giovedì 17 novembre 2011

GOLD - CAPITOLO N. 299

Capitolo n. 299 - Gold


Original sound track
http://www.youtube.com/watch?v=iJgxJ6JrPkc&ob=av3e


Jared sentì un leggero tepore sul proprio addome.
Il palmo destro di Colin lo stava accarezzando dolcemente.
Era ancora buio.
“Cole …”
“Sono qui.” – soffiò nel suo collo, insieme al suo buon odore.
Jared vide sulla cassa in legno, che voleva essere un comodino, accanto alla loro branda, la bottiglietta dell’olio, che usava per lenire la secchezza della pelle, disidratata dal sole africano.
Sorrise, accorgendosi di essere completamente nudo, come Colin, che lo aveva spogliato, durante quel sonno, reso profondo dalla stanchezza della giornata.
“Cole … io …”
“E’ importante Jay …” – e lo girò, per poi insinuarsi nella sua bocca, con la propria e nel suo corpo, prendendolo con estrema delicatezza, scivolando letteralmente in lui, lubrificato e bollente.
Jared inarcò la schiena, sotto la quale Colin infilò le braccia prontamente, per sollevarlo e spingersi meglio dentro a quella deliziosa via per la perdizione assoluta di sé stesso: non esisteva altro luogo in cui Farrell avrebbe voluto essere in quell’istante.
Lo colmò d’amore ed attenzioni, ripetutamente, facendolo poi venire tra le sue labbra, ebbre di gioia ad ogni singulto di Jared, il suo Jared.


Le dita di Jamie curiosarono tra le lenzuola stropicciate accanto al suo cuscino, messo di traverso sul letto, dove aveva preso sonno a fatica la sera prima, a causa dell’agitazione per la seduta alla clinica Foster.
Temeva strani effetti collaterali, ma il medico gli aveva garantito che sarebbero stati impercettibili ed aveva ragione.
“Marc …?” – disse piano.
Lui non c’era.
Un biglietto appiccicato alla testata gli diceva che l’avrebbe trovato in giardino.
Jamie raggiunse la finestra, accorgendosi che nel parco c’era una confusione incredibile, di bimbi ed adulti allegri.
Era quasi ora di pranzo e Pamela stava allestendo una tavolata sotto ad un patio, insieme a Carmela e Kevin.
Hopper passeggiava con Geffen, mentre nonno Antonio chiacchierava con Brandon Cody e Kurt, che, come per una strana sensazione di essere osservato, si voltò per un istante verso Jamie, pur non vedendolo oltre i tendaggi di quella camera.
Il ballerino fece istintivamente un passo indietro.
Prese il cellulare e chiamò Marc.
“Piccolo, già sveglio?”
La sua voce era sorridente, come il suo viso.
“Sì … scusami, siete già tutti in piedi …” – disse imbarazzato, aprendo i rubinetti della doccia.
“Come ti senti amore?”
“Bene … mi … mi lavo e scendo …”
“Salgo a controllarti, cosa ne pensi?” – chiese con la consueta tenerezza, alla quale Jamie si stava abituando.
“Magari …” – replicò timido.
“Arrivo.”


“Sembriamo ai lavori forzati Colin ahahahah”
“Lavora, dobbiamo scavare questo fosso e sistemare i canali prima di stasera, l’abbiamo promesso al grande capo aaahahh” - ribattè Colin, asciugandosi il sudore con la manica della camicia.
“Il direttore avrà pietà di me se bevo, vero …? Dio, fermiamoci cinque minuti …”
“Ok mascalzone.”
Jared aggrottò la fronte nel sentirsi apostrofare così: quell’epiteto era tipico di Geffen.
Colin osservava il villaggio ed i locali dell’ambulatorio ormai terminati.
“Pensi che non vorresti più andare via, giusto?” – gli domandò sereno Jared.
“Sì … mi capita …”
“Anche a me, ad Haiti, quando le cose funzionavano, come qui, ora …”
“Parli del centro … o …”
“Un po’ anche del resto Colin. C’era Syria incinta, c’era Glam … Poteva funzionare, con Isotta, con Lula … Ogni tanto, in certe discussioni, Glam mi diceva che lo avevo trattato come una seconda scelta, visto che appena seppi di Syria, pensai, accidenti devo subito dire a Colin che avremo un altro figlio …” – raccontava assorto, ma senza malinconie, ascoltato dal compagno, con tranquillità.
“Credo che … credo che avreste avuto una bella famiglia, tu con Geffen ed i bambini … Certo sarebbe stata dura accettarlo, ma forse sareste stati felici …”
“Ti avrei … cercato ovunque, ti avrei tormentato Colin …” – rise piano – “Saremmo diventati amanti …” – risero insieme.
“Puo’ darsi Jay, può darsi …” – ed annuì rialzandosi, aiutando Jared a fare altrettanto.
“Ecco vedi Cole, tu non mi lasci mai …”
“Ci ho provato qualche volta …” – disse più serio, guardandolo però in modo rapito, spostandogli i capelli dalle tempie, dove posò alcuni baci, stringendolo sul petto – “Ma fortunatamente è stato inutile … impossibile restarti lontano Jared, ti amo così tanto … così tanto.” – e lo baciò intensamente.


“E’ un bell’uomo …”
Jamie si stava asciugando i capelli con un asciugamano, mentre Marc, con un secondo telo, gli tamponava il resto di quel fisico, che era un delizioso capolavoro.
“Starei ore a guardarti …” – disse, senza rendersi conto della precedente affermazione di Jamie.
“Grazie, ma io … stavo parlando di Kurt.”
“Ah, lo hai visto quindi.” – aggiunse pacato, passandogli un vogatore ed i boxer.
“Sì, all’epoca avevo seguito il suo processo, contro Crane, hai presente?”
“Ne abbiamo parlato vagamente, quando … abbiamo avuto poche occasioni …”
“Sono state però sufficienti a farti prendere una bella cotta Marc.” – e ridacchiò disturbato palesemente dalla presenza della coppia di New York.
“Adesso vestiti e se vuoi andare via, lo faremo, ma senza discutere su Kurt, non è il caso e poi non c’è motivo Jamie.” – disse paziente.
“Io non scappo …”
“Nessuno lo farebbe, ma volevi tornare a casa nostra … a casa tua …”
“No, nostra …” – replicò risentito.
Hopper sorrise radioso – “Ecco, è di noi che mi importa, spero tu possa capirlo Jamie, davvero.” – affermò deciso.
Si abbracciarono, decidendo di fermarsi almeno per pranzo.


“Ti prepari al confronto del secolo?”
“Brandon … di cosa parli?”
“Di Marc e di Jamie, Kurt.”
Erano andati a lavarsi le mani ed in quel labirinto non si erano ancora incrociati con Hopper.
“Marc l’ho già salutato, anche tu … sei stato molto … signorile, grazie Brandon.”
“E cosa pensavi? Che lo prendessi a pugni?” – e rise tirato.
“Magari … una bella sfida all’ok corral …”
“Non è da me e poi … a livello terapeutico, devo dire che questa vicenda, ha come … migliorato il nostro rapporto …” – e lo spinse contro alla parete piastrellata, frugando sotto alla camicia di Kurt, mentre lo baciava e leccava in modo lascivo, dal mento al collo.
“Bra-Brandon … Dio … hai sempre voglia …” – e lo divorò per alcuni secondi, cercando subito la sua erezione.
Gli slacciò i pantaloni eleganti, mentre Brandon faceva lo stesso con i suoi jeans modaioli, ricambiando quel gesto appassionato.
“Sei bagnato Kurt … così bagnato … scommetto che hai un sapore speciale …” – e chiuse a chiave, per fare di quell’ambiente un’alcova ideale al loro amplesso, ormai senza freni.


“Ma che succede là dentro Jared?”
“Stanno facendo le vaccinazioni Colin, come da noi, è per questo che senti tanti strilli e pianti, ai bambini non piace essere punti.”
“Neppure a certi adulti, me incluso … Qui abbiamo finito, pensi che serva una mano al dottore?”
“Spero sia bravo con le iniezioni, visto che con la zuppa è uno strazio ahahahh”
“Vado a dare un’occhiata, vieni con me?”
“Sì, certo … prima diamoci una ripulita comunque.”


§ Ciao Shan, eccomi qui, grazie per l’e-mail, salutami Kurt e Brandon, spero si trattengano fino al nostro rientro, manca poco … Oggi è successa una cosa fantastica … Non so come dirtelo, ma troverò il modo. Fortunatamente Foster ha inviato i nuovi vaccini per i cuccioli, anche per quelli dei paesi vicini, quindi c’era un mare di gente ed anche i volontari del campo profughi, che l’esercito ha allestito a pochi chilometri da qui, sai dopo l’ultima rivolta … Ci sono parecchi orfani ed i collaboratori australiani ci hanno chiesto assistenza, è stato commovente … Poi vedi, c’era questa bimba, Amelie, un’autentica soprano, forse l’hanno sentita fino all’Artico … L’infermiera era esasperata e l’ha mollata a Colin, che passava di lì e lei si è subito calmata … si sono guardati per una frazione di tempo, quel tempo che ti fa capire quando un bambino ti sceglie in luoghi come questi … capisci? … Shan, preparati, hai … una nuova nipotina! Ehm sì … Colin mi ha chiamato, con un Jared ed un punto interrogativo … che poi è diventato esclamativo e poi … Poi come faccio a dirgli di no, sono bellissimi … Sono felice, ti amo Shan, ci vediamo soon soon, tuo Jay XD §





AMELIE


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