mercoledì 27 giugno 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 138

Capitolo n. 138 - sunrise


Denny stava gettando in valigia i pochi indumenti, che si era portato in vacanza.
Un sesto senso, forse, gli aveva malignamente suggerito che sarebbe stata breve, ma Tomo non lo avrebbe lasciato andare via tanto facilmente.
Il giovane lo capì, sentendolo entrare come un indemoniato nella loro suite, sbattendo la porta.
“Adesso mi stai a sentire, Denny!!” – gli urlò alle spalle.
“No stammi a sentire tu, grandissima testa di cazzo!! Non è la prima volta che ti giochi una relazione importante, a causa di questo tuo inossidabile cordone ombelicale, legato a Shannon!! Avete un figlio, OK, mi pare di avere sempre rispettato questa condizione, è sacra, infatti il bimbo si è affezionato a me o sbaglio??!!”
“Denny …”
“Denny niente!! Lui non la smetterà mai, ti considera una sua proprietà esclusiva e chi ti passa accanto è soltanto un’ombra, da umiliare!! Non mi sono mai sentito tanto inadeguato … tanto … sbagliato … e stupido!! Da quando ti sono vicino, accidenti!!” – i suoi occhi iniziarono a tremolare – “Cosa devo fare Tomo, COSA per farti voltare pagina una volta per tutte!?!”
“Sposami”
Tomo lo disse fissandolo, i suoi pozzi di pece ormai liquidi, per l’emozione.
La sua replica secca e diretta, sembrò irritare ancora di più Denny, così il croato si mise in ginocchio davanti a lui, prendendo dal taschino una scatoletta ed aprendola, sotto agli occhi vividi di Denny.
“Le ho comprate ieri pomeriggio, te le avrei mostrate al rifugio, davanti il ghiacciaio, so che ami quel posto … era perfetto Denny … Voglio che lo sia ancora, lo voglio assolutamente … Sposami” – e sorrise, mentre le due fedi in oro bianco si rivelavano luminose e pure, come quella richiesta.
Denny divenne pallido, quindi arrossì, per poi cadere davanti a Tomo, nella medesima posizione.
Strinse i polsi del moro, con una carezza, tirando su dal naso e tamponandosi con i gomiti gli zigomi, ormai invasi dalle lacrime.
“Sì … sì voglio sposarti Tomo Milicevic”
Si baciarono, a lungo.


“Un matrimonio? Qui?”
Glam aveva appena letto l’e-mail/invito, mandata da Tomo e Denny agli amici presenti in hotel.
Lula stava giocando sul lettone insieme al peluche Brady e Violet, sotto l’occhio vigile di Colin, che gli aveva portato la figlia.
“Che succede?” – chiese l’attore, distraendosi dal tablet, dove stava guardando alcune foto di Jared.
“Non hai letto la posta?”
“No … chi si sposa?”
“Denny e Tomo”
Farrell era lì anche per ringraziare Geffen e Scott, per avere assistito al meglio Jared, ma il medico era salito in quota prestissimo, per sciare in totale solitudine.
“Cavoli … Sarà un colpo per Shan …”
Glam inarcò un sopracciglio – “La vita va avanti, credevo fosse felice con Rice” – disse perplesso.
Colin tossì, riabbassando lo sguardo sul visore – “Certe storie non finiscono mai” – mormorò, rapito dagli occhi di Jared.
“Sta diventando bionda … la nostra Isy, sai? E con dei boccoli …” – aggiunse, con tono affascinato, tornando a guardare Glam, che sorrise.
“Sì, è bellissima … per i capelli, forse è dovuto al fatto che Jared in quel periodo era biondo … Sì insomma”
“Le sue tinte” – Colin rise spensierato.
“Già … che testa matta” – sospirò Geffen, alzandosi dalla scrivania, per andare a cambiarsi – “Cuccioli tra poco si esce, Lula cerca i Moon Boot, fatti aiutare da zio Colin”
“Ok ci penso io qui Glam.”


“Doveva succedere …”
“Shan …”
Le ali di Jared, nonostante fossero uno dei posti preferiti da Shannon, sembrarono risultare insufficienti a calmarlo.
“Denny è uno splendore, è cotto perso di Tomo, lo capisco io … io lo capisco, sai?”
“Chi dei due …?” – domandò con un sorriso triste il cantante dei Mars.
“Entrambi … ok, certo … so cosa vuole dire amare Tomo … e posso comprendere la sua passione per Denny …”
“Anche Josh gli vuole bene, Denny è un’ottima persona Shan”
“Nulla da eccepire …” – disse ricomponendosi.
Erano accucciolati sul divano del mini appartamento di Jared, avvolti in una grande coperta a scacchi.
“Owen soffrirà se ti vede in questo stato”
“Mi dispiace per lui e per July … E’ più forte di me … io speravo … io”
“Cosa Shan?”
“Che Tomo tornasse da me, come tu hai fatto con Colin, per l’ennesima volta, saremmo stati felici quanto voi, ne sono certo.”


“Si accasano Jam?? Maddai, all’animale verrà una sincope!”
“Kurt che cinico ahahahah”
Si erano comprati due stranissimi copricapo di pelo sintetico, con tanto di orecchie e zampe, cucite alla fine di due specie di gambe lunghe laterali.
Passeggiavano nei pressi delle piste di pattinaggio all’aperto, tenendosi per mano come due adolescenti, mentre nell’altra brandivano un lecca lecca multi colorato, inizialmente destinato a Martin e Julian, che sarebbero rimasti a secco.
“Non sono cinico, sono realista ahahahh Shannon avrà un travaso di bile, Rice lo mollerà e scoppierà un casino epico!”
“Un must delle cerimonie per la nostra famiglia, Marc ed io vi abbiamo evitato mica a caso ahahahh”
“Carini loro” – sibilò Kurt, inforcando gli occhiali scuri, come già aveva fatto Jamie, a causa del riverbero accecante della neve.
“Buono questo coso …” – disse il ballerino, prendendo la macchina digitale – “Facciamo una foto per i posteri Kurt?”
“Ok … qui va bene?” – e si avvinghiò a lui, che stava armeggiando con l’auto scatto.
“Che schianti … sorridi Kurt cheeeseeee!”


“Sarà domani Tim … che fretta c’era?”
“Lo trovo romantico Kevin …”
Erano ancora sotto al piumone, nudi e caldissimi, dopo ore di puro sesso: ora era il momento delle coccole.
Il ragazzo si rannicchiò maggiormente, spingendo la propria schiena contro il busto scolpito dell’altro, che lo stava cinturando da dietro, amorevole, nei baci, nei respiri, nelle carezze caste, adesso.
“Nozze a sorpresa quindi …”
“Credo fossero premeditate, Kevin”
“Da Tomo sembra”
“Denny sarà al settimo cielo, è così innamorato di lui”
“Come io di te, piccolo …” – e nel sussurrarglielo, Kevin lo girò a sé, baciandolo con tenerezza.


“Ci hanno chiesto di essere i loro testimoni Sammy!”
Dean era molto eccitato al pensiero di quell’inconsueta scelta da parte di Tomo e Denny.
“Torna qui!” – protestò dalla doccia il pasticcere.
“Un attimo, chiudo la connessione … fatto!” – e ridendo il broker si piombò nel box.
“Era ora” – ringhiò amorevole il gigante, agguantandolo per i fianchi, per prenderlo in braccio.
“Che vuoi fare Sammy … non ti sono bastato stanotte …?” – chiese, mordendogli sinuoso il labbro inferiore e leccando tutto intorno.
L’erezione di Sam si stava insinuando tra le gambe di Dean, ormai agganciate a lui, come una morsa.
“Evidentemente no …” – ruggì piano –“Poi devo assolutamente approfittare di questo” – e forzò l’apertura ancora bagnata ed accogliente di Dean, che emise un gemito strozzato.
“Mioddio …” – esclamò nel collo di Sammy, che ormai gli era dentro prepotente e magnifico.
La lastra erano umida e sdrucciolevole, ma Dean non sarebbe scivolato: era al sicuro tra le braccia del suo ragazzo, virile e solido.
Il suo corpo a tratti ondeggiava a tratti scattava ritmico, per le spinte di Sammy, che respirava forte e massiccio, ammirando di tanto in tanto il punto in cui si univa a Dean, staccandolo da lui e chinando il capo madido e sensuale.
Sentendo l’orgasmo propagarsi in entrambi, Sam ricominciò a baciarlo, a divorarlo – “Dean … Dean tieniti bene a me … fallo …” – e nel reclamarlo, le sue mani salirono fulminee ad appendersi sul bordo della cabina.
Ciò permise a Sammy di acuire i colpi del suo bacino, sino ad invadere completamente il canale dilatato di Dean, che urlò per il piacere estremo e mirato, procuratogli dal compagno.
Era un’estasi cristallina, che nessuno poteva infrangere: Sammy non l’avrebbe permesso.
Mai.



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