di nuovo in quella radura, dove costruivamo trappole per scoiattoli, che liberavamo sempre, ma, questa volta, nessun gioco, solo … solo l’amore, vivo, fremente, in un connubio capace di incendiare i nostri corpi.

Lo so, sembra una favola e me la sono immaginata da narrare al bambino, che vorrei adottare insieme a te …
Ti ho scioccato?
Io me la sto facendo sotto, ma lo desidero più di ogni altra cosa, però solo dopo quella principale.
Tornare con te, Tom.
Ti amo.
Pensaci, vorrei tanto fossi d’accordo …
Vorrei il meglio, per te e per noi, Tommy
A presto
Un bacio, dal tuo Chris §

I battiti del terapista accelerarono e l’istinto di correre da Chris sembrò investirlo quanto un treno, ma si frenò.
Emozionato e scosso, volle rileggere un paio di volte quella missiva, ripercorrendo l’attimo in cui Chris gli comunicava quel progetto inatteso, ma che, segretamente, anche lui coltivava da tempo.


“Mi piace questa cittadina, sai Colin? Dove l’hai scovata?”
“Me l’ha consigliata Claudine … aspetta che la chiamo, per ringraziarla ed intanto mi aggiorno per il lavoro … Dammi un minuto amore”

Farrell telefonò e, dalla conversazione sciolta, Jared comprese che il consorte non aveva minimamente architettato quel viaggio per raggiungere Geffen.
Il leader dei Mars si sentì in imbarazzo: non sarebbe stata una novità, l’essere assecondato da Colin, consapevole di quanto fosse legato a Glam.
Infine volle riflettere sulle conseguenze di un incontro con quest’ultimo ed alla inevitabile reazione dell’irlandese.

“Tutto a posto? I bimbi …?”
“Nessun problema …” – disse sbadigliando – “Ho bisogno di aria fresca cucciolo, che ne pensi di uscire?”
“Sono un po’ stanco … Ti dispiace se rimaniamo qui sino all’ora di cena?”
“Ok … Ma concedimi di darti il cambio, vado a fare un giro, prendo qualche giornale, ti dispiace Jay?”
“No, affatto … Figurati” – e sorrise, poco convinto.


Jude era carico di pacchi: arrivò a fatica alla sua macchina, facendosi spazio tra la gente, impegnata in acquisti, quanto lui.

“Vuoi una mano UK buddy?”            
La voce di Farrell lo sbalordì.
“Colin … Colin!”
Si abbracciarono.
“Ehi, ma cosa ci fai qui Jude?!”
“Ci abito … Cioè ho la casa, con Robert … C’è pure Camilla” – spiegò sorridente.
“Ah il mistero è svelato, quindi …” – disse sibillino.
“Infatti … E tu?”
“Ho portato Jared a fare una vacanza fuori programma … Stiamo benissimo, al resort qui dietro …”
“Ottima scelta, hanno un  ristorante magnifico … Tu guarda la combinazione” – rise.
“Il destino … già … E Robert?”
“Si sta riprendendo … Sai prima di partire, Kevin è passato da noi, era fuori di sé, per Glam …”
“Posso immaginarlo … Chissà dove è finito …”
Law guardò un punto, oltre la spalla sinistra di Farrell, spalancando le palpebre.
“Non è … possibile …”
“Che c’è Jude?” – e si voltò anche lui – “Oh cavoli …”
“Ma è lui?!”
“Sì … E’ Geffen … Cosa diavolo ci fa qui?”
“Non ne ho idea Colin … Ho deciso io di venire a Lasysos, quindi non può averglielo detto Robert …”
“E neppure Jared, ho scelto a mia volta questa meta a sua insaputa e siamo partiti tutti dopo Glam …” – dedusse senza incertezze.
“Seguiamolo!”
“Perché cavolo dovremmo farlo Jude?!” – bisbigliò con fare comico.
“Non lo so, ma meglio prevenire che curare”
“Che diavolo blateri??”
“Su vieni, se no lo perdiamo!”


A distanza, frapponendo tra loro e Geffen un paio di veicoli, i due non lo mollarono, sino all’imbocco di una salita, che Jude superò, andando a parcheggiare in uno spiazzo, a strapiombo sul mare.

“Quella finisce dove c’è la casa bianca e celeste, la vedi Colin?”
“Certo che la vedo …”
“Arrampichiamoci da qui, c’è un sentiero, così arriviamo sul retro e”
“Non sarebbe più semplice bussare alla porta e salutarlo??” – obiettò Farrell, ma ormai Law si era già avviato deciso, senza dargli retta.

“Ehi! Non sono mica una capra, aspettami!”

I rumori provenienti dalla cucina erano inconfondibili.
La voce di una ragazza sembrava eccepire ai commenti di Geffen, che non la voleva tra le scatole.
C’era anche un ragazzo, che rideva e parlava un Inglese approssimativo, mentre lei, che risultò esserne la sorella, non spiaccicava nemmeno un termine nella lingua di Glam.

“Chi saranno quei due?” – sussurrò Jude.
“Sono fratelli, se non ho capito male …”
“Abbassati, se no ci vede!”
“Siamo due imbecilli, Jude …!”
“Spostiamoci … Non sento più nulla”
“Gli sbarbatelli sono usciti, guardali, sono là” – ridacchiò Colin, indicando la coppia, scendere verso la spiaggia.

“Ed i novelli 007, guardali qua …”
“Glam!!”
Farrell scattò in piedi, centrando con la nuca un ramo di olivo, mentre Jude finì seduto, schiantandosi sulla ghiaia sottile, di quel cortile dove c’era anche un patio in legno, dove Geffen avrebbe mangiato.

“Ora mi spiegherete …”
“Uhi … sì … ciao Glam …”
“Buonasera Colin … Jude … Allora?!” – ed a stento trattenne una risata.
“E’ stata una coincidenza … straordinaria …” – accennò Law, sollevandosi, aggrappato ad Irish buddy, che si lagnò della reciproca imbranataggine.

“Una … coincidenza? Avete sete?”
“Sì, un pochino …”
“Seguitemi” – brontolò severo, dando loro le spalle, per impedire si vedesse il suo bel sorriso illuminargli la faccia già abbronzata.

“Vino bianco, acqua, cola?”
Jude e Colin si guardarono – “Acqua …” – replicarono mesti, accomodandosi.
“Carino qui …” – accennò il biondo.
“L’ho comprato alla cifra che mi hanno chiesto, ma i proprietari credevano di darmi in comodato d’uso anche la figlia, l’avete vista?”
“Sì … potrebbe essere …”
“Mia nipote Colin, infatti gli ho detto che a me piacciono gli uomini e quindi hanno mandato avanti il loro primogenito, appena maggiorenne” – rise fragoroso.
“Sono pazzi?”
“No, volevano essere gentili ed ospitali … Non ho parole”
“Ti aiuteranno nelle faccende domestiche, presumo …” – azzardò Farrell.
“Procurano il pesce, quando non lo faccio per conto mio, sto imparando a pescare”
“Divertente …” – mormorò timido Jude.
“Ok, quindi non l’avete fatto apposta? Corrompendo magari Antonio?”
“Lui lo sapeva?”
“No Colin … In ogni caso ha i mezzi per scovare chiunque”
“Non questa volta: Robert ed io veniamo qui da un pezzo … Abbiamo una casa nella parte nord di Salysos …”
“Ed io ho seguito una dritta di Claudine … Portandoci Jared, per distrarci dai recenti … turbamenti …” – sorrise a metà.
“Loro lo sanno, Robert e Jared?”
“No … Non ancora … Scusate devo rispondere … Miseria è Jay … Sì, pronto”

“Cole, dove sei finito?”
“Ciao tesoro … Non ci crederai … Ho incontrato Jude”
“Jude …?” – la gola gli si seccò – “Ah … C’è un sacco di gente su quest’isola”
“Non ho finito Jay … Ovviamente ci sono Robert e Camilla, però abbiamo inciampato anche in … Glam” – e rise impacciato, travolto da un’occhiataccia da parte di Geffen.
“Non mi dire … Allora non ho avuto una visione …”
“Eh …?!”
“C’era un tipo che comprava pesche, era distante, ma a me sembrava lui … Non sbagliavo dunque, non te l’ho detto perché ritenevo la cosa impossibile …”
“Niente lo è quando c’è di mezzo Glam … Lo sappiamo”
“Quindi sei con Jude, Rob”
“No amore, solo Jude e Glam, Robert non lo sa … E’ con la bimba nella loro residenza, sai dove sparivano ogni tanto i due pivelli” – rise più rilassato.
Geffen tornò al frigorifero, prendendo gli ingredienti per il suo desinare.

Law gli fece un cenno e, mentre la conversazione tra Colin e Jared proseguiva, con Glam uscì sotto il pergolato.

“Io … io ti devo delle scuse”
“Per cosa Jude?”
“Sono stato … Come minimo stronzo a sbandierarti la mia gioia per il rinnovo delle promesse con Rob … Kevin è passato da noi, dopo la tua partenza e ci ha rimproverati: era in pena per la tua salute e non era l’unico … Scusami Glam” – e si allacciò al suo busto, lasciandolo basito.
Ricambiò quell’abbraccio con serenità, ma poi distaccò da sé Law, che aveva le iridi lucide.
“Come vedi sono vivo, rassicura Rob … Se proprio devi dirgli che mi hai trovato”
“Fallo anche tu, con Kevin … E’ ancora così innamorato di te Glam …”
Geffen avvampò, appoggiandosi al muro – “Kevin è in un passaggio delicato, dopo quanto ha subito, certo non dovevo abbandonarlo così, però il suo fidanzato è Tim, non voglio ulteriori guai” – ribatté severo.
“Comprendo le tue … reazioni, però dovresti fargli sapere dove ti trovi … Anche per Lula”
“Soldino lo sa dove sono” – sorrise – “Lo sogno ogni mattina, come se fosse qui”
“Fai come vuoi …” – concluse flebile, vedendo Colin avvicinarsi.

“Jared ti aveva intercettato durante la sua uscita per lo shopping, ma pensava di avere avuto un’allucinazione.”
“Salutamelo e tu fai lo stesso con Robert. Trascorrete delle ferie spensierate, ma … alla larga da qui, ok?”
“E come dovremmo comportarci, come estranei, se ci incrociamo al villaggio?” – protestò Farrell.
“Manderò i miei paggetti a fare provviste!”
“Che scemenza Glam” – si intromise Law, scuotendo la testa.
“Tornate dai vostri mariti, devo friggere il pesce ed ho appetito, quindi fuori dai piedi” – insistette, ma senza veemenza.
“Ne hai parecchio … Cioè ho dato una sbirciatina, riponendo la minerale …”
“Colin …” – ringhiò.
“Se mi muovo, passo a prendere Rob, Cami e Jared, così torniamo in tempo, ti lascio Colin per apparecchiare la tavola!” – propose solare Jude.
“Non ho Crete a sufficienza!” – sbottò Geffen.
“Lo compro all’enoteca, sono amici, fanno un ottimo prezzo, vado e vengo, ciao!” – e guizzò via come un folletto.
Colin e Glam lo scrutarono, poi si guardarono.
L’attore allargò le braccia tatuate, ammiccando  – “Lui è … fatto così.”



TIM


Nessun commento:

Posta un commento